Altro che fake news: la bolla di menzogne alimentata della propaganda dell’Autorità Palestinese

Se gli ebrei sono in Terra d’Israele è solo perché gli europei non ne potevano più delle loro trame e se ne vollero sbarazzare. Nove anni di guerra civile nel mondo arabo sono "naturalmente" il frutto di un complotto israelo-americano

Per la TV di Abu Mazen: “Di fronte alle macchinazioni degli ebrei, l’Europa non poté sopportare i loro tratti caratteriali”

Secondo il revisionismo storico propagandato dall’Autorità Palestinese, gli ebrei non hanno alcun collegamento con la Terra d’Israele (Palestina). L’unica ragione per cui vi sono degli ebrei in Palestina è un complotto ordito dagli europei per sbarazzarsi degli indesiderati ebrei. Questo cliché antisemita tipico della narrativa palestinese è stato ripetuto, alla fine di giugno, da Nabil Shaath, consigliere per le relazioni estere del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, durante un convegno in Iraq:

Shaath ha illustrato il ruolo svolto dal complotto degli Stati Uniti nel corso della storia per cancellare l’identità e il diritto dei palestinesi, a cominciare dalla Dichiarazione Balfour, che non sarebbe stata emessa senza il sostegno americano, e il complotto europeo volto a insediare gli ebrei, che erano indesiderati in Europa, e sbarazzarsene creando per loro una patria in Palestina che li assorbisse”.
(Da: Al-Ayyam, quotidiano di Ramallah, 26.6.19).

Palestinian Media Watch ha già documentato numerose volte la presenza di questo stereotipo antisemita della narrativa dell’Autorità Palestinese. Ad esempio, un altro consigliere di Abu Mazen, Mahmoud Al-Habbash, ha affermato che l’Europa sostenne il sionismo allo scopo di sbarazzarsi degli ebrei:

Mahmoud Al-Habbash, consigliere di Abu Mazen per gli affari religiosi e islamici: “Dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli stati colonialisti volevano liberarsi della presenza degli ebrei d’Europa, che avevano il monopolio dell’economia e del capitale. Pertanto sostennero le loro rivendicazioni e li aiutarono a stabilire il loro stato sulla terra di Palestina a spese del popolo palestinese, che ancora soffre per quel crimine”.
(Da: quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese al-Hayat Al-Jadida, 24.4.18)

Analogamente, lo scorso novembre il ministro palestinese dell’educazione Sabri Saidam ha pubblicato un video, prodotto dalla tv dell’Autorità Palestinese, in cui si afferma che l’Europa “era stufa del comportamento degli ebrei e quindi voleva sbarazzarsene”. Aggiunge Saidam:

“E’ stato spiegato che, all’epoca, il Vecchio Continente non ne poteva più del comportamento degli ebrei e quindi voleva sbarazzarsi di loro”.
(Da: pagina Facebook del Ministro della pubblica istruzione dell’Autorità Palestinese. Sabri Saidam, 2.11.18).

Il filmato riecheggia un documentario che la tv ufficiale dell’Autorità Palestinese ha trasmesso diverse volte, in cui si sostiene in dettaglio che i paesi europei “pativano per i tratti caratteriali degli ebrei”:

“Di fronte alle macchinazioni degli ebrei, l’Europa non poté sopportare i loro tratti caratteriali, i monopoli, la corruzione, il loro controllo e la loro scalata al potere. Nel 1290 re Edoardo I emanò un decreto che bandiva gli ebrei dall’Inghilterra. Fecero seguito Francia, Germania, Austria, Olanda, Cecoslovacchia, Spagna e Italia. Le nazioni europee sentivano d’aver subito una sciagura dando rifugio agli ebrei. In seguito, gli ebrei ottennero la Dichiarazione Balfour e l’Europa la vide come una soluzione ideale per sbarazzarsi di loro”.
(Trasmesso dalla TV ufficiale dell’Autorità Palestinese nel gennaio 2013, novembre 2014, dicembre 2015, gennaio 2016 e dalla TV Awdah di Fatah il 18.2.15)

 

Nove anni di guerra civile nel mondo arabo. Per Fatah, “naturalmente” tutto un complotto israelo-americano

A centinaia di migliaia sono stati uccisi, a milioni sono statoi ridotti profughi a causa di quell’enorme conflitto civile che inizialmente era stato definito con molto ottimismo “la primavera araba”. Secondo la consolidata modalità arabo-palestinese di incolpare sempre altri per i propri disastri e quelli del mondo arabo, gli esponenti di Fatah continuano a rilanciare la calunnia secondo cui dietro a tutte queste tragedie del mondo arabo vi sarebbe null’altro che una malvagia macchinazione degli Stati Uniti.

Di recente, due alti rappresentanti di Fatah hanno ribadito che la “primavera araba”, iniziata nel dicembre 2010 come una diffusa rivolta civile contro i regimi arabi totalitari, venne messa in moto dagli Stati Uniti per “dividere e distruggere” gli stati arabi in modo da costringerli ad “accettare ordini” e a non schierarsi più a fianco dei palestinesi. Azzam Al-Ahmad, membro del Comitato Centrale di Fatah, ha aggiunto che anche Israele faceva parte del complotto:

“I tentativi di spargere il terrore nella regione araba sotto la copertura della cosiddetta primavera araba hanno dimostrato che si trattava di un’arida estate israelo-americana destinata a distruggere e dividere gli stati arabi”.
(Da: quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese al-Hayat Al-Jadida, 15.6.19).

Dal canto suo, Rifat Shanaah, membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, ha attribuito la colpa a Stati Uniti e altri agenti “esterni”:

“Quella che venne chiamata la primavera araba fu in realtà un inverno distruttivo per la realtà economica e sociale araba, e un indebolimento dall’interno dell’unità etnica interna e di ciò che è collegato alle correnti religiose. Naturalmente tutto questo era opera di artefici americani ed esterni il cui scopo era distruggere gli stati arabi in modo che fossero tutti deboli, accettassero ordini e non avessero avanzate posizioni nazionali arabe a sostegno della causa palestinese”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 25.6.19).

Concetti analoghi sono stati espressi dallo stesso presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen:

“La primavera araba, che a mio parere è l’autunno arabo e l’autunno americano, ci è stata importata e ci ha raggiunto dopo che abbiamo letto le mappe che i giornali americani facevano circolare per la divisione degli stati arabi”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 14.1.17)

Un recente editoriale del quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese ha attribuito agli Stati Uniti e a Israele non solo i disastri della primavera araba, ma anche la guerra civile palestinese a Gaza che ha portato al potere Hamas:

“Il golpe [di Hamas a Gaza] è stato preparato in anticipo secondo un chiaro obiettivo e programma, per gli interessi del nemico israeliano e americano e delle forze rivoluzionarie avversarie nella patria araba e nella regione. Il golpe rappresentò la punta di lancia della cosiddetta primavera delle rivoluzioni arabe, e il propulsore degli atti di distruzione all’interno degli stati e dei popoli della nazione araba. Nonostante il golpe non abbia conseguito i suoi obiettivi strategici, che sono la cancellazione e l’eliminazione della causa palestinese, è riuscito sul piano tattico a dividere le due parti della patria, e le milizie del movimento Hamas sono riuscite a imporre il loro pieno controllo sui distretti del sud della Palestina”.
(Omar Hilmi Al-Ghoul, editorialista del quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese al-Hayat Al-Jadida, 15-6.19).

(Da: PMW Bullettin, 1-4.7.19)