Bakri Sono palestinese, non israeliano

I diritti di una minoranza contemplano quello di non riconoscere lo stato di appartenenza?

Da un articolo di Eldad Beck

image_1413L’attore e regista Mohammed Bakri, in Germania per presentare il suo ultimo film, ha colto l’occasione per esternare le sue posizioni ideologiche. Durante un dibattito pubblico ad Amburgo ha redarguito il conduttore della serata che lo aveva presentato come “israeliano”, e ha insistito perché venisse definito “palestinese”. Il fatto di essere cittadino israeliano, per lui, non conta nulla.
Come molti altri in Medio Oriente, Bakri accetta che esista lo stato di Israele come un dato di fatto, ma non intende riconoscerlo. Come ha detto al pubblico di Amburgo, in quanto palestinese residente in Israele egli si trova costretto a difendersi. “Olocausto, arabi-israeliani ed ebrei sono i responsabili della mia tragedia- ha detto – Nessuno ha il monopolio del dolore. Se io accetto l’Olocausto, mi aspetto che gli israeliani accettino la mia tragedia”.
Ascoltandolo, non ho potuto fare a meno di mettermi a disegnare mentalmente la mappa delle minoranze nazionali in Europa, un continente che è da sempre un intricato mosaico di minoranze, pieno di conflitti e contenziosi etnici e nazionalistici. In Europa vi sono minoranze nazionali i cui diritti all’autodeterminazione o all’autonomia non sono riconosciuti, come i bretoni in Francia o i baschi in Spagna. Vi sono minoranze che hanno ottenuto un certo grado di autonomia culturale, come gli sloveni in Austria e gli ungheresi in Romania. Ci sono anche minoranze nazionali che hanno raggiunto limitate forme di autonomia politica, come gli scozzesi nel Regno Unito, o rappresentanze politiche basate su accordi reciproci, come i danesi nella Germania del nord e i tedeschi nella Danimarca del sud.
Ho cercato di immaginare come reagirebbero molti paesi democratici europei se il celebre figlio di una delle loro minoranze nazionali se ne andasse in giro dichiarando che non vuole essere considerato cittadino di quel particolare stato. La cosa non lascerebbe indifferenti. Invece, quando si tratta di Israele una siffatta affermazione viene data totalmente per scontata. Anche vari israeliani sembrano essersene fatti una ragione.
Israele non dovrebbe accettare una situazione in cui la sua minoranza araba palestinese si trasformi in una sorta di società parallela, atteggiandosi come un corpo separato dallo stato. Prima di battersi per essere riconosciuto e legittimato da altri paesi, Israele dovrebbe assicurarsi d’essere riconosciuto e legittimato dai suoi stessi cittadini.

(Da: YnetNews, 25.10.06)

Nella foto in alto: Mohammed Bakri (a dx) durante un dibattito a Torino