Commissione Winograd: un verdetto determinante

In Israele non può durare nessun governo che dia la sensazione di mandare i soldati allo sbaraglio

Da un articolo di Herb Keinon

image_1981Dovendo fare i conti con le sfide che provengono da Gaza e dall’Iran, Israele non si può permettere una situazione in cui l’opinione pubblica perda totalmente fiducia nella leadership. E il Rapporto Winograd determinerà in gran parte se l’attuale governo di Gerusalemme gode ancora di tale fiducia pubblica.
In caso affermativo il governo potrà andare avanti, seppur non senza difficoltà.
In caso negativo – cioè, se la sostanza del rapporto sarà che il primo ministro israeliano Ehud Olmert approvò un’operazione (nelle ultime ore di guerra) che mandò invano i soldati alla morte – allora sarà solo questione di tempo prima che questo governo venga cacciato.
In Israele, dove tutti hanno qualcuno sotto le armi, nessun governo può durare se l’opinione pubblica ha la sensazione che mandi i soldati allo sbaraglio senza una buona ragione.
Ora finalmente la gente potrà decidere. Dopo diciotto mesi dall’inizio dei lavori, dopo centinaia di ore di audizioni di testimoni e dopo aver redatto un primo rapporto provvisorio molto critico, la Commissione Winograd incaricata di indagare sulla conduzione della seconda guerra in Libano contro Hezbollah pubblicherà questa settimana le sue conclusioni.
È altamente probabile che i cinque membri della commissione non chiederanno direttamente le dimissioni del primo ministro. Piuttosto ci si può aspettare che centreranno l’attenzione sull’offensiva finale scattata il 12 agosto 2006 – mentre il Consiglio di Sicurezza stava deliberando la risoluzione che avrebbe posto fine ai combattimenti – che portò alla morte di 33 soldati israeliani. Fu un’operazione giusta o sbagliata, responsabile o sconsiderata, motivata o immotivata?
Sarà il tono delle conclusioni quello che determinerà se Olmert potrà o meno restare ala guida del paese. La gente deciderà con le proprie reazioni, con le proprie manifestazioni.
A dispetto di tutto lo scetticismo ostentato dal pubblico israeliano, l’establishment politico di questo paese non è affatto immune dalle proteste della gente. Un esempio di come le proteste possono influenzare le decisioni politiche fu il movimento detto delle Quattro Madri della fine degli anni ’90 che portò al ritiro dal Libano nel maggio 2000: un ritiro che oggi la Commissione Winograd potrebbe anche giudicare un clamoroso errore.
Ora Olmert deve fare affidamento sulla gente che riterrà che egli ha agito in modo ragionevole sotto circostanze eccezionalmente difficili, e che le sue motivazioni non furono macchiate da nessun secondo fine politico.

(Da: Jerusalem Post, 25.01.08)

Nella foto in alto: Il primo ministro israeliano Ehud Olmert