Documenti dimostrano la cooperazione fra terroristi iracheni e palestinesi

La dirigenza baathista nellIraq post-Saddam continua a coltivare i legami coi terroristi palestinesi avviati dal dittatore iracheno.

image_394Secondo un servizio di Wordnetdaily, firmato da Aaron Klein, la dirigenza baathista nell’Iraq post-Saddam, che si pone a capo delle violenze sannite nell’Iraq centrale, continua a coltivare gli stretti legami con i gruppi terroristi palestinesi avviati a suo tempo dal dittatore iracheno.
In questo quadro, continuerebbero anche oggi ad essere inviati aiuti finanziari a favore delle famiglie dei terroristi palestinesi, compresi quelli deceduti in attentati suicidi, una pratica inaugurata da Saddam Hussein quando era al potere. Gli uomini dell’intelligence sono convinti che tali legami possano essersi estesi fino a comprendere un coordinamento operativo con gli uffici centrali, a Damasco, di vari movimenti terroristici palestinesi, fra i quali Hamas.
Esistenza e dimensioni di questi collegamenti sono recentemente venuti alla luce in seguito al ritrovamento di importanti documenti da parte delle forze americane in Iraq. Fonti militari americane hanno messo disposizione di Wordnetdaily uno di questi documenti.
A differenza dei certificati di pagamento emessi da Saddam Hussein quando era al potere, questo nuovo certificato fa riferimento al leader iracheno come “combattente per la libertà”, e non è firmato dallo stesso Saddam Hussein bensì dal “comando del settore Iraq”, un riferimento non usato in precedenza su questo genere di certificati. Analisti militari esperti di affari iracheni, interpellati da WorldNetDaily, ritengono che il documento sia effettivamente post-Saddam, sebbene non sia chiaro se sia stato stampato quando Saddam Hussein era latitante o dopo la sua cattura nel dicembre 2003.
Quando era al potere, Saddam Hussein versava 25.000 dollari alle famiglie degli attentatori suicidi palestinesi. Secondo documenti trovati dalle Forze di Difesa israeliane durante l’operazione Scudo Difensivo del 2002, Saddam aveva creato il Fronte di Liberazione Arabo, una branca del partito Baath attiva nelle aree palestinesi, usato per incoraggiare il terrorismo e consegnare gli assegni, generalmente attraverso la Palestine Investment Bank, alle famiglie degli attentatori suicidi. I pagamenti, che all’inizio della cosiddetta seconda intifada erano di 15.000 dollari, salirono successivamente a 25.000 dollari. Saddam staccava anche assegni da 10.000 dollari per le famiglie di palestinesi “normali”, morti in altro modo nel corso dell’intifada contro “l’aggressione dell’esercito sionista”.
Insieme agli assegni, venivano consegnati dei certificati, firmati da Saddam, sui quali si leggeva: “Dono da parte del presidente Saddam Hussein alla famiglia del martire dell’intifada Al Aqsa. A coloro che irrigano la terra con il proprio sangue. Voi meritate l’onore che riceverete da Allah”.
Un siffatto certificato con assegno da 25.000 dollari venne consegnato, ad esempio, il 23 giugno 2002 a Khaldiya Isma’il Abd Al-Aziz Al-Hurani, madre del terrorista di Hamas Fuad Isma’il Ahmad Al-Hurani che aveva compiuto l’attentato suicida del 19 marzo di quell’anno al Moment Café di Gerusalemme (11 israeliani uccisi, 16 feriti o mutilati). Assegni da 15.000 dollari l’uno, con tanto di certificato di “martirio”, vennero consegnati alle famiglie dei terroristi suicidi di Hamas che si erano fatti esplodere in Piazza Sion, a Gerusalemme, l’1 dicembre 2001. Gli assegni erano accompagnati da regolari ricevute, con le quali famiglie attestavano d’aver ricevuto dal Fronte di Liberazione Arabo “il contributo del presidente Saddam Hussein”.
Nel certificato recentemente sequestrato, intitolato “Certificato di Martirio Volontario per la Liberazione della Palestina”, si legge: “Per aver risposto all’appello del supremo presidente combattente per la libertà Saddam Hussein a servire Allah e i suoi sudditi, a (nome del martire) viene conferito questo certificato di martirio per l’alto onore del suo servizio volontario per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme dai sionisti traditori e impostori, e per il suo elevato trionfo”.
Non è chiaro se certificati di questo tipo siano mai stati effettivamente consegnati, né se denaro dei baathisti sia pervenuto ai palestinesi dopo la caduta e la cattura di Saddam. Di fatto, il terrorismo palestinese è nettamente diminuito da quando la coalizione anglo-americana è intervenuta in Iraq e Israele ha avviato la costruzione della barriera difensiva.
“Il denaro iracheno dato per anni alle famiglie degli attentatori suicidi palestinesi – ha detto a WorldNetDaily Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum – ha contribuito a legittimare le loro atrocità. Se quel denaro ha continuato ad affluire dopo la fine del regime di Saddam, questo confermerebbe i profondi e durevoli legami tra quell’orrendo regime e gli atroci crimini palestinesi”.
Secondo una fonte della sicurezza israeliana, “la continuazione dei finanziamenti al terrorismo palestinese può rispondere agli interessi dei terroristi iracheni perché contribuirebbe a sottolineare la loro connessione alle cause araba e palestinese, aiutandoli a reclutare palestinesi per le loro violenze in Iraq”.

(Da: Ma’ariv, 29.09.04)

Nella foto in alto: il documento trovato dalle forze Usa in Iraq