Autorità Palestinese autorizzata a insabbiare i suoi legami col terrorismo

Giudice Usa rigetta un elemento di prova parlando di informazioni “confidenziali e tutelate”.

image_3638Un giudice statunitense ha stabilito che l’Autorità Palestinese ha il diritto di celare la prova della sua implicazione in un attentato esplosivo suicida avvenuto nel 2002 a Karnei Shomron (Cisgiordania nord-occidentale) che causò la morte di tre adolescenti. Ne ha dato notizia lunedì il New York Post.
Stando a quanto riferisce il quotidiano, un promemoria di due pagine che collega direttamente l’Autorità Palestinese all’attentato terroristico è stato inavvertitamente consegnato agli avvocati che avevano citato in giudizio l’Autorità Palestinese per 300 milioni di dollari a nome dei genitori di due adolescenti americani uccisi nell’attentato. La terza vittima era israeliana.
Secondo il New York Post, il documento rivela una “stretta relazione” fra l’attentatore, Sadeq Hafez, affiliato al gruppo terroristico Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), e Raed Nazal, un ufficiale delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese che avrebbe pianificato l’attentato. A quel tempo Nazal era verosimilmente “sia un ufficiale dei servizi di sicurezza stipendiato dall’Autorità Palestinese, sia un capo della cellula FPLP” che ha realizzato l’attentato.
Scrive il New York Post che il promemoria, scritto nell’aprile 2012 dal maggiore Ziad Abu Hamid dei Servizi Generali di Intelligence palestinesi, illustra dettagliatamente “almeno altri sei cruciali elementi di fatto” relativi all’attentato e “stabilisce con chiarezza il ruolo di supporto e la responsabilità materiale” dell’Autorità Palestinese. Ciò nondimeno il giudice federale Richard Leon, di Washington, ha disposto che il documento venisse distrutto o restituito all’Autorità Palestinese parlando di informazioni “confidenziali e tutelate”.
Gli avvocati di parte civile, David Schoen e Robert Tolchin, hanno denunciato la delibera, affermando che “non si devono permettere impuniti tentativi di illecito insabbiamento” ad opera dell’Autorità Palestinese. “Altrimenti – sostengono – con ogni probabilità questa prova d’omicidio di cruciale importanza andrà perduta per sempre”. E aggiungono che ciò “priverebbe il Congresso degli Stati Uniti del genere di prova di cui deve disporre per valutare se continuare a sovvenzionare l’Autorità Palestinese, solo per vedere quei soldi finire a sostegno e ricompensa di attività terroristiche contro cittadini americani”.
Gli avvocati dell’Autorità Palestinese non hanno risposto alla richiesta di commentare la notizia del New York Post. Dalle carte processuali, comunque, risulta che hanno affermato che il promemoria fu erroneamente consegnato con una deposizione del 12 settembre scorso, e che “continua a godere della protezione della confidenzialità, nonostante la sua divulgazione involontaria”.

(Da: Jerusalem Post, 14.1.13)

Nella foto in alto: l’attuale presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) con, alle spalle, la gigantografia del suo predecessore, Yasser Arafat, presidente dell’Autorità Palestinese all’epoca dell’attentato di cui parla questo articolo