Di fronte alla minaccia iraniana, la prudenza di Israele sull’Ucraina è la vera scelta morale

Chi fa la predica a Israele per il suo approccio cauto con Mosca finge di non vedere che ostacolare i piani omicidi dell'Iran è un interesse vitale e un dovere morale

Di Ben-Dror Yemini

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Come altre voci progressiste, la star della CNN Christiane Amanpour è molto arrabbiata con Israele perché non si è schierato apertamente senza se e senza ma dalla parte degli Stati Uniti contro la Russia. Ma la sua non è altro che una pericolosa e compiaciuta enfasi moralistica che francamente non ha un briciolo di autentica moralità.

Da troppi anni l’Occidente si prostra di fronte all’Iran benché sia l’attore più omicida del Medio Oriente e nonostante le sue azioni e i suoi gregari abbiano ucciso centinaia di migliaia di persone e sradicato milioni di profughi, dallo Yemen alla Siria. L’Occidente si piega nonostante l’Iran sia la causa del crollo del Libano attraverso i suoi lacchè di Hezbollah, nonostante le milizie filo-iraniane abbiano fatto di tutto per estendere le distruzioni in Iraq, nonostante l’Iran proclami pubblicamente e ripetutamente il suo dichiarato obiettivo di distruggere Israele. Nonostante tutto ciò, l’Occidente è deciso a firmare con Teheran un nuovo accordo sul nucleare che renderà l’Iran ancora più pericoloso per la maggior parte dei paesi mediorientali.

L’interscambio commerciale dell’Unione Europea con l’Iran si è attestato negli ultimi anni a circa quattro miliardi di euro di export e settecento milioni di import. Negli anni 2017-2018 la cifra ammontava a circa 20 miliardi di euro. Il calo non è frutto di una presa di posizione morale, ma solo delle severe sanzioni statunitensi. Un nuovo accordo sul nucleare ripristinerà la potenza economica dell’Iran, cosa che a sua volta aumenterà il suo potere distruttivo.

Non basta. In ogni arena internazionale – dall’Assemblea Generale dell’Onu, all’Unesco, al Consiglio Onu per i diritti umani, all’Organizzazione mondiale della sanità – il blocco occidentale nella maggior parte dei casi aderisce alle abiette condanne lanciate da loschi regimi. Nel solo Consiglio Onu per i diritti umani, dal 2006 Israele è stato condannato 95 volte contro le 11 condanne dell’Iran. Dal canto suo, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 2015 ha condannato Israele 125 volte, contro le sei volte che ha condannato l’Iran. E’ moralità internazionale o pregiudizio antisemita internazionale?

Israele è uno dei 141 paesi che mercoledì scorso hanno approvato la risoluzione dell’Assemblea Generale che condanna l’aggressione della Russia all’Ucraina (clicca per ingrandire)

Israele si trova ad affrontare l’Iran con l’appoggio di stati arabi sunniti. A tal fine, molto probabilmente Israele ha degli accordi segreti con la Russia che gli consentono di colpire le forze iraniane che cercano di trincerarsi nella Siria dilaniata dalla guerra civile. Ma quelli come Amanpour avanzano pretese che minerebbero quelle intese, con il pretesto di una posizione “morale”. Secondo loro, non importa se la posizione “morale” servirebbe a rendere quell’asse del male molto più potente, non importa se Hezbollah otterrebbe missili di precisione in grado di infliggere a Israele danni enormi, e non importa se tutto questo si tradurrebbe in molte, molte più vittime israeliane. Semplicemente non importa.

L’Occidente è giustamente preoccupato per la Russia. Ma come mai chiude gli occhi di fronte alla minaccia iraniana? Dov’è esattamente la moralità? Chiudere gli occhi su questa situazione equivale in pratica ad abbandonare a se stesse le genti del Medio Oriente, sia musulmani che ebrei. Questo approccio da appeasement conduce a un accordo ignominioso con l’Iran, che servirà solo ad espandere l’industria di morte della Repubblica Islamica. Dobbiamo combattere l’aggressione russa. Ma perché quelli che si scagliano, e giustamente, contro la Russia, sono gli stessi che sventolano la bandiera bianca quando si tratta dell’Iran?

E’ fuori discussione che gli Stati Uniti sono l’alleato più importante di Israele, che la Russia è l’aggressore e che l’Ucraina è la vittima. Questo è il motivo per cui Israele ha aderito alla condanna delle Nazioni Unite contro Mosca. Ma non basta per placare Amanpour e quelli come lei. Eppure Israele deve poter continuare la sua battaglia contro l’attore più omicida del Medio Oriente: non è solo un interesse vitale per Israele; è anche un interesse americano e di ogni persona civile in Medio Oriente e in Occidente. In quanto alleati, gli Stati Uniti dovrebbero capirlo e capire che la libertà d’azione che consente di colpire la potenza dell’Iran è un imperativo morale a cui Gerusalemme semplicemente non può rinunciare. E se questo significa che il governo israeliano deve camminare sulle uova nei confronti di Mosca, pazienza.

Se una posizione israeliana più dura contro la Russia potesse effettivamente portare a una punto di svolta, allora sarebbe diverso. Ma se una posizione più dura avrebbe il solo risultato di bloccare le operazioni israeliane contro l’Iran su suolo siriano, è chiaro che questo porterebbe soltanto ulteriori spargimenti di sangue e distruzioni. Date queste circostanze, quello che sta adottando Israele è il vero approccio morale. Quelli che commettono il vero errore morale sono coloro che vorrebbero sabotare la guerra d’Israele contro i piani omicidi dell’Iran.

(Da: YnetNews, 4.3.22)