Ancora in pericolo i reperti archeologici del Monte del Tempio

E' urgente riprendere le operazioni di setacciatura delle tonnellate di terra rimosse in modo illegale e devastante dal Waqf islamico

Di Maayan Jaffe-Hoffman

Maayan Jaffe-Hoffman, autrice di questo articolo

Temple Mount Sifting Project, il Progetto setacciatura del terreno rimosso dal Monte del Tempio, riprenderà le sue operazioni il 2 giugno in occasione della Giornata di Gerusalemme che ricorda la riunificazione della città dopo la ventennale occupazione della sua parte orientale da parte giordana.

Il Progetto trova origine nel 1999 quando il Waqf, l’ente musulmano che gestisce il patrimonio islamico sul Monte del Tempio, nel corso di pesanti lavori infrastrutturali effettuati sul sito senza permessi né coordinamento, fece scaricare circa 9.000 tonnellate di terra di riporto nella vicina valle di Kidron senza alcuna precauzione né supervisione archeologica, in totale spregio degli inestimabili reperti che vi si potevano trovare. Dopo lo scempio, archeologi israeliani e stranieri coadiuvati da squadre di volontari, passando pazientemente al setaccio il materiale hanno potuto recuperare molte preziose testimonianze archeologiche che altrimenti sarebbero andate perdute per sempre.

Secondo un comunicato diffuso ai primi di aprile dai responsabili del Progetto, un terzo del terreno rimosso dal Monte del Tempio è ancora da esaminare e rischia di andare perso se le operazioni non riprenderanno. “A causa di questa situazione urgente, i direttori del progetto hanno preso la decisione di riprendere la vagliatura”, si legge nella nota.

Una rara moneta rinvenuta grazie al Temple Mount Sifting Project. Risalente al IV sec. a.e.v., mostra una civetta ateniese insieme alla scritta in caratteri ebraici antichi YHD, Yehud, il nome aramaico della provincia del primo impero persiano corrispondente all’incirca al precedente Regno biblico di Giuda (clicca per ingrandire)

Il Progetto iniziò la certosina opera di setaccio nel 2004, cinque anni dopo i devastanti lavori illegali di scavo attuati Waqf islamico nell’angolo sud-orientale del Monte del Tempio. Sotto la guida degli archeologi Gabriel Barkay e Zachi Dvira, il terreno venne trasferito nel Parco Nazionale della Valle di Tzurim dove vennero create le strutture per la setacciatura alla ricerca sistematica di antichi manufatti celati nel terreno e per condurre ricerche approfondite volte a gettare nuova luce sulla storia del Monte del Tempio. Finora il Progetto ha permesso di recuperare più di mezzo milione di reperti.

Secondo il comunicato, dal 2005 al 2017 il Progetto ha funzionato in collaborazione con la Fondazione City of David. Oggi, il Temple Mount Sifting Project è sotto l’egida dell’Istituto di archeologia dell’Università Bar-Ilan, e viene finanziato da donatori privati e fondazioni filantropiche tramite la Israel Archeology Foundation e il suo sito di crowdfunding.

Nel 2017 le operazioni si setacciatura sono state temporaneamente sospese per concentrare gli sforzi sullo studio della mole di reperti trovati. Il programma, spiega Dvira, era di prendere una pausa di diversi anni. Tuttavia, prosegue l’archeologo, “abbiamo notato che il rimanente terreno ancora non setacciato è in pericolo per l’erosione da elementi naturali, e nella sua collocazione attuale tende a mescolarsi con altre discariche illegali”.

Dvira aggiunge che il Waqf islamico continua a effettuare movimenti di terra non autorizzati. Lo scorso giugno, ad esempio, i palestinesi hanno compiuto alcuni lavori di ristrutturazione nell’area orientale del Monte del Tempio, vicino alla Porta Dorata. Questi lavori sono stati eseguiti senza l’impiego di macchinari e non hanno attirato l’attenzione delle autorità di polizia israeliane. Ora la polizia si è resa conto della cosa e ha messo sotto sorveglianza l’area, ma ormai il danno è già fatto. “Ci siamo resi conto che in quell’area anche il suolo è in pericolo e dovrebbe essere vagliato, dopo aver stabilito il metodo archeologico sotto controllo scientifico con cui rimuoverlo”, conclude Dvira.

(Da: Jerusalem Post, 8.4.19)