A Nazareth, il primo centro arabo per linsegnamento sulla Shoà

Lavvocato Khaled Mahameed ha deciso di aiutare a diffondere tra gli arabi linformazione sulla Shoà per creare maggiore comprensione e contribuire alla pace e alluguaglianza.

image_625Un abitante arabo israeliano di Umm el-Fahm ha speso personalmente 20.000 shekel per costituire il primo centro di insegnamento sulla Shoà nel settore arabo israeliano.
L’avvocato Khaled Mahameed ha deciso di aiutare a diffondere tra gli arabi l’informazione sulla Shoà per creare maggiore comprensione che spera finirà col portare alla pace e all’uguaglianza.
Il centro, noto come Istituto Arabo per la Ricerca e l’Apprendimento sull’Olocausto, è situato a Nazareth, in una sala che dà sulla strada principale della città, non lontano dal Pozzo di Maria.
Mahameed, il cui ufficio si trova pure a Nazareth, ha detto di aver acquistato da Yad Vashem circa 80 fotografie da esporre al Centro, che è stato inaugurato lo stesso giorno del nuovo Museo sulla Storia della Shoà di Yad Vashem.
Mahameed ha preparato un opuscolo esplicativo in arabo, che contiene fotografie esplicite degli orrori dell’Olocausto, e ne ha stampate circa 2.000 copie. Ha anche offerto borse di studio a studenti arabi che vogliano studiare l’argomento e ha creato un sito web su internet (alkaritha.org).
Dice Mahameed che una delle fotografie nell’opuscolo mostra l’esecuzione per mano dei nazisti di un’intera famiglia, mentre in un’altra si vedono centinaia di corpi in una tomba comune. “C’è una fotografia di ebrei di tutte le età stipati in carri bestiame che li porteranno ai campi di concentramento e alle camere a gas: circa 250 persone per vagone, costrette a stare in piedi fino a quattro giorni di seguito, e molti morivano di fame, di freddo oppure soffocati ancora prima di arrivare”.
Mahameed, 43 anni, sposato con un figlio e una figlia, ha imparato la storia della Shoà quando era studente all’Università Ebraica di Gerusalemme e ritiene che sia importante per gli arabi accedere alle stesse informazioni.
Spiega: “L’Olocausto è al centro della tragedia degli arabi e dei palestinesi e chiunque voglia influenzare la politica in Israele o tra i leader mondiali deve esserne informato, perché è la base della politica internazionale che riguarda Israele e la regione. Israele è stato fondato sulle ceneri dell’Olocausto. E’ così che gli ebrei in tutto il mondo vedono Israele, e se come arabo non capisco questo, faccio un errore nei miei calcoli e nel mio punto di vista che mi porterà a conclusioni errate”.
Mahameed afferma che gli ebrei, in Israele e altrove, si sentono ancora perseguitati a causa della loro storia, e che questo detta le politiche del governo israeliano in tutti i campi, incluse l’economia e la sicurezza. Capire tutto ciò, e il fatto che la sicurezza personale è forse la maggiore preoccupazione degli ebrei in Israele e altrove come conseguenza diretta dell’Olocausto e della sensazione di persecuzione, è estremamente importante.
Secondo Mahameed, “se noi come arabi possiamo dissipare queste preoccupazioni e mostrare comprensione per quello che è accaduto, questo aiuterà a creare il clima per un dialogo reale in cui gli ebrei israeliani, e particolarmente i responsabili delle decisioni, potranno avere una maggiore comprensione della sofferenza dei cittadini arabi e dei palestinesi. Questo, a sua volta, si spera potrà condurre a una pacifica soluzione del conflitto israelo-palestinese, a una fine delle politiche discriminatorie verso i cittadini arabi e all’accettazione del fatto che essi meritano diritti uguali”.
Mahameed sostiene che una maggiore comprensione della Shoà e della sua lezione storica da parte degli arabi avrebbe anche un effetto sui leader mondiali che finora si sono trattenuti dal far pressioni su Israele affinché si conformi alle norme democratiche riguardanti la minoranza araba.
Un portavoce di Yad Vashem ha detto che qualunque sforzo per imparare di più sull’Olocausto è gradito, benché non possano fare commenti sull’Istituto, non avendo ancora esaminato né il sito né il materiale.

(Da: Jerusalem Post, 18/3/2005)

Nella foto in alto: uno scorcio del nuovo Arab Institute for the Holocaust Research & Education, a Nazareth