“Caro Herzl, il tuo sogno si è realizzato”

Oggi lo stato ebraico va ben al di là di tutto ciò che avrebbe mai potuto immaginare un ebreo nel 1897, foss’anche un visionario come il fondatore del sionismo

Di Yaakov Hagoel

Yaakov Hagoel, presidente dell’Organizzazione Mondiale Sionista, autore di questo articolo

Caro Theodor Herzl, 125 anni dopo il Primo Congresso sionista, ebrei originari di decine di paesi diversi sono tornati a riunirsi a Basilea. Questa volta, però, lo hanno fatto partendo dal “regno” ebraico che tu avevi sognato. Non sono arrivati a Basilea in treno o in carrozza ma in aereo, una capsula di metallo volante. Conversano fluentemente in ebraico, possiedono modernissimi dispositivi con tecnologia sviluppata in Israele mediante i quali prenotano un posto in un ristorante israeliano che serve cucina ebraica da tutto il mondo.

Caro Herzl, vedrai, la Terra d’Israele risorta da sola va al di là di tutto ciò che un ebreo nel 1897 avrebbe mai potuto immaginare in termini di prosperità economica, di diplomazia e politica, di sicurezza e forza militare, di scienza e istruzione, cultura e diversità sociale: ben al di là anche della tua fertile e generosa immaginazione.

In questo paese ebraico, aspettativa di vita e tenore di vita sono tra i più alti al mondo. Ebrei i cui genitori vivevano in uno sperduto villaggio in Etiopia oggi in questo paese gestiscono complessi progetti finanziari. Ebrei i cui nonni sono sopravvissuti ai forni della Shoà comandano unità e battaglioni delle Forze di Difesa israeliane.

Ogni sera in questo paese si celebrano matrimoni tra ebrei ed ebree di origini europee, asiatiche, americane, africane. Nei giardini ben curati lungo le sue strade, bambini di tutti i colori giocano insieme. La raccolta della nazione è quasi compiuta.

Il congresso che tu, Herzl, avviasti a Basilea venne finanziato da un banchiere privato olandese di nome Jacobus Kahn. Il congresso di oggi è patrocinato da uno dei più importanti organismi nazionali del popolo ebraico, l’Organizzazione Sionista Mondiale che tu fondasti.

Scheda di partecipazione al Primo Congresso Sionista, Basilea, 1897

Sulle schede di partecipazione che distribuivate al vostro congresso era disegnata l’immagine di un contadino che seminava campi che idealmente arrivavano fino al Muro Occidentale (“del Pianto” ndr). Era il tuo sogno. Oggi il Muro Occidentale viene visitato da circa 12 milioni di persone ogni anno. Israele è leader nella tecnologia agricola, nell’esportazione e nella produzione. L’aratro ovviamente non ha raggiunto il Muro Occidentale, ma ha attraversato in lungo e in largo tutto il paese, compreso il deserto del Negev, e frutta decine di miliardi di shekel ogni anno.

Guarda, Herzl, i delegati al tuo congresso. Discendenti ebrei, soltanto cinque generazioni dopo di te. Questi delegati vivranno nell’Israele che tu sognavi: un paese fra i leader mondiali in base agli indici di sviluppo, uno dei paesi più istruiti e benestanti del mondo. Ricordi quelli che discutevano con te sull’opportunità di indossare giacca e cravatta alle 10 del mattino? I loro pronipoti, cittadini della nazione start-up, vanno al lavoro in jeans e t-shirt.

Certo, caro Herzl, non tutto è perfetto. Ci piacerebbe poterti riferire un pieno completamento della tua visione. Al termine del Primo Congresso, nella sala si levò un canto spontaneo con l’antichissimo augurio “l’anno prossimo a Gerusalemme”. Pronunciamo ancora le stesse parole, ogni anno nella sera del Seder pasquale, perché la scalata non è ancora finita, abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi. Non c’è ancora, qui, una società modello: nell’incoraggiare e assorbire gli immigrati, nel garantire la sicurezza, nel ridurre i divari sociali, nel connettere le persone.

Il più anziano dei delegati al vostro congresso, Carl Lipa, del movimento Hovevei Zion (gruppo sionista “Amanti di Sion” fondato nel 1882 ndr), concluse il suo discorso con parole antiche che suscitarono commozione: “Benedetto sei tu, Signore nostro Dio, Re dell’Universo, che ci hai tenuti in vita e ci ha preservato e ci hai permesso di arrivare fino a questo giorno”. Ancor oggi noi rispondano “amèn”.

(Da: Jerusalem Post, 28.8.22)

A sinistra, il presidente d’Israele Isaac Herzog. A destra, l’immagine iconica di Theodor Herzl affacciato sul Reno dal balcone del Grand Hotel Les Trois Rois, durante il Congresso del 1897

Dopo il Primo Congresso Sionista tenutosi a Basilea tra il 29 e 31 agosto 1897, il giornalista Theodor Herzl appuntò sul suo diario: “A Basilea ho fondato lo stato ebraico”. Per poi aggiungere con tono profetico: “Se lo dicessi oggi ad alta voce, mi risponderebbero con una risata universale. Forse tra cinque anni, certamente tra cinquanta, tutti se ne renderanno conto”. Mezzo secolo dopo nasceva ufficialmente lo stato d’Israele e quel sogno divenne realtà.

“Ogni giorno sono stupito e pieno di orgoglio nel vedere la visione di Herzl prendere vita davanti ai nostri occhi e sento il dovere e la responsabilità di portare avanti il futuro dello stato di Israele e del popolo ebraico”, ha affermato domenica il presidente d’Israele Isaac Herzog, in visita ufficiale in Svizzera per celebrare il 125esimo anniversario del Primo Congresso Sionista: “Un evento formativo per il popolo ebraico e per l’umanità in generale – ha sottolineato Isaac Herzog – Il sionismo è la ideale combinazione delle radici più profonde dell’ebraismo con l’innovazione rivoluzionaria e lo spirito imprenditoriale”.
(Da: moked.it, YnetNews, 28.8.22)

Chaim Herzog, presidente d’Israele negli anni 1983-1993 (padre dell’attuale presidente Isaac Herzog), fotografato nella stessa posizione della famosa immagine di Herzl al primo congresso sionista