Elezioni in Israele: Gantz 33 seggi, Netanyhau 32

L’elettorato si è espresso, la partita politica è ancora tutta da giocare

I principali protagonisti della campagna per le elezioni politiche israeliane del 17 settembre 2019 (clicca per ingrandire)

Ciò che si sa per certo, circa i risultati delle elezioni israeliane di martedì, è che né il blocco di destra né il blocco di centro-sinistra dispongono di abbastanza seggi per formare una coalizione di governo.

Stando ai risultati preliminari, senza il supporto del partito Israel Beytenu di Avigdor Liberman, né il Likud di Benjamin Netanyahu né Blu&Bianco di Benny Gantz hanno la possibilità di formare un governo a maggioranza ristretta. Naturalmente non avrebbero bisogno di alcun altro partito se si coalizzassero per formare un governo di unità nazionale con 65 seggi, ma Gantz ha sempre affermato che non intende entrare in un governo con Netanyahu per via delle incriminazioni che incombono sul primo ministro per casi di presunta corruzione.

Con il 95% dei voti scrutinati, Blu&Bianco supera il Likud di un seggio ed emerge come la maggiore formazione, conquistando 33 dei 120 seggi della Knesset. Il Likud del primo ministro uscente Benjamin Netanyahu risulta il secondo maggior partito, con 32 seggi, in calo rispetto alle elezioni di aprile (specie considerando che nel frattempo vi è confluito Kulanu di Moshe Kahlon).

Con 12 seggi, la Lista (araba) Congiunta si qualifica come il terzo maggior gruppo parlamentare della 22esima Knesset.

Israel Beytenu ha ottenuto 8 seggi e il suo leader Avigdor Liberman (favorevole a un governo di ampia unità laica, senza partiti arabi né ultra-ortodossi anti-sionisti) giocherà un ruolo chiave nel determinare chi formerà il futuro governo.

Shas (ultra-ordossi sefarditi) ha ottenuto 9 seggi, mentre Ebraismo Unito della Torà (ultra-ortodossi askenaziti) ne ha ottenuti 8.

Yamina (“A destra”), l’aggregazione di partiti guidata da Ayelet Shaked che mirava a rappresentare tutti gli elettori alla destra del Likud e i nazionalisti religiosi, ha ottenuto 7 seggi, ma è già stato annunciato che in parlamento torneranno a separarsi le sue due componenti principali: HaBayit HaYehudi (la Casa ebraica) e HaYamin HeHadash (La nuova destra).

La lista Laburisti-Gesher, che rischiava di non superare la soglia minima d’ingresso (3,25%), ha invece preso abbastanza voti per eleggere 6 parlamentari, mentre Campo Democratico (Meretz con Stav Shaffir ed Ehud Barak) ne elegge 5.

La formazione di estrema destra “kahananista” Otzma Yehudit, guidata da Itamar Ben-Gvir, non ha superato il quorum e non entrerà alla Knesset.

In termini percentuali, Blu&Bianco è stato votato dal 25,66% degli elettori, il Likud dal 25,03%. In altri termini, approssimativamente ogni 4 israeliani: uno ha votato per Gantz, un altro per Netanyahu e gli altri due per le altre liste.

Nelle prime ore di giovedì mattina inizia il conteggio delle schede votate da diplomatici in missione all’estero, militari in servizio, pazienti e personale ospedaliero e detenuti aventi diritto. I risultati finali dovrebbero essere annunciati nella giornata di giovedì.

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Con il 95 percento dei voti scrutinati, questi i risultati preliminari (non ufficiali):

Blu e bianco: 25,66% (33 seggi)
Likud: 25,03% (32 seggi)
Lista (araba) Congiunta: 10,71% (12 seggi)
Shas: 7,56% (9 seggi)
Israel Beytenu: 7,11% (8 seggi)
Ebraismo Unito della Torà: 6,25% (8 seggi)
Yemina: 5,73% (7 seggi)
Laburisti-Gesher: 4,81% (6 seggi)
Campo democratico: 4,30% (5 seggi)
Otzma Yehudit: 1,87% (non ha superato la soglia elettorale del 3,25%)

In termini di possibili coalizioni, senza contare gli 8 seggi di Israel Beytenu e i 12 seggi dei partiti arabi, il blocco di destra sostenitore di Benjamin Netanyahu potrebbe contare su 56 seggi, mentre il blocco di centro-sinistra sostenitore di Benny Gantz potrebbe contare su 44 seggi.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, Times of Israel, israele.net, 18.9.19)

Scene da un esercizio di autentica democrazia
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