Cosa ha insegnato la scuola palestinese al terrorista 13enne Muhammad Aliwat?

Mentre gli altri paesi della regione cercando di indirizzare i loro programmi scolastici verso l’insegnamento della convivenza e della tolleranza, Autorità Palestinese e Unrwa continuano a esaltare odio, violenza e martirio religioso

Di Marcus Sheff

Marcus Sheff, autore di questo articolo

Muhammad Aliwat, l’aggressore palestinese di 13 anni che venerdì sera ha teso un’imboscata e ferito gravemente un padre e figlio all’ingresso della Città di David (a Gerusalemme), ha usato il suo quaderno di scuola per lasciare un messaggio a sua madre che recita: “Dio, o vittoria o martirio. Perdonami, mamma, sarai orgogliosa di me”.

L’alunno di terza media Muhammad Aliwat, iscritto alla scuola islamica maschile Al-Furqan nel campo palestinese di Shuafat che utilizza i programmi di studi dell’Autorità Palestinese, è stato ben istruito al martirio, alla jihad e all’antisemitismo in questo e nello scorso anno scolastico. Ad esempio, si è esercitato in “comprensione della lettura” su un testo che esalta gli attentati suicidi con violente descrizioni di palestinesi che “tagliano la gola dei soldati nemici”. Per “educazione islamica”, il libro di testo dedica un intero capitolo ad insegnare che il martirio è “un dovere” che arreca onore, gloria e che garantisce l’ingresso in paradiso. Chi non si sacrifica è un debole.

In questi testi, gli ebrei vengono descritti come cospiratori potenti, malvagi e impuri che rappresentano una minaccia per la santità dell’islam. Una guida per i docenti della seconda media insegna che gli ebrei schiacciavano la testa dei bambini, gli davano fuoco e li gettavano nei pozzi.

Anche le lezioni di scienze frequentate da Aliwat erano un’occasione per insegnare odio e violenza. Il 13enne di Gerusalemme est ha studiato la Seconda Legge di Newton imparando come usare una fionda contro i nemici, e la biologia studiando uno scontro violento con i soldati e i suoi effetti sugli organi del corpo umano.

Questi non sono che alcuni esempi del materiale violento di indottrinamento a cui Aliwat è stato verosimilmente esposto in questo e nello scorso anno in base ai testi e programmi scolastici dell’Autorità Palestinese: testi e programmi impartiti da insegnanti i cui stipendi sono coperti dall’Unione Europea, dalla Germania e da altri paesi.

Testi di scienze per la terza media, anni scolastici 2020/22: il concetto fisico di energia potenziale viene insegnato spiegando come usare le fionde in uno scontro violento (dal rapporto IMPACT-se 2022)

Sono i programmi che vengono insegnati anche dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i profughi palestinesi il cui più grande sostenitore finanziario sono gli Stati Uniti. L’Unrwa è stata sorpresa almeno due volte negli ultimi due anni dal nostro Istituto per il monitoraggio della pace e della tolleranza culturale nell’istruzione scolastica (IMPACT-se) mentre insegnava materiale di odio prodotto in proprio. Le risposte dell’agenzia Onu sono state delle mezze scuse seguite da un totale diniego.

L’istruzione è la trasmissione alla generazione successiva delle conoscenze e delle tradizioni condivise in una società: è il compito più importante che hanno gli adulti, è un compito fondamentale del governo ed è cruciale. Mentre l’Autorità Palestinese e l’Unrwa perseguono la strategia di insegnare agli alunni palestinesi che uno stato – la Palestina – sarà ottenuto solo mediante la violenza, la jihad e il loro sacrificio personale, altri paesi nella regione stanno imboccando una strada ben diversa. Fanno da pionieri gli Emirati Arabi Uniti sotto il principe ereditario Mohamed Bin Zayed al-Nahan, che ha ordinato una revisione su larga scala dei libri di testo usati nel paese unitamente a radicali riforme statali post-11 settembre. Il risultato è di grandissimo rilievo. Agli abitanti degli Emirati viene insegnato ad aprirsi e abbracciare l’Altro. L’orgoglio nazionale e la prosperità vengono collegati alla pace e alla tolleranza, un atteggiamento che ha indubbiamente contribuito a spianare la strada all’armonizzazione delle relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Israele. La lotta contro l’estremismo è oggi radicata nella cultura degli Emirati. La tolleranza verso le altre fedi e l’insegnamento della composizione dei conflitti sono pietre miliari del sistema educativo. Non basta. Gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso che verrà insegnata la Shoà nei loro futuri programmi d’insegnamento.

Il terrorista 13enne palestinese Muhammad Aliwat in agguato dietro le auto parcheggiate, sabato scorso a Gerusalemme, un attimo prima di sparare su un gruppo di passanti ebrei

Il rapporto IMPACT-se 2022 sull’Arabia Saudita ha rilevato una costante tendenza generale verso un significativo miglioramento, che fa seguito alla graduale rimozione di contenuti problematici dai libri di testo sauditi dopo il rapporto IMPACT-se del 2020, con la rimozione o modifica nel 2021 di decine di lezioni che demonizzavano ebrei, cristiani e non credenti. L’antisemitismo basato sui moderni cliché europei è stato in gran parte rimosso.

Anche nel caso del Qatar, il rapporto 2022 mostra una costante tendenza alle riforme. Dopo i due rapporti IMPACT-se del 2020 e 2021 che avevano identificato contenuti che non soddisfacevano gli standard Unesco, sono stati apportati miglioramenti con la rimozione di cliché e teorie cospirative antisemite e riferimenti alla jihad violenta. Rimangono dei casi problematici e persiste una fissazione sproporzionata su Israele, ma il tono ostile si sta attenuando e la traiettoria è positiva.

In Giordania, l’analisi IMPACT-se 2019 dei programmi scolastici rinnovati mostra che, nel complesso, si insegna agli studenti a mostrare rispetto e tolleranza verso le minoranze all’interno del paese e nel resto del mondo. Pur non mostrando alcun riguardo per Israele, vi sono spiegazioni della storia ebraica.

Al di fuori del Medio Oriente, l’esame IMPACT-se dei programmi scolastici in Indonesia, che è il più popoloso paese del mondo a maggioranza musulmana, indica un insegnamento largamente tollerante che promuove la pace e la convivenza con le altre religioni.

Tutto ciò testimonia un progresso lento ma positivo riguardo al modo in cui gli ebrei vengono rappresentati nei libri di testo scolastici della regione. L’istruzione rimane uno strumento essenziale per promuovere l’apertura mentale necessaria alla tolleranza religiosa e alla pace. I paesi del Medio Oriente e Nord Africa cercano di migliorare i loro sistemi educativi, imboccando una direzione diversa dal tipo di educazione che veniva impartita alle generazioni precedenti in quei paesi. Al contrario, Autorità Palestinese e Unrwa continuano a esaltare il martirio religioso e a diffondere nelle loro scuole antisemitismo e odio contro ebrei e Israele. È una strategia nazionale che la dirigenza palestinese si rifiuta di cambiare e che inevitabilmente continua a sfociare in spargimenti di sangue.

(Da: Times of Israel, 30.1.23)