Ancora una volta l’Onu tratta Israele come il paese più malvagio della Terra

Cosa ha fatto questa volta l'unico stato ebraico al mondo per meritarsi un livello così sconcertante di criminalizzazione? Ah sì, si è difeso

Di David Suissa

David Suissa, autore di questo articolo

Mentre decine di milioni di povere anime languono e muoiono sotto regimi feroci in luoghi come Yemen, Afghanistan, Siria, Sudan, Congo e Somalia, tanto per citarne alcuni, le Nazioni Unite hanno deciso giovedì scorso che c’è un solo e unico paese che merita d’essere oggetto di un’indagine “a tempo indeterminato”. Se non avete vissuto su Marte negli ultimi decenni, avete già indovinato di quale paese si tratta: Israele, il destinatario di più condanne delle Nazioni Unite di tutti gli altri paesi messi insieme.

Dunque, cosa ha fatto questa volta l’unico stato ebraico al mondo per meritarsi un livello così sconcertante di criminalizzazione da parte di un organismo mondiale che sostiene di difendere la giustizia, l’equità e i diritti umani? Ah sì, la solita storia. Lo scorso maggio, Israele ha deciso che non voleva vedere migliaia di suoi cittadini – ebrei e non ebrei allo stesso modo – uccisi dai razzi di Hamas. Mentre Hamas lanciava 4.000 missili e razzi contro i civili israeliani, Israele si è difeso con tutto ciò che aveva: “Cupola di ferro”, rifugi antiaerei per i suoi civili, attacchi aerei mirati sugli aggressori. La difesa da parte di Israele della propria popolazione ha scatenato ovunquela furia degli odiatori degli ebrei, anche al Consiglio Onu per i diritti umani, il quartier generale mondiale anti-Israele, che ha votato di indagare Israele per possibili “crimini di guerra”. Il voto di giovedì scorso all’Assemblea Generale rende questa indagine ufficiale e a tempo illimitato. La risoluzione, che l’inviato israeliano delle Nazioni Unite Gilad Erdan ha definito “ignobile e faziosa”, prevede la creazione di una “commissione d’inchiesta” permanente per monitorare e riferire sulle violazioni dei diritti in Israele, nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Come al solito, questa è la prima commissione d’inchiesta del genere con un mandato “continuativo”, varata come un esclusivo regalo di Natale per lo stato ebraico.

Civili israeliani sotto un attacco di razzi palestinesi da Gaza

Per colmo d’ironia, nello stesso giorno in cui le Nazioni Unite rincaravano la loro maniacale ossessione contro Israele, uscivano i risultati di un sondaggio che mostra che i palestinesi di Gaza imputano ai loro capi le loro miserie. Il Palestine Atlas Center for Studies and Research ha rilevato che il 45% dei palestinesi intervistati ritiene l’Autorità Palestinese responsabile delle crisi perenni nella striscia di Gaza, e il 25% afferma di ritenere responsabile Hamas. Solo il 15% dei palestinesi intervistati incolpa Israele.

Forse, dopo tutti questi anni, sempre più palestinesi si stanno rendendo conto che i loro capi hanno utilizzato centinaia di milioni di dollari di aiuti esteri non per costruire scuole e ospedali, ma tunnel terroristici e fabbriche di bombe. Forse hanno smesso di ignorare che i terroristi di Hamas si nascondono dietro donne e bambini quando lanciano razzi contro Israele in modo che Israele venga incolpato di qualsiasi vittima palestinese. Forse hanno letto da qualche parte che l’esercito israeliano causa il più basso tasso di vittime civili in tempo di guerra di qualsiasi esercito al mondo. Forse hanno visto un video su YouTube di fratelli arabi in Israele che si dicono grati che Israele difenda loro e le loro famiglie dai razzi terroristici indiscriminati lanciati da Hamas, un gruppo il cui statuto invoca la distruzione di Israele. O forse hanno visto le notizie dei loro fratelli arabi negli stati del Golfo e in Marocco che dicono l’esatto contrario di quello che hanno sentito per anni su Israele dai loro leader: che lungi dall’essere uno stato demoniaco, Israele è in realtà una nazione vibrante e produttiva che può portare vantaggi a tutte le popolazioni della regione.

Ovviamente niente di tutto questo importa alle Nazioni Unite, che si attengono alla regola numero uno della diplomazia internazionale: nessuno paga mai pegno per aver discriminato Israele. Al contrario, dare addosso a Israele può favorirti in vario modo.

Alcune vittime dei razzi di Hamas su Israele dello scorso maggio. Da sinistra: l’araba Nadin Awad di 16 anni, la badante indiana Soumya Santosh di 32 anni, il sergente Omer Tabib di 21 anni, Leah Yom Tov di 63 anni

E’ abbastanza paradossale che le Nazioni Unite si accaniscano in questo modo contro un paese che è già ogni giorno sulla griglia di critiche e opposizioni interne grazie alla sua piena libertà di stampa e di espressione. Il fatto che le Nazioni Unite trattino Israele in modo significativamente peggiore dei regimi più sanguinari e spietati della terra è di per sé un crimine. Questa grossolana criminalizzazione non solo mina la credibilità delle Nazioni Unite, ma getta ovunque benzina sul fuoco dell’odio verso gli ebrei.

Volendo essere a tutti i costi positivi possiamo sperare che il tempo sarà galantuomo, se non altro perché i fatti sul terreno sono dalla parte di Israele. Alla fine, molti dei paesi che votano automaticamente contro Israele potrebbero rendersi conto che è nel loro interesse smetterla di essere pregiudizialmente ostili a Israele. Gli Accordi di Abramo ne sono la prova regina. Mi chiedo se quei paesi abbiano letto un’altra notizia uscita giovedì: uno studio, per ora in fase due, mostra che un farmaco israeliano impedisce il deterioramento nel 100% dei pazienti covid. Pensa un po’, ancora una volta il paese più diffamato dalle Nazioni Unite sta facendo tutto il possibile per salvare vite umane anche nei paesi che continuano a condannarlo. Forse bisognerebbe istituire una commissione d’inchiesta per indagare sulle Nazioni Unite.

(Da: jns.org, 27.12.21)