Ancora un attentato con bulldozer

Venti feriti, ma poteva andare molto peggio

image_2197Venti feriti, ma poteva andare molto peggio se non fosse stato per la pronta reazione di un civile, Yaakov Asa-El (fratello di Amotz Asa-El, editorialista del Jerusalem Post) e dell’agente della guardia di frontiera Amal Ganem (un arabo israeliano della comunità drusa) che hanno sparato e ucciso il terrorista.
Gli ultimi istanti dell’incidente sono stati ripresi da una videocamera.
Martedì vero le 14.00 ora locale, tre settimane dopo il primo attentato con bulldozer (3 morti), un altro palestinese alla guida di una ruspa si è scagliato sulla gente nella centralissima via King David di Gerusalemme.
Uscito da un cantiere nel vicino quartiere di Yemin Moshe, il mezzo si è diretto verso i giardini Liberty Bell, all’incrocio fra via Keren Hayesod e via King David, coprendo una distanza di circa 160 metri.
Il terrorista è stato fermato nel giro di pochi secondi, ma ha fatto in tempo a colpire un autobus della linea 13 (la stessa colpita nel precedente attentato con bulldozer) e almeno cinque auto ferendo una ventina di persone, alcune molto seriamente.
Colpito in un primo tempo da un civile, il terrorista ha continuato la corsa fino a quando è stato definitivamente fermato dal poliziotto. Si trattava di Ghassan Abu Tir, 22 anni, residente a Gerusalemme est con carta d’identità israeliana, parente di un parlamentare di Hamas attualmente detenuto in Israele.
L’aggressione ha avuto luogo non lontano dall’Hotel King David, dove era previsto l’arrivo martedì sera del candidato alle presidenziali Usa Barack Obama.

Nel video si vede l’agente che spara al terrorista da un lato della ruspa. Sullo sfondo si sente un uomo che dice: “C’è qualcuno in grado di prestare soccorso? Ci sono dei feriti qui”. Vi vede poi l’agente passare dall’altra parte del veicolo mentre uno dei presenti gli dice “Non è morto, non è morto!”. L’agente allora punta l’arma ed esplode alcuni colpi. La videocamera si sposta verso un uomo a cui l’operatore chiede il nome. L’uomo risponde: “Yaki Asa-El” e l’operatore dice: “Yaki, tu sei stato il primo a sparare. Ottimo lavoro”, e l’uomo risponde semplicemente col gesto del pollice alzato, allontanandosi.
L’agente intervenuto ha più tardi dichiarato che, a differenza del precedente attacco con bulldozer, ha evitato di arrampicarsi sul veicolo, sparando piuttosto da pochi metri di distanza. “La lezione tratta dall’attentato precedente – ha spiegato – è stata di non montare sul bulldozer. Ho cercato la posizione migliore e ho fatto fuoco. Dopo di ché, avendo visto che era neutralizzato, ho cercato di aprire lo sportello del bulldozer, ma a quanto pare anche il terrorista aveva appreso qualcosa dall’attacco precedente e aveva bloccato gli sportelli. Allora sono salito, ho rotto il vetro e ho aperto la porta. A quel punto ho visto che era morto e allora non ho più sparato”.

“Si tratta dell’ennesimo tentativo di assassinare civili innocenti in un atto di terrorismo senza senso – ha dichiarato il portavoce del governo israeliano Mark Regev – Tutti coloro che credono nella pace e nella riconciliazione devono condannare in modo inequivocabile questa aggressione. Purtroppo è chiaro che noi, come società, dobbiamo mantenere la guardia alta rispetto al terrorismo”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, Ha’aretz, 22.07.08)

Il video:

http://www.haaretz.com/hasen/spages/1004437.html