Diretta contro terroristi la granata che colpì l’edificio Unrwa

L’inchiesta conferma: presso la scuola, una squadra di lanciatori di Qassam

image_2372Da un’inchiesta preliminare sui colpi di mortaio che martedì scorso colpirono un edificio dell’UNRWA a a Jebaliya, nella parte nord della striscia di Gaza, risulta che le truppe israeliane spararono effettivamente verso nemici posizionati a meno di 30 metri dall’edificio, ma che una granata fuori bersaglio colpì l’edificio.
Hamas sostiene che i colpi causarono la morte di 42 persone, ma alti ufficiali delle Forze di Difesa israeliane sottolineano che la cifra è incerta, e che Hamas gonfia regolarmente le cifre che diffonde.
Dall’indagine delle Forze di Difesa israeliane è emerso che il sistema di localizzazione dell’esercito inteso ad individuare le rampe di lancio dei razzi aveva indicato un gruppo di terroristi che stavano lanciando Qassam verso Israele da un terreno adiacente il cortile dell’edificio scolastico dell’UNRWA. Inizialmente i militari avevano pensato di lanciare un missile teleguidato per eliminare il commando palestinese ma, a causa di un malfunzionamento, avevano dovuto rinunciare a questa opzione. I comandanti delle forza nell’area decidevano allora di fare fuoco sui lanciatori di Qassam con granate di mortaio equipaggiate con un sistema di mira GPS (Global Positioning System). Il sistema tuttavia ha un margine d’errore di 30 metri, e una delle tre granate sparate si abbatteva sul vicino edificio dell’UNRWA (innescando anche esplosioni secondarie, segno che nello stabile erano immagazzinate munizioni). Le altre due granate colpivano invece con precisione il terreno usato come base di lancio dei Qassam, uccidendo due terroristi dell’ala militare di Hamas.
Alcuni ufficiali israeliani interpellati da Haaretz sostengono che effettivamente la forza impegnata nell’area avrebbe dovuto utilizzare armi più precise, dal momento che l’edificio UNRWA era segnato sulle mappe. Altri ufficiali sottolineano tuttavia che il bilancio di vittime diffuso da Hamas è sicuramente esagerato, ricordando come una settimana prima una granata di carro armato – assai più potente di quella di mortaio – anch’essa fuori bersaglio, aveva causato la morte (per “fuoco amico”) di tre soli soldati israeliani in un edificio in cui se ne trovavano cinquanta. Gli ufficiali ricordano che Hezbollah fece ricorso a una identica tattica di esagerazione delle cifre delle vittime, dopo il bombardamento per errore di una postazione Onu a Qana, nel Libano meridionale, nell’estate 2006.

(Da: Haartez, 11.01.09)

Nella foto in alto: Donne palestinesi concentrate da Hamas sul tetto di un edificio usato come sede terroristica, per servire come scudi umani (foto d’archivio)