Bennett: l’imminente accordo sarà debole, l’Iran incasserà miliardi e dopo 30 mesi potrà costruire centrifughe senza limiti

Il primo ministro ribadisce che, se necessario, Israele penserà da solo a difendere la sicurezza dei suoi cittadini

Il primo ministro israeliano Naftali Bennetti introduce la riunione settimanale del governo

Israele si sta preparando per il giorno in cui verrà varato il nuovo accordo sul nucleare iraniano che, a quanto pare, sarà “più breve e più debole” dell’accordo precedente e, alla sua scadenza, consentirà a Teheran di costruire grandi quantità di centrifughe avanzate. Lo ha detto domenica il primo ministro israeliano Naftali Bennett aprendo la riunione settimanale del governo.

Bennett ha spiegato che l’accordo originale del 2015 copriva un periodo di dieci anni, vale a dire che le restrizioni al programma nucleare iraniano scadrebbero nel 2025. Se rinnovato, l’accordo potrebbe restare in vigore solo per due anni e mezzo. “Due cose sono successe, dopo la firma dell’accordo originale – ha detto Bennett – Gli iraniani hanno fatto grandi passi avanti nello sviluppo delle loro capacità di arricchimento (dell’uranio) e intanto il tempo è trascorso. Se il mondo firma nuovamente l’accordo senza prorogare la data di scadenza, allora ci troveremo con un accordo che ci farebbe guadagnare in tutto due anni e mezzo di tempo, dopodiché l’Iran sarà autorizzato a sviluppare e installare interi ‘stadi’ di centrifughe avanzate senza restrizioni”.

In cambio della firma dell’accordo, ha continuato Bennett, Teheran riceverà miliardi di dollari grazie alla rimozione delle sanzioni, e utilizzerà quei soldi per finanziare il terrorismo nella regione: “Questo terrorismo mette in pericolo noi, mette in pericolo altri paesi della regione e, come si è visto di recente, mette in pericolo anche le forze americane nella regione”. Notoriamente l’Iran sostiene un certo numero di organizzazioni armate mediorientali come il gruppo terroristico libanese Hezbollah, le fazioni terroristiche di Gaza Hamas e Jihad islamica Palestinese, gli Houthi dello Yemen e milizie gregarie in Iraq e Siria. Nelle ultime settimane si è registrato un aumento degli attacchi di droni e missili da crociera da parte di questi gruppi.

Aprile 2021: l’annuncio sulla televisione iraniana dell’avvio dell’arricchimento dell’uranio al 60%, in violazione dell’accordo del 2015

“In ogni caso – ha concluso Bennett – ci stiamo organizzando e preparando sotto ogni aspetto per il giorno dopo, in modo da poter garantire da soli la sicurezza dei cittadini di Israele”. Da tempo Israele afferma che non permetterà all’Iran di dotarsi di armi nucleari.

Israele si è sempre opposto all’accordo sul nucleare di Teheran affermando che in realtà avrebbe aperto la strada a un arsenale nucleare iraniano e alle politiche aggressive dell’Iran nella regione. Nel 2018, l’allora presidente Donald Trump decise di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo e avviare una campagna di “massima pressione” sull’Iran il quale, dal canto suo, ha pubblicamente incrementato l’attività nucleare in violazione dell’accordo di cui restava firmatario insieme a Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Germania e Unione Europea. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta ora cercando di rilanciare l’accordo, chiedendo che l’Iran torni a rispettarlo.

Sabato, il ministro della difesa israeliano Benny Gantz ha incontrato la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, e le ha detto che qualsiasi futuro accordo nucleare con l’Iran deve includere una effettiva capacità di controllo da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). Intervenendo domenica alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, Gantz ha ribadito che devono essere prese tutte le misure possibili “per garantire che l’Iran non diventi mai uno stato nucleare”. Il mondo non dovrebbe mai accettare che l’Iran diventi uno stato sulla soglia della Bomba, ha aggiunto Gantz, e certamente “Israele non scenderà mai a patti” con tale prospettiva.

Sempre domenica, intervenendo a Gerusalemme alla Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane, il primo ministro Bennett ha affermato che l’accordo emergente con l’Iran porterà a “un Medio Oriente più violento e più instabile”. Il problema più grosso, ha ribadito, è la clausola di scadenza dopo la quale l’Iran potrà installare e far funzionare centrifughe avanzate. Bennett ha sottolineato che Israele non è automaticamente contrario a un accordo, ma l’accordo che sta prendendo forma a Vienna rafforza Teheran proprio nel momento sbagliato. “In questo momento il regime iraniano è debole – ha spiegato Bennett – Il rial si è deprezzato. Si trovano nel punto più debole della loro storia e l’accordo riverserà decine di miliardi di dollari in quell’apparato terroristico”. “L’Iran chiede di lasciare briglia sciolta alla più grande organizzazione terroristica del mondo”, ha detto il primo ministro israeliano riferendosi alla richiesta di Teheran che il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie venga depennato dall’elenco delle organizzazioni terroristiche. “Ma in un modo o nell’altro, non ho dubbi che Israele riuscirà prevalere in qualunque circostanza ci troveremo ad affrontare”, ha concluso tra gli applausi.

(Da: Times of Israel, YnetNews, Jerusalem Post, 20.2.22)