Cavità (carsiche) che hanno fatto la storia

Il letto di roccia calcareo persuase re David a fare di Gerusalemme la sua capitale e permise agli ebrei di resistere all’assedio degli assiri

image_2662Gli ebrei religiosi, ed altri, credono che fu Dio a ordinare a re David di fare di Gerusalemme la sua capitale. Oggi, però, un geologo americano sostiene che fu la morfologia calcarea del territorio vicino alla sorgente di Gihon ciò che determinò la decisione di David.
Michael Bramnik, della Northern Illinois University, ha tenuto una conferenza sull’argomento lo scorso ottobre al meeting annuale della Geological Society of America svoltosi a Portland, Oregon. Forte di una “nuova analisi dei documenti storici e di mappe geologiche dettagliate”, Bramnik ha tenuto una conferenza su “Le fondamenta di una Città Santa: l’importanza storica della geologia di Gerusalemme”, nella quale ha sostenuto che la geologia della città fu determinante nel farne la città così importante sul piano religioso che è oggi, vera pietra angolare dell’ebraismo.
Nel 1000 a.e.v. il sistema idrico della città gebusita fu la sua rovina, spiega lo studioso. “La sorgente di Gihon stava proprio fuori dalle mura della città, una risorsa vitale in una regione assolutamente arida. Ma il re David, deciso a conquistare la città, mandò un gruppo scelto dei suoi soldati in un tunnel carsico calcareo che alimentava la sorgente. I suoi uomini si arrampicarono attraverso un sistema di grotte rese cave dal flusso dell’acqua, si infiltrarono sotto le mura della città e attaccarono dall’interno. David fece della città la capitale del suo nuovo regno, e così nacque Israele”.
La morfologia carsica è caratterizzata da erosione causata dalla rottura di pavimenti di roccia solubili dovuta a processi fisici, chimici o biologici. Le aree calcaree sono erose quando l’acqua piovana, che contiene un debole acido carbonico, reagisce con il calcare, causando l’erosione del minerale. Il modello che ne risulta è chiamato scenario carsico. Le aperture nella roccia si espandono e comincia a svilupparsi un sistema di drenaggio sotterraneo, che permette a maggiori quantità d’acqua di passare attraverso l’area accelerando la formazione di strutture carsiche sotterranee.
Re Ezekia, uno dei successori di David, osservò come gli assiri, un gruppo di guerrieri più forti degli ebrei, si impadronivano di tutte le città della regione. Temendo che presto venissero alla conquista di Gerusalemme, decise di sfruttare le caratteristiche del letto di roccia calcareo e fece scavare un tunnel di 550 metri che dirottava l’acqua della sorgente sin dentro le mura fortificate della città: un’opera che si può vedere ancora oggi. Gli assiri effettivamente strinsero d’assedio la città nel 701 a.e.v., ma senza riuscire a conquistarla. Gerusalemme, ricorda il geologo, fu l’unica città nella storia a respingerli con successo. “Sopravvivere all’assedio assiro convinse la popolazione che erano sopravvissuti grazie alla loro fede – aggiunge Bramnik – Così, quando furono conquistati dai babilonesi nel 587 a.e.v, ritennero che fosse perché la fede era venuta meno. Quella convinzione mantenne uniti gli ebrei attraverso la cattività babilonese, e così ebbe inizio la moderna congregazione religiosa”.
In un’arida regione piena di conflitti, un sicuro accesso all’acqua è importante oggi come lo era ai tempi biblici, conclude Bramnik. “Io credo che la geologia di Gerusalemme e la geologia di Israele siano ancora importanti per la vita nella regione, forse anche entrando nella sfera della politica”.

(Da: Jerusalem Post, 25.10.09)

Nella foto in alto: Un turista nel tunnel di Hezekiah, come appare oggi a Gerusalemme