Controproducenti le minacce verbali all’Iran

La Difesa israeliana teme che spingano Teheran ad accelerare la corsa agli armamenti

image_2154Nell’establishment della difesa israeliano cresce il timore che dichiarazioni da parte di alti esponenti circa imminenti azioni militari contro l’Iran possano spronare la Russia a completare le controverse vendite di sistemi missilistici anti-aerei alla repubblica islamica. C’è anche il timore che tali dichiarazioni inducano l’Iran ad adottare nuove misure volte a difendere i suoi impianti nucleari, iniziando anche a trasferirne e disseminarne alcuni in tutto il paese.
All’inizio di giugno il ministro dei trasporti (ed ex capo di stato maggiore) Shaul Mofaz ha dichiarato che, se l’Iran continua col programma nucleare, “noi lo attaccheremo”. La settimana prima, il ministro degli esteri Tzipi Livni aveva affermato che l’opzione militare israeliana è sempre attuale. Domenica scorsa l’ex ministro della difesa Ephraim Sneh si è detto convinto che Israele, alla fine, sarà costretto ad attaccare l’Iran.
Dopo le dichiarazioni di Mofaz, vari funzionari della difesa avevano detto che questo genere di commenti sono dannosi per Israele il quale, come posizione politica, preferisce non porsi sulla prima linea degli sforzi internazionali volti a fermare il programma atomico iraniano.
Le preoccupazioni nell’establishment della difesa si fondano sui contatti che l’Iran intrattiene da alcuni anni con la Russia per l’acquisto di sistemi missilistici di difesa anti-aerea tipo S-300. Israele è convinto che, benché Teheran non abbia ancora ottenuto tali sistemi, i soldati iraniani li stiano già studiando e si stiano addestrando in Russia al loro utilizzo. Israele è impegnato sul piano diplomatico per cercare di prevenire la vendita e la consegna di questi sistemi d’arma.
L’S-300 è uno dei migliori sistemi missilistici anti-aerei multi-target oggi al mondo: sarebbe in grado di puntare fino a 100 bersagli contemporaneamente, attaccandone fino a dodici nello stesso tempo. Di recente l’Iran ha ricevuto dalla Russia sistemi di difesa anti-aerea tipo SA-15, che pare possa identificare fino a 40 bersagli e fare fuoco su due di essi contemporaneamente fino ad un’altitudine di 6.000 metri. Il sistema è in grado di ingaggiare aerei, elicotteri, velivoli senza pilota, armi cosiddette intelligenti e vari tipi di missili.

(Da: Jerusalem Post, 17.06.08)

Nella foto in alto: Immagine d’archivio di un S-300 russo