Ecco come sono stati “informati” i palestinesi dell’attentato mortale di domenica scorsa a Gush Etzion

Menzogne e istigazione all’odio ad opera dei gruppi terroristici e dell'Autorità Palestinese non si fermano nemmeno davanti all’evidenza

Ari Fuld, assassinato domenica scorsa da un terrorista paletsinese

In fatto di fake news, l’informazione palestinese resta imbattibile. Si consideri come è stata “informata” l’opinione pubblica palestinese dell’attentato mortale di domenica scorsa presso Gerusalemme.

I fatti. Verso mezzogiorno un 17enne palestinese, Khalil Jabarin, originario di Yatta (a sud di Hebron), ha aggredito a freddo e pugnalato alla schiena Ari Fuld, 54enne israelo-americano padre di quattro figli, sul marciapiede davanti all’ingresso di un centro commerciale a Gush Etzion (poco a sud di Gerusalemme). L’intero incidente è stato filmato da diverse telecamere di sicurezza e diffuso on-line da più fonti. Benché gravemente ferito, prima di crollare a terra Fuld è riuscito a inseguire brevemente e a ferire a sua volta Jabarin prima che questi potesse pugnalare qualcun altro, in particolare Hila Peretz, una venditrice di falafel, che afferma: “Fuld mi ha davvero salvato la vita. E’ più che un eroe: ha dato la sua vita per me”. Anche questa circostanza risulta confermata dal video di una telecamera di sicurezza. Trasportato d’urgenza al centro medico Shaare Zedek di Gerusalemme, nonostante gli sforzi dei medici Ari Fuld non è sopravvissuto alle ferite subite.

Come ha dato la notizia, lunedì, Al-Hayat Al-Jadida, il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese? Nel titolo e nell’articolo, il giornale di Abu Mazen scrive che i “soldati” israeliani hanno sparato a un “bambino” palestinese e poi lo hanno arrestato “sostenendo” che avesse “pugnalato un colono”, e sottolinea che questa è “la versione dell’occupazione israeliana”.

Il terrorista ferito, soccorso dai paramedici israeliani

Ovviamente, come si vede chiaramente nei video, Jabarin non è stato ferito da soldati, ma dallo stesso Fuld e da un secondo civile armato. E che avesse mortalmente pugnalato Fuld alle spalle non è una “versione”, ma un dato di fatto comprovato dai vari filmati. Ed è vero che Jabarin è minorenne, ma certamente non può essere definito un “bambino”, e in queste circostanze si è comportato da “terrorista” secondo ogni possibile definizione del termine. Il palestinese, che secondo l’organo di stampa dell’Autorità Palestinese sarebbe stato “lasciato a terra a sanguinare per venti minuti”, è attualmente ricoverato e curato nell’ospedale israeliano Hadassah, sul Monte Scopus, con ferite leggere.

Dal canto suo, l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Palestinese Wafa ha dato notizia dell’attentato con un breve pezzo intitolato: “L’occupazione ferisce un adolescente a sud di Betlemme”. Nell’articolo si legge che Jabarin è stato ferito “con il pretesto che aveva tentato di effettuare un attacco all’arma bianca”.

Assai meno reticenti, le varie organizzazioni terroristiche palestinesi hanno apertamente elogiato l’assassinio di Ari Fuld. “Il nostro popolo palestinese ha ben accolto oggi la notizia dell’eroico attacco al coltello compiuto dal rivoluzionario Khalil Jabarin nell’insediamento di Gush Etsion”, ha dichiarato l’esponente di Hamas Husam Badran. Il portavoce di Hamas, Abdel Latif Qanou, ha celebrato l’attacco terroristico affermando che esso indica che l’intifada contro Israele non è finita. Anche la Jihad Islamica palestinese, con una dichiarazione su Palestine Today, ha elogiato l’attentato “contro i crimini sionisti a spese del popolo, della terra e dei luoghi santi palestinesi”. Il comunicato termina esortando i palestinesi di Cisgiordania ad intensificare le “operazioni militari” contro gli ebrei che vi risiedono. I Comitati di Resistenza Popolare, un altro gruppo terroristico che fa base a Gaza, hanno dichiarato che l’attentato è “una forma di resistenza popolare contro la cospirazione sionista-americana”. L’ala armata del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (Fdlp), una fazione affiliata all’Olp di Abu Mazen, ha salutato l’attentato come “una naturale risposta ai crimini israeliani”, aggiungendo l’esortazione a compiere ulteriori attacchi contro soldati e civili israeliani.

(Da: Times of Israel, Israel Today, Jerusalem OnLine, Jerusalem Post, PMW Bulletin, 16-17-18.9.18)

La famiglia di Khalil Yusef Ali Jabarin, il terrorista che domenica scorsa ha assassinato a freddo il 45enne Ari Fuld, riceverà 1.400 shekel (390 dollari) al mese per i prossimi tre anni dall’Autorità Palestinese come parte della politica di finanziamento di quelli che essa definisce “martiri” della causa palestinese. E’ quanto risulta da informazioni fornite dalla stessa Autorità Palestinese. Secondo il sito web del Ministero delle finanze dell’Autorità Palestinese, il budget per i versamenti a favore di terroristi e relative famiglie, negli anni 2017 e 2018, è stato di 1,2 miliardi di shekel all’anno (334.775.000 dollari). (Da: Jerusalem Post, 18.9.18)