Bastone e carota, il nuovo approccio dell’Europa con Teheran

Vuoi vedere che l’Unione Europea inizia ad averne abbastanza delle menzogne iraniane in fatto di missili balistici e terrorismo?

Di Yonah Jeremy Bob

Yonah Jeremy Bob, autore di questo articolo

Nove mesi dopo che l’amministrazione Trump si è ritirata dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015, sembra che l’Unione Europea stia finalmente intraprendendo una seria trattativa con l’Iran sui suoi test di missili balistici e sul suo sostegno globale al terrorismo.

La scorsa settimana la Francia ha annunciato che imporrà nuove sanzioni alla Repubblica Islamica se Teheran non scenderà a patti circa i suoi test sui missili balistici. Nel fine settimana, la Germania ha vietato i voli della compagnia di linea iraniana Mahan Air a causa del continuo coinvolgimento di Teheran nell’esportazione di armi e terrorismo in Siria. Dal canto suo, Teheran ha minacciato di riesaminare le sue relazioni con ciascun paese: un eufemismo per alludere all’abbandono dell’accordo sul nucleare ed eventualmente ad altre azioni. Tutto questo arriva anche solo tre settimane dopo che l’Unione Europea ha annunciato nuove sanzioni contro due persone e un’intera unità di intelligence iraniana a causa di supposti piani di assassinio su suolo europeo. Una volta iscritta nella lista dei gruppi terroristi dell’Unione Europea, le attività finanziarie dell’unità di intelligence sono state congelate.

Ma queste azioni di Francia e Germania, a pochi giorni l’una dall’altra, sono giunte nella stessa settimana in cui i due Paesi hanno fatto un importante annuncio di diversa natura. Hanno annunciato che l’Unione Europea è quasi pronta a lanciare un nuovo piano volto a promuovere il commercio con la Repubblica Islamica aggirando le sanzioni statunitensi. Prima di ritirarsi a maggio dall’accordo sul nucleare, gli Stati Uniti stavano negoziando con l’Unione Europea nel tentativo di coordinare una maggiore pressione sull’Iran per rimediare alle scappatoie che l’accordo del 2015 consente all’Iran. L’Unione Europea era sembrata condividere il tentativo di conseguire due obiettivi: ridurre il terrorismo globale iraniano e far sì che l’Iran ponesse fine alla serie continua di test con missili balistici. Ma quando l’amministrazione Trump ritenne che l’Unione Europea si stesse muovendo troppo lentamente, decise di rompere e affrontare Teheran da sola.

Missile balistico iraniano Sajjil-2, in un’immagine diffus dall’agenzia Fars

Nove mesi dopo, sembra che l’Unione Europea stia iniziando a fare sul serio con l’Iran assumendo un chiaro approccio del tipo “bastone e carota”. Da un lato, l’Unione Europea dice che è rimasta con l’Iran per nove mesi e che, così facendo, ha fatto arrabbiare l’amministrazione Trump. Afferma inoltre d’essere pronta ad affiancare l’Iran ancora più energicamente varando lo special purpose vehicle (SPV), un meccanismo volto a promuovere il commercio con l’Iran come una forma di baratto che sfuggirebbe alle sanzioni americane. Allo stesso tempo, però, Francia Germania e Unione Europea hanno appena lanciato il guanto della sfida all’Iran sui test di missili balistici e sulle continue forniture di armi che promuovono terrorismo e instabilità in Siria.

Cos’è che ha fatto cambiare idea agli europei? A quanto pare, la disinvoltura dell’Iran nell’approntare attentati terroristici in territorio francese lo scorso giugno, unita al riconoscimento che le ripetute minacce di Teheran di abbandonare l’accordo sul nucleare erano solo un bluff. Gli attacchi terroristici dell’Iran su suolo francese sembrano aver convinto la Francia e altri paesi dell’Unione Europea che la Repubblica Islamica sta verosimilmente mentendo anche sui suoi missili balistici e sulla spinta all’instabilità in Siria. Anche se erano già convinti che l’Iran stesse mentendo, gli europei avevano agito in un modo da non arrivare allo scontro temendo la minaccia di Teheran di abbandonare l’accordo sul nucleare. Ma vedere per nove mesi che l’Iran bluffava e la collera suscitata dal suo coinvolgimento nel terrorismo su suolo europeo possono aver spinto finalmente l’Unione Europea a un punto in cui è disposta a rischiare lo scontro.

L’Unione Europea adotterà davvero nuove sanzioni, se l’Iran non cambierà comportamento? L’Iran lascerà davvero l’accordo, se l’Unione Europea eserciterà pressioni più forti? Se l’Iran modificherà di poco il suo atteggiamento, l’Unione Europea lascerà cadere le minacce e andrà avanti con gli scambi commerciali con Teheran che minano le sanzioni statunitensi? Le risposte a queste domande sono tutt’altro che chiare. Ma gli Stati Uniti hanno giocato tutte le loro carte nella situazione di stallo con l’Iran mesi fa. L’interazione Unione Europea-Iran sta emergendo come il nuovo punto focale, che può dar forma agli scenari futuri.

(Da: Jerusalem Post, 27.1.19)