Autorità Palestinese: “Attenti, allearsi con gli ebrei e fidarsi di loro porta danni, umiliazione e vergogna”
Mentre il Fatah di Abu Mazen cerca di mobilitare gli arabi rilanciando la vecchia bufala dei “piani di espansione sionista dal Nilo all’Eufrate”
Di Itamar Marcus
L’Autorità Palestinese ha svelato la sua vera natura antisemita condannando gli accordi di pace firmati tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein in quanto costituiscono una inammissibile “alleanza con gli ebrei”. Questo è ciò che pensa l’Autorità Palestinese di Abu Mazen, tanto è vero che questo è il messaggio che il Ministero degli affari religiosi dell’Autorità Palestinese ha inviato a tutte le moschee sotto la sua giurisdizione nel quadro delle istruzioni impartite ai predicatori su cosa predicare nei loro sermoni del venerdì.
Il foglio settimanale di istruzioni diramato mercoledì 16 settembre dal Ministero degli affari religiosi dell’Autorità Palestinese, e firmato da Husam Abu Al-Rub, vice ministro palestinese per gli affari religiosi, indicava i contenuti da predicare in tutti i sermoni di venerdì 18 settembre nelle moschee dell’Autorità Palestinese. In base a quelle istruzioni, gli imam dell’Autorità Palestinese hanno ricevuto il compito di condannare l’accordo di pace e di condannare i due paesi arabi del Golfo per averlo firmato.
Il foglio di istruzioni elencava nove concetti che dovevano essere inclusi nei sermoni e questo è il primo: “Non c’è niente che danneggi di più la Palestina e i suoi luoghi santi che stringere un’alleanza con gli ebrei [sic], essere a contatto con loro e fidarsi di loro”.
Il quarto punto riprende il tema antisemita, mettendo in guardia i musulmani dalle terribili conseguenze, come umiliazione e vergogna, che comporta il fatto di “obbedire” agli ebrei: “L’obbedienza agli ebrei [sic] e il farsi trascinare da loro porterà la nazione alla debolezza, all’illegalità, all’umiliazione e alla vergogna”.
Il foglio di istruzioni dell’Autorità Palestinese cita cinque testi dal Corano e cinque dagli Hadith a sostegno dei messaggi anti-ebraici e della condanna degli accordi di pace con Israele. Tra questi, un brano avverte i musulmani di diffidare di ebrei e cristiani, perché il loro obiettivo sarebbe quello di spingere i musulmani ad abbandonare la fede nell’islam (“E gli ebrei non si compiaceranno mai di te e nemmeno i cristiani, finché non seguirai la loro religione”, Sura 2:120).
Oltre a mettere in guardia contro ogni “alleanza con gli ebrei” e ogni presunta “obbedienza agli ebrei”, per tre volte il foglio di istruzioni distribuito alle moschee dall’Autorità Palestinese condanna “la normalizzazione e le relazioni con l’entità sionista [sic]”, che viene definita “alto tradimento”, ” falsità e ipocrisia” e che causerà “debolezza, illegalità, umiliazione e vergogna”. “Israele” non viene mai menzionato per nome né riconosciuto come tale.
Si veda su Palestinian Media Watch la traduzione integrale in inglese del foglio di istruzioni per i sermoni del venerdì, diramato lo scorso 16 settembre dal Ministero degli affari religiosi dell’Autorità Palestinese.
(Da: palwatch, 17.9.20)
In un’intervista trasmessa martedì 15 settembre 2020 dalla tv Al-Araby (Qatar/Regno Unito), Azzam Al-Ahmad, membro del Comitato Centrale di Fatah (il movimento che fa capo ad Abu Mazen), ha affermato che Fatah auspica che i popoli degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrain “frenino” i loro leader e li inducano a riconsiderare gli accordi di pace che hanno firmato con Israele, spiegando che i palestinesi difendono la Mecca, Baghdad, il Cairo, Amman, Damasco e Gerusalemme dai “disegni territoriali” dei sionisti che vogliono espandersi “dal Nilo all’Eufrate”.
Azzam Al-Ahmad, di Fatah: “Auspichiamo che il popolo [degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein] freni [i suoi leader] e li faccia riconsiderare ciò che hanno firmato. Non distruggete voi stessi e il futuro dell’intera nazione araba. Noi palestinesi stiamo difendendo tutti voi, stiamo difendendo la Mecca, Baghdad, il Cairo, Amman e Damasco. Questo è il nostro destino di palestinesi. Siamo i murabitun [difensori della fede] a Gerusalemme, che la difendono dai disegni territoriali sionisti dal Nilo all’Eufrate. Noi continueremo ad essere la punta di lancia nello scontro contro l’amministrazione americana e il movimento sionista. Continueremo ad essere la punta di lancia e continueremo a perseverare e combattere. Combattiamo da oltre 100 anni in difesa della nazione araba e dei luoghi santi islamici e cristiani”.
(Da: Memri, 15.9.20)