Aftonbladet, gli alieni e gli UFO

Quando un quotidiano svedese si picca di rilanciare calunnie medievali nell'Europa del XXI secolo

Da un editoriale del Jerusalem Post

image_2588È facile sostenere la libertà di stampa e di parola come un principio astratto. Ma che dire se un quotidiano svedese pubblica un articolo totalmente falso, che potrebbe facilmente scatenare violenze anti-ebraiche?
La scorsa settimana Donald Boström ha “riferito” sul tabloid svedese a vasta diffusione Aftonbladet che le Forze di Difesa israeliane assassinano giovani arabi palestinesi per rubarne gli organi e trapiantarli. Domenica il giornale ha mandato in Cisgiordania due suoi giornalisti, Oisin Cantwell e Urban Andersson, dove alcuni palestinesi avrebbero confermato la denuncia di Boström.
Se gli israeliani se le sono presa tanto per questa scemenza, è perché storicamente le “calunnie del sangue” antisemite hanno spesso scatenato conseguenze letali per il nostro popolo, sin da quando per la prima volta i pagani greci accusarono gli antichi ebrei di rapire bambini altrui per fare sacrifici umani. Nel Medio Evo i cristiani raccolsero lo stesso tema accusando gli ebrei di bere il sangue di bambini cristiani a scopo rituale. Nel 1236, cristiani tedeschi “modificarono” l’infamia sostenendo che gli ebrei usavano il sangue dei cristiani a scopi medici. I nazisti, poi, portarono la calunnia fin dentro il XX secolo con le campagne sul settimanale Der Stürmer. Ora il quotidiano svedese Aftonbladet si è fatto un punto d’onore di rinverdire la menzogna del sangue in piena Europa del XXI secolo.
Se il ministero degli esteri svedese avesse semplicemente sottoscritto la condanna e la presa di distanze dall’infamante articolo di Boström fatta a caldo dalla sua ambasciatrice in Israele Elisabet Borsin Bonnier, anziché redarguirla, la questione sarebbe finita lì. Stoccolma avrebbe potuto dichiarare – come aveva fatto la sua ambasciatrice – che in una democrazia il governo non censura i giornali pur ribadendo che la calunnia del sangue non riflette l’opinione del popolo e del governo svedese. Israele non chiedeva niente di più.
Invece il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt ha preferito pontificare sulla costituzione svedese e sulla libertà d’espressione, senza riuscire a dire una sola parola per dissociarsi dal contenuto del diffamante articolo.
Ciò nondimeno, forse la reazione israeliana è stata sopra le righe. Negli stessi giorni in cui Aftonbladet “svelava” che gli ebrei si portano via pezzi di arabi, il quotidiano inglese Sun rivelava che alieni dallo spazio stanno per invadere le isole britanniche. In effetti, nel corso del fine settimana lo Scarborough Evening News riferiva l’avvistamento di UFO nuovi di zecca sopra lo Yorkshire. Nel frattempo, in America, il Weekly World News riportava la scoperta della sepoltura segreta dello Yeti. D’altra parte, poco tempo fa lo stesso giornale aveva annunciato che il capo della Chiesa Ortodossa d’Etiopia avrebbe presto rivelato il luogo dove si trova l’Arca dell’Alleanza (quella di Mosè), sottolineando che alcuni esperti intravedono un nesso fra l’Arca e gli UFO.
Aftonbladet potrebbe proficuamente indagare la connessione tra vari resoconti che circolano sul web a proposito di esperimenti sessuali fatti dagli alieni sui terrestri, e la misteriosa scomparsa di organi palestinesi. O forse il quotidiano svedese ritiene di essere troppo serio per seguire questa linea di indagine?
In ogni caso, Aftonbladet può trarre conforto dal sostegno ricevuto domenica da un’altra autorevole fonte, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il gruppo terrorista che a ricordato d’aver mosso sin dai primi anni ’80 l’accusa alle Forze di Difesa israeliane di furto degli organi di bambini di Gaza ricoverati in ospedali israeliani con il diabolico pretesto di curarli…
I giornali del mondo libero, sia cartacei che elettronici, hanno questo di bello, che possono scrivere sostanzialmente tutto ciò che gli pare, limitati soltanto dal loro auto-controllo e dalle leggi nazionali sulla diffamazione a mezzo stampa. E così dev’essere.
Il codice dell’Associazione dei giornalisti svedesi richiede ai suoi membri di non raccontare menzogne. Spetta al difensore civico (ombudsman) per la stampa svedese e al suo comitato sulla stampa il compito di monitorare e promuovere la pratica del buon giornalismo. Che siano loro a giudicare se Aftonbladet ha violato gli standard etici del giornalismo svedese.

(Da: Jerusalem Post, 24.08.09)

Nella foto in alto: Un numero del settimanale nazista Der Stürmer del maggio 1934 che accusava gli ebrei di omicidio rituale: un classico caso di “calunnia del sangue” antisemita