“Combattiamo Hamas, non i civili palestinesi”

“Da sette anni sotto i razzi terroristi: nessun paese accetterebbe questo stato di cose”

image_2356“Da ormai sette anni dei civili israeliani vengono attaccati con i missili. La vita nel sud del paese è diventata impossibile. Ci vorrà tempo e ci vorranno pazienza e tenacia per completare questa missione”. Lo ha detto sabato il primo ministro israeliano Ehud Olmert, presentandosi alla stampa affiancato dal ministro degli esteri Tzipi Livni e dal ministro della difesa Ehud Barak.
Olmert ha sottolineato che Israele ha fatto di tutto per permettere alla tregua di continuare. “Alla calma che abbiamo offerto – ha detto – hanno risposto con le distruzioni, al nostro desiderio di mantenere la quiete hanno risposto col terrorismo. Nessun paese accetterebbe un simile stato di cose. Nei giorni scorsi si è capito che Hamas voleva arrivare allo scontro. In tali circostanze, non avevamo altra scelta che reagire. Non siamo affatto contenti di andare in battaglia, ma non ci facciamo nemmeno intimorire. L’operazione ha lo scopo di migliorare la condizioni di sicurezza per gli abitanti del sud del paese in modo che possano vivere una vita normale”.
Esprimendo le condoglianze ai famigliari delle vittime dei lanci palestinesi di sabato e augurando pronta guarigione ai feriti, Olmert ha ricordato che nell’immediato futuro il numero di lanci su Israele potrebbe anche aumentare e colpire luoghi finora non raggiunti. Ha poi continuato: “Abbiamo investito molto nei preparativi per questo genere di scontro. Chiedo ai nostri cittadini di seguire attentamente le istruzioni del Comando per la difesa interna: istruzioni che salveranno vite umane”.
Olmert ha chiarito che Israele si occuperà anche della popolazione civile di Gaza, alla quale continuerà ad assicurare il proseguimento degli aiuti umanitari: “Il nemico è Hamas, non la popolazione palestinese – ha detto Olmert – Noi combattiamo le organizzazioni terroristiche, che sono una sciagura per entrambi i popoli: gli obiettivi che abbiamo attaccato oggi sono stati scelti col preciso intento di evitare al massimo vittime civili”.
Il primo ministro israeliano ha anche ricordato Gilad Shalit, il soldato israeliano sequestrato due anni e mezzo fa in territorio israeliano e da allora trattenuto in ostaggio da Hamas a Gaza in violazione di ogni norma e convenzione internazionale.

In una conferenza stampa a Tel Aviv il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha dichiarato sabato che le Forze di Difesa israeliane amplieranno e intensificheranno nella misura necessaria l’offensiva contro le strutture di Hamas nella striscia di Gaza.
Alti ufficiali della difesa spiegano che l’obiettivo dell’operazione è porre fine ai lanci di missili da parte di Hamas e al traffico di armi ed esplosivi verso la striscia di Gaza, colpendo duramente le potenzialità offensive dell’organizzazione jihadista che ha il controllo della striscia di Gaza. Secondo gli ufficiali, la capacità stimata di Hamas all’inizio degli scontri è di 150-200 lanci di missili al giorno.
“C’è un tempo per il cessate-il-fuoco e un tempo per combattere – ha detto Barak – Ora è il tempo di combattere. Per mesi le nostre forze armate hanno preparato l’operazione iniziata oggi”.
Barak ha affermato che Israele non ha mai avuto intenzione di permettere a Hamas di continuare impunemente a lanciare razzi e missili sulla popolazione israeliana senza reagire. “Non voglio illudere nessuno – ha continuato – Non sarà facile e non sarà veloce. Dobbiamo essere risoluti. Ci aspettiamo che i lanci di missili Hamas si intensifichino durante l’operazione. Per settimane – ha spiegato il ministro della difesa israeliano – Hamas e i suoi gruppuscoli satelliti hanno bersagliato Israele coi loro razzi e mortai. Non abbiamo mai pensato di lasciar continuare indefinitamente questa situazione”.
“La vita degli israeliani non è in ostaggio – ha detto il primo ministro Olmert – e Israele non esiterà a reagire ad ogni atto di aggressione”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 27.12.08)