Autorità Palestinese: Le condanne a morte saranno eseguite

Ministro palestinese per la giustizia: "Respingiamo ogni ingerenza esterna".

image_615Saranno eseguite come previsto le condanne a morte di una quindicina di palestinesi, alcuni dei quali condannati per aver “collaborato con Israele” nella lotta al terrorismo e nella prevenzione di attentati. Lo ha confermato venerdì al quotidiano al-Ayam il ministro palestinese per la giustizia Farid al Jallad. Interpellato circa notizie di stampa secondo cui Israele vorrebbe salvare in extremis la vita dei condannati, al-Jallad ha aggiunto che l’Autorità Palestinese respinge “tutte le pressioni estere”.
Il ministro ha sottolineato che alcune sentenze di morte sono state approvate dal presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). In precedenza, secondo la stampa palestinese, cinque condanne erano state convalidate anche dal mufti di Gerusalemme, sceicco Akrama Sabri (nominato dall’Autorità Palestinese).
Le ultime pene capitali ufficialmente eseguite nei territori palestinesi risalgono al 2002. Successivamente sono state comminate diverse pene di morte, anche per reati comuni, ma finora non sarebbero state eseguite.
La decisione dell’Autorità Palestinese di riprendere le esecuzioni capitali ha suscitato reazioni molto negative da parte di varie associazioni per i diritti umani sia palestinesi che israeliane, che in passato avevano denunciato anche numerosi casi di “giustizia sommaria” avvenuti nei territori, dove presunti “collaborazionisti” sono stati eliminati da miliziani e terroristi palestinesi.

(Agenzie, 11.03.05)

Nella foto in alto: il linciaggio di un palestinese accusato d’aver collaborato con Israele nella lotta al terrorismo.