Atomica nord-coreana: implicazioni in M.O.

Forse ora verranno prese sul serio le minacce iraniane

Da un articolo di Aluf Benn

image_1395Dal punto di vista di Israele, il test nucleare della Corea del Nord è di primaria importanza per le sue ramificazioni sul comportamento dell’alleato di Pyongyang, l’Iran, e per via dell’impatto che avrà sugli sforzi internazionali volti a frenare i progetti nucleari di Teheran.
La Corea del Nord è in testa alla lista di coloro che collaborano coi peggiori nemici di Israele. È la Corea del Nord che ha fornito a Siria e Iran la tecnologia Scud che ha permesso loro di sviluppare una minaccia strategica contro Israele. Secondo esperti israeliani, non vi sono prove che la Corea del Nord abbia trasferito all’Iran anche tecnologia nucleare, ma esiste questa preoccupazione e, a tale proposito, viene citata la dichiarazione della Corea del Nord della scorsa settimana secondo cui Pyongyang non avrebbe “esitato” a fornire tecnologia, materiali e persino armi nucleari ad altri paesi. Se dovesse accadere, l’Iran potrebbe abbreviare di molto il suo cammino verso la bomba atomica.
Ma, quand’anche tale minaccia non si dovesse concretizzare, il test della Corea del Nord comporta importanti implicazioni strategiche per l’Iran. Kim Jong-Il ha ignorato tutti gli avvertimenti degli Stati Uniti e ha premuto il bottone. La “comunità internazionale” si è svelata in tutta la sua debolezza e impotenza. Ciò potrebbe convincere i governanti iraniani Ali Khamenei e Mahmud Ahmadinejad che sia meglio per loro affrettarsi verso il punto di non ritorno, giacché coloro che sono in possesso della bomba godono di immunità e non possono più essere affrontati sul piano militare.
Il test nord-coreano intensificherà la diatriba negli Stati Uniti sulla scelta se parlare con l’Iran o inasprire il confronto diplomatico. Questa settimana l’ex segretario di stato James Baker si è schierato con l’appello a “parlare con i nemici” che stanno a Teheran e Damasco. La sua posizione è rafforzata da coloro che criticano l’amministrazione Bush per non aver saputo cogliere l’opzione diplomatica con la Corea del Nord bloccando per quella via i suoi progetti nucleari.
Secondo l’ambasciatore israeliano a Washington, Danny Ayalon, il test della Corea del Nord rafforzerà invece l’altro schieramento, spingendo l’amministrazione verso sanzioni dure contro l’Iran. Finora si è parlato solo di “sanzioni soft”, cioè atti simbolici. Altri funzionari israeliani ritengono che, dopo l’esplosione nucleare nord-coreana, sarà più facile raccogliere appoggi internazionali contro l’Iran. Il Giappone, ad esempio, che una volta si opponeva a sanzioni anti-iraniane, ha cambiato posizione dopo un test missilistico della Corea del Nord lo scorso luglio.
Ma la chiave per imporre sanzioni all’Iran sta in Russia, che finora ha evitato di affrontare in modo efficace le ambizioni nucleari iraniane.

(Da: Ha’aretz, 10.10.06)

Nella foto in alto: Impianto nucleare iraniano