Apartheid, nazismo, Ucraina e l’uso malato delle parole

L’abuso di insulti gratuiti svuota le parole di significato. Inutile adesso stupirsi se Putin cerca di giustificare l’aggressione all’Ucraina parlando di “genocidio” e “de-nazificazione”

Di Marco Paganoni

L’appello di Volodymyr Zelensky al popolo russo (clicca l’immagine per il video su informazionecorretta, con sottotitoli in italiano)

Chi faceva notare che equiparare Israele all’apartheid sudafricano è ridicolo e non offende solo Israele ma anche le vittime del vero apartheid, si sentiva rispondere che oggi per il “diritto internazionale” la parola apartheid vuol dire altro e ha poco o nulla a che fare col segregazionismo razzista.

Quando facevamo notare che accusare di “razzismo” uno stato perché si definisce “ebraico” significa definire gli ebrei una razza come facevano i nazisti, ci siamo sentiti rispondere che per Amnesty e Human Rights Watch “il concetto di gruppo razziale è un concetto politico” (sic).

Se chiedevamo: come si può accusare Israele di perpetrare un “genocidio” degli arabi palestinesi se la popolazione araba palestinese, da quando esiste Israele, lungi dall’essere decimata si è decuplicata, ci veniva risposto che il termine “genocidio” non ha niente a che vedere con lo sterminio fisico di una popolazione.

Avvertivamo: smettetela di dare del nazista a Israele perché, oltre che una vergognosa calunnia, è un modo subdolo di sminuire il nazismo e i suoi crimini, e con questo abuso di insulti gratuiti svuotate di significato le parole nazismo e genocidio. Inutile adesso stupirsi se l’arrogante e violento autocrate di Mosca si permette di giustificare l’aggressione a un paese vicino sostenendo che lo deve “de-nazificare” (sic) e che deve fermare il “genocidio” (sic) dei russi.

Dicevamo: attenzione, non si può tollerare che venga continuamente negata la legittimità e il diritto di esistere di uno stato sovrano, e che ne venga apertamente minacciata la distruzione (“Palestina dal fiume al mare”, “cancellare l’entità sionista dalla carta geografica”). Oggi Putin nega apertamente la legittimità dell’Ucraina e attacca la sua stessa esistenza come stato sovrano.

Bisognerebbe sempre ricordare, come ha scritto David Litman (del Committee for Accuracy in Middle East Reporting and Analysis): “Ciò che inizia contro gli ebrei non si ferma mai agli ebrei, e in un mondo dove il diritto di esistere dello stato ebraico viene apertamente messo in discussione, chi può impedire a dittatori come Putin di fare lo stesso con altri stati?”.

(Da: informazionecorretta.com, 27.2.22)