A proposito di apartheid…

Al centro medico Sheba, presso Tel Aviv, un neonato palestinese riceve il cuore da un piccolo donatore ebreo mentre un piccolo profugo siriano riceve nuove cure cardiologiche salvavita

L’ospedale pediatrico “Edmond e Lily Safra” presso lo Sheba Medical Center di Tel HaShomer

E’ ancora in prognosi riservata, ma sta lentamente migliorando, un bambino palestinese che ha ricevuto il cuore trapiantato da un bambino ebreo israeliano. Ne ha dato notizia il dottor David Mishaly, capo dell’Unità di chirurgia cardiaca pediatrica dello Sheba Medical Center di Tel HaShomer, non lontano da Tel Aviv, dove la settimana scorsa è stato effettuato il delicato intervento. Il bambino donatore, di un anno d’età, era appena deceduto nello stesso ospedale a causa di una malattia incurabile, e i genitori avevano acconsentito alla donazione. Poche ore dopo è giunta la richiesta da un ospedale di Ramallah. In precedenza Musa, il piccolo palestinese, era già stato inviato alcune volte da Ramallah al centro pediatrico Safra dello Sheba Medical Center perché fosse curato e stabilizzato, ma le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate in modo allarmante. “A differenza che in Israele – spiega il dottor Mishaly – nel territorio sotto giurisdizione dell’Autorità Palestinese non esistono liste di donatori d’organi né liste di pazienti in attesa”. E’ sembrato dunque un miracolo che l’appello da Ramallah giungesse proprio mentre si rendeva disponibile un possibile donatore. “Purtroppo – aggiunge Mishaly – il piccolo Musa, già in partenza gravemente malato, è arrivato in condizioni molto critiche a causa di numerose complicazioni e la sua situazione resta precaria”. La nonna di Musa ha detto che la sua famiglia “vorrebbe incontrare la famiglia del bambino ebreo nel prossimo futuro per ringraziarli della loro generosità”.
(Da: Jerusaelm Post, 16.10.18)

L’aereo speciale sanitario che portò il neonato siriano la prima volta in Israele il 22 dicembre 2017

Un neonato siriano, che era stato trasportato in Israele diversi mesi fa per un’operazione chirurgica salvavita quando aveva solo pochi giorni di vita, è tornato in Israele martedì per un ulteriore intervento. Il caso del bambino siriano aveva fatto notizia, alla fine dello anno scorso, quando era stato trasportato da Cipro in Israele con un aereo speciale. I suoi genitori si trovano come profughi siriani a Cipro, dove le condizioni cardiache del neonato erano subito apparse gravissime. Il Ministero della sanità cipriota si era rivolto all’ambasciatore israeliano a Cipro, Sammy Revel, con l’urgente richiesta di trasferire il bambino in Israele. Una volta ottenuta l’autorizzazione del ministro dell’interno israeliano Aryeh Deri, il bambino era stato portato allo Sheba Medical Center di Tel HaShomer accompagnato dal padre che è cittadino siriano (un paese che non ha mai riconosciuto Israele, con cui è formalmente in stato di guerra), ed è stato sottoposto a una complessa operazione al cuore che gli ha salvato la vita. Il piccolo paziente e il padre restarono in Israele per un po’ di tempo prima di tornare a Cipro. Adesso, con l’assistenza dell’ala consolare del Ministero degli esteri e dell’ambasciata israeliana a Cipro, il piccolo siriano è tornato in Israele per una procedura chirurgica di follow-up, a suo tempo programmata.
(Da: Jerusalem Post, 16.10.18)