“Crisi economica mondiale? Colpa degli ebrei”

La nuova teoria cospiratoria riflette l’immarcescibile riflesso condizionato antisemita

image_2282Una nuova teoria cospiratoria anti-ebraica si è andata diffondendo negli ultimi giorni via internet: sostiene che alla vigilia della collasso, il mese scorso, della Lehman Brothers, la società avesse trasferito 400 miliardi di dollari in Israele. La teoria, che si presenta sottoforma di un servizio giornalistico, è già approdata su decine di siti web antisemiti e anti-israeliani.
Secondo la nuova calunnia, alti funzionari ebrei della banca d’investimenti Lehman Brothers avrebbero trasferito il denaro dei loro clienti su tre banche israeliane con l’intenzione poi di fuggire in Israele a godersi il bottino senza temere l’estradizione.
Sin dal fallimento della Lehman Brothers, fondata nel 1850 negli Stati Uniti da ebrei immigrati dalla Germania, forum e pagine di commento su internet sono stati inondati da testi antisemiti che accusano gli ebrei d’aver causato la crisi economica globale, etichettandoli come i maggiori beneficiari del disastro: affermazioni diffuse soprattutto su siti di nicchia apertamente razzisti, ma che si possono trovare anche su ben più popolari siti frequentati dalla maggioranza.
L’americana Anti-Defamation League e altri enti internazionali dediti al monitoraggio dell’antisemitismo hanno documentato centinaia di casi di questo tipo solo nelle ultime due settimane. Si sono subito unite al coro un certo numero di organizzazioni islamiste, compresa Hamas che da Gaza ha definito la crisi “la punizione dell’America per le violazioni dei diritti dei popoli di Palestina, Somalia, Iraq, Afghanistan e dei musulmani in tutto il mondo”, accusando l’immancabile lobby ebraica d’essere all’origine della crisi. Fawzi Barhum, portavoce dell’organizzazione jihadista palestinese, ha dichiarato che “la crisi è stata causata dalla cattiva gestione economica e dal pessimo sistema bancario messo in piedi e controllato dalla lobby ebraica”, accusando il presidente Bush di “restare zitto” al riguardo. “La lobby ebraica – ha aggiunto Barhum – controlla le elezioni americane e stabilisce la politica estera di ogni nuova amministrazione in modo tale da mantenere il controllo sul governo e sull’economia degli Stati Uniti”.
“Le plurisecolari calunnie sugli ebrei e il denaro – ha commentato Abraham Foxman, direttore della Anti-Defamation League – covano sempre sotto la superficie”.
Ma l’accusa d’aver trasferito 400 miliardi di dollari dalle casse della Lehman Brothers in Israele appare molto più mirata. Il pezzo che sta facendo il giro del mondo è stato scritto simulando un sevizio giornalistico da Washington, firmato da “Voice of the White House” (Voce della Casa Bianca). Il pezzo nomina tre banche israeliane che avrebbero ricevuto il denaro, si dilunga a spiegare le leggi israeliane sull’estradizione e sul segreto bancario, e accusa le autorità americane di essere perfettamente a conoscenza del trasferimento. Abilmente il pezzo cita brandi da un vero servizio giornalistico apparso sul notiziario finanziario on-line Bloomberg circa la perdite stimate in 400 miliardi di dollari nella divisione brokeraggio della banca d’investimenti.
Il presunto articolo è apparso per la prima volta una settimana fa sul sito web di Jeff Rense, un ex giornalista noto per aver diffuso numerose teorie cospirative che chiamano in causa ebrei, Israele e amministrazione americana (oltre a UFO, fenomeni paranormali, negazione della Shoà ecc.). Dopo di che il testo è stato ripreso e postato su decine di siti e blog antisemiti. Altri navigatori della rete, che l’hanno letto su quei siti, hanno cercato di copiarlo e riprodurlo su forum e pagine web più rispettabili, come The Huffington Post negli Stati Uniti e The Independent in Gran Bretagna.
La nuova teoria cospirativa riecheggia da vicino antiche calunnie anti-ebraiche: dal noto falso di epoca zarista “I Protocolli dei savi di Sion” fino alla feroce menzogna circolata negli ultimi anni secondo la quale il Mossad avrebbe saputo in anticipo (o, secondo altre versioni, addirittura organizzato) gli attentati dell’11 settembre a New York, e avrebbe avvertito per tempo tutti gli impiegati ebrei del World Trade Center perché quella mattina non si recassero al lavoro.
In realtà furono molto numerosi gli ebrei, di varie nazionalità, che morirono negli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. Fra questi, anche cinque cittadini israeliani: oltre a Hagai Shefi, perirono Daniel Lewin (31 anni), Alona Avraham (30 anni), Shai Levinhar (29 anni), Hagai Shefi (34 anni) e Leon Lebor (51 anni).

(Da: Ha’aretz, israele.net, 12.10.08)

Nella foto in alto: Copertina dei “Protocolli dei Savi di Sion” in arabo. Questa edizione siriana del 2005 comprende anche uno “studio investigativo storico e contemporaneo” che ripropone la “calunnia del sangue”, insieme ad altre classiche accuse antisemite, e sostiene che Torà e Talmud incoraggiano gli ebrei a “commettere tradimento e cospirare, dominare, essere arroganti e sfruttare altre nazioni”.