Cieco terrorismo

I terroristi mostrano totale disinteresse per le condizioni di vita degli stessi palestinesi.

image_372“I terroristi palestinesi – si legge in una nota del ministero degli esteri israeliano – non solo cercano continuamente di uccidere e mutilare innocenti civili israeliani. Le loro azioni, e la mancata lotta contro il terrorismo da parte della dirigenza palestinese, hanno anche un impatto rovinoso sulla vita degli stessi palestinesi. Praticamente ogni volta che Israele allenta le misure di sicurezza cercando di agevolare la vita quotidiana dei palestinesi, ad esempio le loro possibilità di spostamento, i terroristi palestinesi decidono di attaccare. E non esitano a usare bambini e donne per realizzare i loro sanguinosi attacchi: il terrorista che ha colpito mercoledì a Gerusalemme era una donna di 18 anni. Gli attacchi assassini dei terroristi contro non combattenti israeliani costringono Israele ad adottare le contromisure necessarie per proteggere la propria popolazione. La colpa per le conseguenze che ricadono sulla popolazione palestinese è da attribuire interamente ai terroristi, che dimostrano il loro totale disinteresse per le condizioni di vita dei palestinesi, preferendo continuare la loro compagna di morte a tutti i costi.”
“Gerusalemme – continua la nota – non è ancora protetta dalla barriera difensiva, che attorno alla città non è stata ancora completata. Nelle zone dove la barriera non è ancora completa, come Gerusalemme e Be’er Sheva, i terroristi palestinesi riescono a compiere le loro stragi. Ciò dimostra ancora una volta che la barriera è uno strumento essenziale per salvare vite umane e ostacolare gli attentati. Dove la barriera esiste già, gli attentati riusciti e il numero di vittime sono nettamente diminuiti”.
“I tanti israeliani che non sono morti in quest’ultimo attentato – conclude la nota – devono la loro vita al coraggio e alla prontezza degli agenti delle forze di sicurezza. La terrorista suicida avrebbe ucciso e mutilato moltissime persone se non fosse stata fermata in tempo da questi uomini, che hanno perso la vita nello sventare la strage”.

(Da: ministero degli esteri israeliano, 22.09.04)