Capo Hezbolah: Pronti a sacrificare i nostri figli

Pochi giorni fa Nasrallah aveva spiegato in tv la strategia terroristica contro Israele

image_1239La debolezza dei sionisti sta nel loro attaccamento a questo mondo, la nostra forza sta nella nostra determinazione a sacrificare il nostro sangue e i nostri figli: per questo abbandoneranno questa terra. Lo ha detto Hassan Nasrallah, segretario generale della milizia jihadista libanese Hezbollah, parlando alla tv Al-Manar il 23 maggio scorso.
“L’entità sionista – ha detto Nasrallah – ha molti punti di forza, che adesso non sto qui ad elencare; ma ha anche molti punti deboli. Uno dei più importanti è il fatto che è un’entità estranea, che non ha profonde radici.
Un altro dei suoi punti deboli è il fatto che la sua società non è omogenea: alcuni vengono dall’Etiopia, altri dalla Russia, altri da non so dove… Sono tenuti insieme da un mito infondato e falso.
Un’altra debolezza di questa entità è che la sua gente è venuta perché gli venne promessa sicurezza, pace e una vita nella terra del latte e del miele. Se invece si troveranno di fronte a qualcosa di molto diverso, finiranno con l’abbandonare questa terra.
Un altro punto ancora di debolezza – ha continuato il leader Hezbollah – sta nel fatto che, sia come individui che collettivamente, sono ciò che Allah descrive come “gente che tiene soprattutto alla propria vita”. Il loro forte attaccamento a questo mondo, con tutte le sue vanità e i suoi piaceri, costituisce una debolezza. Al contrario, la determinazione del nostro popolo e della nostra nazione a sacrificare il nostro sangue, le nostre anime, i nostri figli, i nostri padri e le nostre famiglie nel nome dell’onore della nazione, della sua vita e della sua felicità, è sempre stato uno dei nostri punti di forza. […]
Se io oggi andassi in televisione – ha concluso Nasrallah – a dire ai coloni degli insediamenti nel nord della Palestina [= gli israeliani del nord di Israele]: ‘A nome di Hezbollah, vi consiglio di scendere nei rifughi antiaerei entro due ore’, li vedreste scappare tutti fino a Tel Aviv”.

(Da: http://www.memri.org, 26.05.06)