Avviati i primi provvedimenti nelle forze armate

Il rapporto Winograd ha rilevato gravi deficit di intelligence ed equipaggiamento

image_1679Il rapporto della Commissione Winograd sulla Seconda Guerra in Libano non ha severamente criticato solo l’operato del ministro della difesa Amir Peretz e dell’allora capo di stato maggiore Dan Halutz. Esso offre preziose raccomandazioni anche per l’insieme delle Forze di Difesa israeliane sulla preparazione necessaria nell’eventualità di futuri conflitti. Lunedì, subito dopo aver ricevuto il rapporto, l’attuale capo di stato maggiore Gabi Ashkenazi ha nominato il generale Ido Nehushtan a capo di un team di ufficiali incaricati di esaminare il rapporto e trarne conclusioni operative.
Il rapporto cita una serie di mancanze dell’intelligence militare, sostenendo che, sebbene Hezbollah fosse un “obiettivo” per i militari, l’intelligence durante la guerra è risultata carente. Secondo il rapporto, le Forze di Difesa israeliane non avevano intensificato gli sforzi per raccogliere informazioni in Libano, neanche dopo che i servizi di intelligence militare avevano segnalato la crescente possibilità di una guerra con Hezbollah. Nel dicembre 2005, il generale Amos Yadlin dell’intelligence militare aveva firmato una lettera nella quale avvertiva della possibilità di uno scoppio di violenza lungo il confine settentrionale. Secondo il rapporto Winograd, mancò l’intelligence tattica necessaria per le operazioni delle forze di terra in territorio libanese. “Effettivamente ci sono stati problemi con l’intelligence militare durante la guerra – conferma un alto ufficiale – Abbiamo già iniziato a porvi rimedio”.
Il rapporto cita anche un gap nelle risorse di intelligence allocate al Comando Nord, in particolare alla Divisione Galilea. Il rapporto conclude, sulla base di documenti compilati dall’ufficiale in capo dell’intelligence del Comando Nord, che mentre v’erano sporadiche informazioni indicanti che Hezbollah stava pianificando un sequestro, non venne diffuso un avvertimento formale dell’intelligence alle forze dislocate sul campo.
Il rapporto rileva anche che le scorte di munizioni delle forze armate erano gravemente deficitarie e molto al di sotto della quantità minima prevista dagli ordini. Interrogato a proposito della situazione delle scorte, Peretz ha risposto che, a quanto gli era dato sapere, erano al minimo consentito.
Circa i magazzini d’emergenza delle Forze di Difesa, nei quali i riservisti trovarono materiale superato e inadeguato, il rapporto rileva che dal 2001 al 2006.il Comando delle forze di terra non aveva investito “un singolo shekel” nel miglioramento della situazione. “Non c’è da meravigliarsi – si legge nel rapporto – se i riservisti si siano abbattuti quando vennero richiamati e si videro consegnare equipaggiamenti che in alcuni casi risalivano a vent’anni prima”. Lo scorso marzo il generale Avi Mizrahi, del dipartimento medico e logistico, ha annunciato progetti per un investimento di due miliardi di shekel nell’ammodernamento del materiale usato dai riservisti durante la guerra della scorsa estate. I magazzini di emergenza, ha detto, verranno completamente rinnovati nell’arco di cinque anni con nuovi giubbotti, elmetti, armi e uniformi.

(Da: Jerusalem Post, 3.05.07)