Bambini traumatizzati a Sderot

Qassam sono caduti anche a due passi dallambulatorio di psichiatria infantile

image_1433Sono numerosi i bambini israeliani di Sderot che soffrono di traumi psicologici legati all’ansia patologica innescata dai bombardanti praticamente quotidiani di missili Qassam palestinesi che da più di 15 mesi piovono sulla città nelle ore e nei luoghi meno prevedibili. In quanto vittime di trauma psicologico, vengono trattati in un ambulatorio che opera come diramazione del reparto di psichiatria infantile dell’ospedale Barzilai di Ashkelon. Ma lo stesso ambulatorio di Sderot non è dotato di adeguate protezioni anti-Qassam ed è esposto al forte rischio d’essere colpito, dopo che dei Qassam mercoledì scorso sono caduto su una strada adiacente.
Sono una trentina i bambini sotto trattamento, ma la lista d’attesa è assai più lunga. “Abbiamo chiesto d’essere spostati in un edificio fortificato – dice la dottoressa Ilana Bason, direttrice del reparto di psichiatria infantile e giovanile dell’ospedale Barzilai – La struttura attuale è troppo piccola e deve servire anche pazienti adulti”.
I bambini trattati nell’ambulatorio soffrono di varie forme d’ansia che si manifestano nella paura di uscire di casa, nel lasciare tutte le porte aperte, nell’ipersensibilità ad ogni rumore, fino a disturbi più gravi. “Fuori da scuola non hanno praticamente più vita – spiega la dottoressa Bason – Questo è praticamente l’unico posto che li può aiutare, ma il giorno in cui i Qassam sono caduti a due passi dall’ambulatorio i bambini si sono rifiutati di venire”.
Lo staff medico teme anche per l’efficacia del trattamento. Spiega la Bason: “Non puoi curare un bambino quando tu stesso sei insicuro. Quando suona la sirena non facciamo altro che stare all’erta, ma non c’è nessun posto dove scappare, e questo non fa che accrescere il senso di angoscia”.
“Tutto ciò che ha un bambino come il mio è la sua terapista – dice la madre di un bambino di 12 anni da tempo sotto trattamento – Ma quando i Qassam sono caduti qua vicino, nel momento in cui lui ne aveva più bisogno l’ambulatorio ha dovuto chiudere”.
Shimon Sharf, amminisrratore delegato del Barzilai, chiede che ospedali e ambulatori vengano dotati di protezioni anti-Qassam. “Avevamo avvertito del pericolo e purtroppo si è visto che avevamo ragione. I Qassam caduti nei pressi dell’ambulatorio hanno sottoposto i bambini a un secondo trauma che va ad aggiungersi al primo, sommando, come si dice in ebraico, al crimine il peccato. Quello che occorre sono fondi per proteggere l’ospedale e le sue diramazioni”.
Alla fine dello scorso ottobre il Barzilai Medical Center di Ashkelon aveva comunicato che dal gennaio 2005 erano circa 300 gli israeliani della zona per i quali si era reso necessario il ricovero ospedaliero in seguito a lanci di missili Qassam palestinesi dalla striscia di Gaza verso il sud Israele. Di questi, più di 200 sono stati ricoverati nel solo 2006: più del doppio dell’anno precedente.

(Da: YnetNews, 13.11.06)