Dieci cose da sapere sull’assistenza sanitaria israeliana
Ogni anno vengono curati negli ospedali israeliani circa 100mila palestinesi, il 20% dei medici e paramedici in Israele sono arabi israeliani
Di David Kramer
L’immagine qui riprodotta rappresenta una realtà che si ripete ogni giorno praticamente in tutti gli ospedali d’Israele, anche adesso mentre medici e paramedici operano insieme in prima linea contro il coronavirus indipendentemente da religione, nazionalità o etnia.
E’ una situazione poco nota al di fuori di Israele e che indubbiamente non capita quasi mai di vedere documentata dai mass-media internazionali, che preferiscono mostrare Israele come un luogo di odio, guerre e conflitti.
Mia moglie ha lavorato all’ospedale Hadassah dell’Università di Gerusalemme per otto anni, e anch’io ho avuto il privilegio di lavorare in quella struttura, seppure per un breve periodo, nel 2018. Ed entrambi abbiamo visto coi nostri occhi questa realtà in atto tutti i giorni, durante i nostri turni di lavoro.
Ecco dunque una decina di dati di fatto sul sistema sanitario israeliano che merita conoscere, ma che difficilmente troverete riportati sui mass-media del resto del mondo.
Ogni anno vengono curati negli ospedali israeliani circa 100.000 palestinesi dei Territori.

Personale sanitario musulmano ed ebreo al lavoro fianco a fianco nello Shaare Zedek Hospital, fondato nel 1902 a Gerusalemme
Circa il 20% dei medici e paramedici in Israele sono arabi israeliani.
I pazienti ebrei, musulmani e cristiani ricevono esattamente le stesse cure in tutti gli ospedali israeliani.
Circa il 30% dei bambini curati nell’ospedale Hadassah di Gerusalemme sono palestinesi.
La maggior parte dei medici arabi israeliani hanno studiato, si sono laureati e specializzati nelle università israeliane.
Oltre 250 medici palestinesi dei Territori sono stati formati in Israele.
Vi sono medici arabi israeliani a capo di vari dipartimenti degli ospedali israeliani, come il dottor Abed Khalaileh, chirurgo arabo che dirige il Dipartimento di trapianto renale dell’ospedale Hadassah, o il dottor Masad Barhoum, Direttore generale dell’ospedale della Galilea Occidentale a Nahariya.
L’ospedale Soroka, nel Negev, è specializzato nel trattamento della popolazione araba beduina d’Israele.
Quando avvengono attacchi terroristici in Israele, sia le vittime che gli autori degli attentati ricevono le stesse cure negli ospedali israeliani, spesso a pochi letti di distanza.
Israele probabilmente salva più vite umane palestinesi di qualsiasi altro paese al mondo.
(Da: Times of Israel, 30.3.20)