Abu Mazen potrebbe saltare le fasi della Road Map

? la valutazione del dipartimento ricerche politiche del ministero degli esteri israeliano.

image_583Entro la fine del suo secondo mandato il presidente Usa George W. Bush vorrà portare a completamento la Road Map per la pace fra israeliani e palestinesi, che dovrebbe concludersi con la nascita di uno stato palestinese. È la valutazione del Dipartimento ricerche politiche del ministero degli esteri israeliano, contenuta in un rapporto di intelligence che come ogni anno è stato presentato lunedì alla Commissione esteri e difesa della Knesset.
Secondo il rapporto, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) diventerà probabilmente una figura gradita a Washington, il che potrebbe procurare all’Autorità Palestinese garanzie scritte da parte degli Stati Uniti sul genere di quelle ottenute da Israele.
Comunque, secondo il ministro degli esteri israeliano Silvan Shalom l’elezione di Abu Mazen ha avuto un impatto positivo sui rapporti internazionali d’Israele, come dimostra il fatto che dopo quelle elezioni ben ventidue ministri degli esteri sono venuti in visita nel paese. La nomina di due nuovi ambasciatori da parte di Giordania ed Egitto può inoltre aiutare Israele a migliorare i propri rapporti con almeno una decina di altri paesi arabi, compresi quelli che già in precedenza avevano stabilito delle relazioni diplomatiche di basso profilo come Marocco, Tunisia e Oman.
Secondo gli analisti del ministero degli esteri è probabile che, dopo il completamento del disimpegno da Gaza, Abu Mazen dichiari d’aver completato la prima fase della Road Map e cerchi il modo, magari discretamente, di “saltare” la seconda fase e andare direttamente ai negoziati sullo status definitivo. Secondo la Road Map, a quel punto dovrebbe nascere uno stato palestinese con confini provvisori. Il ministro Shalom ha aggiunto che, a questo scopo, Abu Mazen potrebbe sostenere che i gruppi terroristici sono organizzazioni politiche.
Secondo Shalom, benché sembri più determinato a combattere il terrorismo in realtà Abu Mazen “non ha ancora preso la decisione strategica” di smantellare i gruppi del terrore e le loro strutture. “Non sembra che si muova in questa direzione”, ha detto il ministro israeliano, anche se i cambiamenti in corso nell’Autorità Palestinese “appaiono positivi”.
Alla imminente conferenza di Londra – a cui Israele non prende parte – dovrebbero essere discusse le riforme nell’Autorità Palestinese. Shalom si aspetta che alla conferenza i palestinesi cercheranno di “dare l’idea” d’aver soddisfatto tutti i loro impegni previsti dalla prima fase della Road Map e chiederanno che Israele faccia lo stesso. Shalom ha spiegato d’aver sottolineato nei suoi incontri in Europa che finché Abu Mazen non disarma e smantella i gruppi terroristici, Israele si riterrà ancora nella fase “pre-Road Map”.
Nel frattempo, ha informato, l’Egitto desidera concludere i colloqui sul dispiegamento di forze lungo la Philadelphi Route, al confine fra Egitto e striscia di Gaza.

(Da: Jerusalem Post, 21.02.05)

Nella foto in alto: Il ministro degli esteri israeliano Silvan Shalom