Aumentano le aggressioni anti-ebraiche in Europa

Non si può martellare la gente per anni descrivendo gli israeliani come mostri nazisti e pensare che non accada nulla agli ebrei.

image_549Le manifestazioni di odio pregiudiziale anti-ebraico sono aumentate in generale nel 2004 rispetto al 2003, e in particolare sono quasi raddoppiate in Gran Bretagna, paese che ha nettamente superato la Francia nel numero di segnali di antisemitismo (304 contro 277), nonostante conti una minoranza ebraica grande meno della metà di quella francese. La Francia continua invece a guidare la lista dei paesi per numero di incidenti violenti di antisemitismo (aggressioni, incendi, profanazioni, minacce ecc.) con 96 episodi registrati nel 2004, ma presenta una situazione stazionaria rispetto all’anno precedente, mentre in Gran Bretagna le aggressioni violente di vario tipo sono passate da 55 ad almeno 77.
Il ministro israeliano per i rapporti con la Diaspora Natan Sharansky ha dato atto al governo francese di aver agito efficacemente nel contenere la quantità di manifestazioni antisemite e ha invece rimproverato i mass-media britannici per il clima di ostilità pregiudiziale verso Israele che hanno creato e continuano a coltivare. “Anni di resoconti e commenti giornalistici apertamente ostili verso Israele sui mass-media del Regno Unito – si legge nel rapporto presentato domenica dal Global Forum Against Anti-Semitism del governo israeliano guidato da Sharansky e dalla Jewish Agency – stanno ora riversandosi nelle piazze”.
Il rapporto attribuisce a “elementi islamici” la maggior parte delle aggressioni in Gran Bretagna e in altri paesi d’Europa, ad eccezione di Ucraina e Russia, dove pure si sono registrati vistosi aumenti del fenomeno. In questi due casi l’aumento delle manifestazioni di odio anti-ebraico viene collegato più che altro all’attività di gruppi di estrema destra e alla crescita del nazionalismo: “Se la prendono con coloro che percepiscono come diversi”, spiega Tehila Nahalon, collaboratrice di Sharansky.
Mentre Russia e Ucraina vengono accusate dal rapporto per una “deplorevole carenza” di contromisure governative, non è questa la critica mossa da Nahalon verso le autorità britanniche. In questo caso, a suo parere, una pesante responsabilità ricade piuttosto sul sistema dell’informazione: “Non si può martellare la gente per quattro anni descrivendo Israele come uno stato illegittimo e gli israeliani come mostri nazisti, e pensare che poi non accada nulla di male agli ebrei”, dice la studiosa.
Anche Trevor Phillips, presidente della Commissione Britannica per l’Eguaglianza Razziale, in un’intervista concessa domenica al quotidiano The Observer ha messo in guardia verso il crescente odio pregiudiziale verso gli ebrei un po’ in tutto il paese, aggiungendo che le influenti elite britanniche sono tuttora affette da una “profonda venatura di antisemitismo”.
“Penso – ha spiegato Phillips – che non dobbiamo illuderci che tutto questo abbia a che fare soltanto con un conflitto fra persone in qualche modo coinvolte con Israele e Palestina. Ha anche a che vedere con l’odio anti-ebraico di vecchio stampo, e con gente che pensa che gli ebrei rappresentino una cospirazione mondiale. Non facciamoci illusioni: come nelle piazze, così anche all’interno dell’establishment britannico esiste tuttora un profonda venatura di antisemitismo, che in qualche modo vede gli ebrei come gente estranea. Solo perché parecchi ebrei sono riusciti ad emergere nelle loro professioni e noi loro affari, tendiamo a pensare che abbiano anche sconfitto ogni pregiudizio”.

(Da: Jerusalem Post, 24.1.05)

Nella foto in alto: incendio doloso anti-ebraico, Gran Bretagna, giugno 2004

Vedi anche:
Rapporto francese: L’antisionismo estremo tende a giustificare gli atti di antiebraismo

https://www.israele.net/articles.php?id=411

e link successivi

Vedi inoltre (nel portale di israele.net):
CATEGORIA – Antisemitismo

https://www.israele.net/categories.php?type=scat&maincat=109