Conferenza Euro-Med sul razzismo si dimentica dellantisemitismo

Per la prima volta Israele ha deciso di non partecipare in segno di protesta

image_1231Israele boicotta la conferenza sponsorizzata dall’Unione Europea su “Razzismo, xenofobia e mass-media” che inizia lunedì 22 maggio a Vienna, perché il tema dell’antisemitismo è stato tolto dall’ordine del giorno.
Fonti diplomatiche a Gerusalemme affermano che l’ambasciatore d’Israele in Austria, Dan Ashbel, non parteciperà ai lavori della conferenza, che è organizzata dal ministero degli esteri austriaco, dalla Commissione Europea e dal Centro europeo per il monitoraggio di razzismo e xenofobia, e alla quale sono stati invitati, come Ashbel, i rappresentanti degli stati che fanno parte della Partnership Euro-mediterranea, cioè i 25 paesi UE più 10 paesi del bacino del Mediterraneo.
Secondo le fonti diplomatiche israeliane, si tratta della prima volta dai tempi della Conferenza di Barcellona del 1995 che Israele ha deciso di boicottare un evento organizzato nel quadro della Partnership Euro-mediterranea. La Conferenza di Barcellona lanciò il programma, noto anche come Processo di Barcellona, che costituisce un quadro per lo sviluppo delle relazioni politiche, economiche e sociali fra i paesi UE e quelli dell’area mediterranea. Il Processo di Barcellona rappresenta qualcosa di unico dal momento che, nei vari incontri, vede la partecipazione di Israele insieme a Siria, Algeria, Libano, Egitto, Giordania, Marocco, Tunisia, Turchia e Autorità Palestinese.
Le fonti diplomatiche di Gerusalemme riferiscono che l’anno scorso, quando iniziarono i preparativi per la conferenza di Vienna, si convenne che essa si sarebbe occupata del razzismo nei mass-media, comprendendo anche islamofobia e antisemitismo. Benché i lavori preparatori si fossero avviati ben prima che scoppiasse il caso delle vignette di Maometto pubblicate da un giornale danese, questo fatto rese ancora più urgente la convocazione del convegno.
Secondo il programma originario della conferenza pervenuto a Gerusalemme nel marzo scorso, i lavori, che della durata di due giorni, avrebbero visto la partecipazione di numerose personalità del mondo dell’informazione sia dall’Europa che dal mondo arabo, per discutere di razzismo, xenofobia, islamofobia e antisemitismo. Successivamente, invece, tutti i riferimenti all’antisemitismo, e solo quelli all’antisemitismo, erano scomparsi da una versione aggiornata del programma che il ministero degli esteri israeliano ha ricevuto l’11 maggio. Secondo le fonti israeliane, la decisione di rimuovere il tema dell’antisemitismo sarebbe stata presa su pressione di paesi arabi.
Benché Israele fosse molto interessato a prender parte a un dibattito sulla islamofobia nell’informazione, “è comunque impossibile che partecipi a un seminario dove venga totalmente ignorato l’antisemitismo, che ancora esiste in Europa e nei paesi arabi”, ha spiegato diplomatico israeliano. Fra l’altro, sottolinea il diplomatico, nessun giornalista ebreo o israeliano è stato incluso tra gli oratori nelle commissioni di lavoro della conferenza, a differenza di quanto avvenuto per vari esponenti della stampa araba.
Un funzionario europea ha tenuto a precisare che, comunque, tre israeliani (uno ebreo e due arabi) hanno annunciato la propria presenza ai lavori. Uno dei tre è membro di una ONG che si occupa di monitorare come la stampa israeliana parla di arabi.
Interpellato, l’ambasciatore austriaco in Israele Kurt Hengel ha detto che il programma Euro-Med è l’unico forum dove Israele e paesi arabi possono sedere assieme e che “sarebbe poco saggio da parte di Israele non partecipare a questo tipo di forum, dove ha la possibilità di presentare i propri argomenti”.
Lunedì funzionari della Commissione europea hanno espresso “rincrescimento” per la mancata partecipazione dell’ambasciatore israeliano alla conferenza di Vienna, sostenendo che il tema dell’antisemitismo non sarebbe stato escluso dall’agenda dei lavori tanto che il commissario europeo per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner lo avrebbe citato più volte nel suo discorso introduttivo di lunedì (tenuto in verità all’indomani della protesta di Gerusalemme). Funzionari europei hanno anche sostenuto che per lunedì era previsto l’intervento di David Meyer, membro del consiglio esecutivo dell’European Jewish Center for Information, cosa che ha suscitato sorpresa al ministero degli esteri israeliano giacché nel programma definitivo ricevuto la scorsa settimana l’intervento di Meyer non compariva ed è stato evidentemente aggiunto all’ultimo momento.

(Da: Jerusalem Post, 22.05.06)