Chi ha vinto le elezioni? Spiacenti, non lo sappiamo (ancora)

Quello che sappiamo è che il grande esercizio della democrazia si è compiuto e che i cittadini hanno detto la loro

Di David Horovitz

David Horovitz, autore di questo articolo

Ecco un articolo che diventerà superfluo all’incirca nel momento stesso in cui lo leggerete, ma comunque meno superfluo di almeno uno, due o forse di tutti e tre gli exit poll sbandierati dalle tv israeliane non appena si sono concluse le votazione alle 22.00 (ora locale) di martedì sera, con la pretesa di dirci chi aveva vinto le elezioni politiche del 2019.

Entrambi i Benjamin – il primo ministro Benjamin (Bibi) Netanyahu, leader del Likud, e Benjamin (Benny) Gantz, leader di Blu&Bianco – hanno rivendicato la vittoria, ciascuno in base alla propria particolare lettura delle proiezioni. Entrambi si sono spinti troppo avanti e troppo presto, sebbene ognuno dei due potrebbe poi trovare conferma nei fatti.

Due exit poll sembrano offrire a Netanyahu una strada abbastanza sicura verso una coalizione di maggioranza. Il terzo rende tutte le cose più difficili. Il fatto che tutti e tre gli exit poll differiscano in modo abbastanza clamoroso in alcune delle loro previsioni sui vari partiti non fa che sottolineare la loro inattendibilità. Quando ci sono in lizza 39 partiti e la soglia d’ingresso alla Knesset è del 3,25%, l’arte delle proiezioni diventa un affare molto difficile.

Il fatto è che, al momento in cui scriviamo, e nonostante tutto il turbinio di exit poll, non sappiamo chi ha vinto le elezioni. Possiamo pensare di saperlo. Le parti  più direttamente interessate possono sostenere di saperlo. Forse fra poco, guardando indietro, potremo dire che in effetti lo sapevano. Ma adesso non lo sappiamo.

“Il grande esercizio della democrazia si è compiuto”

Forse fra poche ore sapremo quali partiti hanno vinto e quanti seggi hanno ottenuto sui 120 della Knesset. Dico “forse”, perché se i conteggi sono sul filo di lana, anche questa fase potrebbe richiedere più di poche ore. Diversi partiti si aggirano intorno alla soglia fatidica del 3,25%. Se la superano possono ottenere quattro seggi; se non la superano, ne ottengono zero. In un caso e nell’altro, scombussolano l’aritmetica della futura coalizione di governo. In base agli exit poll. Su cui non ci possiamo basare.

Solo quando sapremo definitivamente quali partiti hanno vinto e quanti seggi, potremmo sapere chi ha vinto le elezioni. Forse. Giacché, ancora una volta, se l’aritmetica per formare la coalizione non sarà semplice, potrebbe volerci ancora un bel po’ di tempo. Quanto? Non lo sappiamo.

Ecco l’unica cosa che sappiamo per certo: il grande esercizio di democrazia che è stato il giorno delle elezioni israeliane del 9 aprile 2019 si è compiuto. I cittadini hanno detto la loro.

Dovremo aspettare ancora un po’ per capire esattamente cosa hanno detto. E poi, un po’ di più per vedere come i loro rappresentanti appena eletti ci faranno i conti. E’ la fatica della democrazia, e va bene così.

(Da: Times of Israel, 10.4.19)