Aiutare i palestinesi senza buttare via i soldi

Leconomia palestinese versava in gravi difficoltà ben prima che Hamas salisse al potere

image_1227L’economia palestinese versava già in gravi difficoltà – a causa principalmente della corruzione e della totale mancanza di pianificazione – ben prima che l’ascesa al potere di Hamas si traducesse nel congelamento degli aiuti finanziari da parte della comunità internazionale. Nel corso degli ultimi dieci anni sono stati donati all’Autorità Palestinese miliardi di dollari, con ben pochi vantaggi concreti e quasi nessun avvio di autosufficienza… Dunque non è solo per la terroristica intransigenza di Hamas verso l’esistenza di Israele, ma anche per la disfunzionale economia dell’Autorità Palestinese che la comunità internazionale dovrebbe insistere affinché Hamas aderisca alle condizioni poste per accedere a finanziamenti diretti: ripudio della violenza, riconoscimento del diritto di Israele ad esistere, rispetto degli accordi esistenti fra Israele e Autorità Palestinese. A parte il fatto che queste clausole costituiscono la base minima su cui costruire una pace realistica, coloro che sono sinceramente preoccupati per le quotidiane difficoltà economiche dei palestinesi dovrebbero esigere con risolutezza che Hamas faccia ciò che gioverà davvero alla gente che l’ha votata sperando in “riforme e cambiamenti”… Pertanto, anche nel momento in cui si appresta a incanalare aiuti umanitari essenziali, la comunità internazionale deve trarre insegnamento dall’esperienza fatta quando gettava soldi nel pozzo senza fondo di un’Autorità Palestinese infestata dal terrorismo, corrotta ed economicamente senza direzione.

(Da: Jerusalem Post, 18.05.06)