Entrare nella storia passeggiando per Gerusalemme

Grazie ai nuovi visori a realtà virtuale in 3D del Museo della Torre di David

Una vera sfida, per il visitatore che passeggia per Gerusalemme, è cercare di immaginare come si presentasse la città attraverso i diversi periodi della sua lunga storia. Ora, per la prima volta, i visitatori potranno “entrare nella storia” con l’ausilio di tecnologie all’avanguardia e “vedere” come era Gerusalemme durante il periodo del Secondo Tempio, duemila anni fa. Il Museo della Torre di David e il ToD Innovation Lab, in collaborazione con la società australiana Lithodomos VR, hanno prodotto il primo tour a piedi in realtà virtuale d’Israele, che sarà disponibile per il grande pubblico a partire dalla prossima festa ebraica di Sukkot, che quest’anno inizia la sera di domenica 23 settembre.

Il tour, accompagnato da una guida, conduce i visitatori dentro al Museo della Torre di David, per poi snodarsi dall’antica fortezza attraverso i vicoli della Città Vecchia, offrendo vedute in realtà virtuale del Muro del Pianto, dell’Arco di Robinson, del Quartiere ebraico e del Cardo romano: in questo modo i visitatori avranno la possibilità di vedere come appare oggi Gerusalemme e come appariva durante il periodo erodiano. Invece dei soliti strumenti che una guida turistica ha usualmente a disposizione come plastici in scala ridotta e immagini colorate, con questo strumento i segreti dell’antica città verranno illustrati e spiegati invitando i visitatori a indossare, nei luoghi appropriati, speciali visori che, mediante la “magia” della realtà virtuale, rimonteranno davanti ai loro occhi i pezzi mancanti, fornendo un quadro completo e una conoscenza della Gerusalemme di Erode come se ci si trovasse mal suo interno.

La realtà virtuale è una tecnologia che musei come il Museo della Torre di David stanno usando sempre più spesso come strumento per coinvolgere in modo innovativo i visitatori. Grazie a immagini in 3D e a 360 gradi, essa permette agli utenti di esplorare luoghi ed epoche senza limiti di tempo e di spazio. Eilat Lieber, direttrice del Museo della Torre di David, è entusiasta della possibilità che la tecnologia della realtà virtuale possa contribuire a migliorare la visita della città. “Senza dubbio – spiega – il più grande periodo per edifici e costruzioni nella storia di Gerusalemme è quello che ebbe luogo durante il regno di re Erode. Dalla spianata del Secondo Tempio alla Fortezza Antonia, all’ippodromo, al teatro, ai monumenti pubblici, ai mercati e alle strade, la Gerusalemme di Erode era una delle più maestose città dell’antichità”.

Ai partecipanti al tour verrà consegnato un visore Samsung Gear VR, un cellulare Samsung Galaxy 7 e auricolari personali. Il tour comprende una serie di punti d’osservazione collegati fra loro dalla voce narrante della guida turistica e dai contenuti della realtà virtuale che consente ai visitatori di sperimentare “in prima persona” diversi aspetti della società nell’antica Gerusalemme, inclusa la vita religiosa e le attività commerciali.

A più di duemila anni di distanza, dice Lieber, gli edifici di Erode continuano a costituire parte integrante della città, con molte pietre ancora visibili. “Ancora oggi – sottolinea – il panorama migliore di Gerusalemme è quello che si gode dalla cima della torre di re Erode, che sorge presso il Museo della Torre di David. Finora, però, ci voleva un occhio esperto e mente creativa per riuscire a figurarsi davvero la città com’era”.

Il nuovo tour virtuale costituisce il primo prodotto che esce dall’Innovation Lab del Museo della Torre di David, creato un anno fa. Il laboratorio stesso è ospitato in una delle tre torri che re Erode fece costruire a protezione dell’ingresso della città antica. Scopo del laboratorio, che costituisce parte integrante delle attività del museo, è quello di connettere sempre meglio i visitatori alla storia di Gerusalemme.

Insieme a TOD Innovation Lab e Museo della Torre di David, al nuovo tour virtuale ha lavorato l’australiana Lithodomos VR, con il suo importante contributo in termini di tecnologia, know-how e grafica. Fondata nel 2016 da archeologi, artisti e sviluppatori di software, Lithodomos VR si sta affermando come uno dei principali realizzatori di esperienze in realtà virtuale, avendo già completato progetti analoghi in importanti città europee come Roma, Barcellona, Londra e Lisbona. Ma lavorare a Gerusalemme è stata un’esperienza completamente diversa, dice l’amministratore delegato Tony Simmons. “Israele, e in particolare quel piccolo pezzo di territorio che è Gerusalemme – spiega – è uno dei luoghi più discussi e studiati al mondo. Il nostro approccio doveva essere caratterizzato da grande sensibilità verso la storia, assicurandoci che fosse inclusivo e non divisivo. Questo di Gerusalemme è anche il tour più avanzato che abbiamo finora sviluppato in stretta integrazione con Oculus, al contrario della nostra app originale che era concepita per un visore Cardboard su telefono standard. Questo tour comprende anche indicazioni GPS, nonché una voce narrante in ebraico e in inglese”. Per Simmons, creare un tour virtuale in Israele non significava solo dare vita a un’iniziativa commerciale, ma anche dare espressione a una profonda connessione personale. “E’ qualcosa che dà grande soddisfazione personale – conclude Simmons, parlando dalla sua casa a Melbourne, la città con la più numerosa comunità ebraica in Australia – Vogliamo che il mondo intero veda che paese incredibile è Israele e quanto è profonda la storia e la cultura ebraica. Voglio che i miei figli vedano in prima persona quanto è importante per me Israele”.

(Da: jns.org, 13.9.18)