Estate 2014: Hamas fu l’aggressore e la causa delle vittime civili

Lo confermano sia il rapporto di un’inchiesta inter-ministeriale israeliana, sia quello di un gruppo di esperti stranieri

Una vignetta prodotta e diffusa da Hamas durante la guerra a Gaza sollecita i civili palestinesi a fare da scudi umani contro le operazioni militari israeliane

Una vignetta prodotta e diffusa da Hamas durante la guerra a Gaza sollecita i civili palestinesi a fare da scudi umani contro le operazioni militari israeliane

Un rapporto inter-ministeriale israeliano sull’operazione anti terrorismo “Margine protettivo” della scorsa estate nella striscia di Gaza pubblicato domenica qualifica quella contro Hamas come una guerra difensiva lanciata controvoglia “in risposta al crescente numero di razzi e colpi di mortaio sparati su Israele dalla striscia di Gaza nei mesi di giugno e inizio luglio 2014, e nonostante i continui sforzi da parte di Israele di raffreddare l’escalation”.

Il rapporto descrive i continui sforzi fatti da Israele per arrivare a un cessate il fuoco che ponesse fine ai combattimenti, e le ragioni della sua decisione finale di inviare forze di terra nella striscia di Gaza. “Il 17 luglio 2014, a seguito del continuo rifiuto di Hamas delle iniziative di cessate il fuoco, del continuo lancio di razzi e colpi di mortaio e dei tentativi di compiere attentati in territorio israeliano infiltrando terroristi dal mare e attraverso i tunnel sotto il confine, il governo israeliano autorizzava l’ingresso delle forze di terra in una limitata zona della striscia di Gaza”.

Il rapporto governativo israeliano giunge alla vigilia della pubblicazione del rapporto di una commissione del Consiglio Onu per i Diritti Umani che avrebbe dovuto essere diffuso lo scorso marzo, ma venne rinviato dopo che il presidente della commissione, William Schabas, dovette dimettersi perché si era scoperto che nel 2012 era stato consulente a pagamento dell’Olp. Israele si è rifiutato di collaborare con la Commissione Schabas accusata di svolgere un’inchiesta-farsa le cui conclusioni erano già determinate prima ancora che iniziasse.

Il rapporto israeliano pubblicato domenica incolpa Hamas per le conseguenze dell’uso di strutture e ambienti urbani come basi di lancio e magazzini di razzi, e dell’uso di civili come scudi umani. “I manuali di combattimento e i materiali di addestramento di Hamas recuperati dalle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza – dice il rapporto – dimostrano che la strategia di Hamas era quella di attirare deliberatamente le ostilità nel territorio urbano e di utilizzare le aree edificate e la presenza della popolazione civile per ottenere un vantaggio tattico e un guadagno politico”.

Il rapporto afferma che, “nonostante l’impegno delle Forze di Difesa israeliane per il rispetto delle leggi e gli sforzi per tutelare i civili”, numerosi non-combattenti sono stati coinvolti nelle ostilità a causa delle tattiche illegali di Hamas che si configurano come veri crimini di guerra”.

Il rapporto illustra anche in dettagliato i meccanismi di esame e indagine applicati da Israele nei casi di presunta condotta illegale da parte delle sue forze militari.

(Da: Jerusale Post, 14.6.15)

Gaza, 20 luglio 2014: civili palestinesi (nei cerchi, i bambini) concentrati sul tetto di un edificio dopo il colpo d’avvertimento con cui le Forze di Difesa israeliane avevano preannunciato di doverlo attaccare in quanto obiettivo militare

Gaza, 20 luglio 2014: civili palestinesi (nei cerchi, i bambini) concentrati sul tetto di un edificio dopo il colpo d’avvertimento con cui le Forze di Difesa israeliane avevano preannunciato di doverlo attaccare in quanto obiettivo militare

Un gruppo multi-nazionale di ex alti ufficiali e politici ha pubblicato venerdì scorso le proprie conclusioni, secondo le quali durante l’operazione Margine Protettivo “Israele non solo ha soddisfatto un ragionevole standard internazionale di osservanza delle leggi dei conflitti armati, ma in molti casi ha superato notevolmente quello standard”.

A differenza della commissione del Consiglio Onu dei Diritti Umani, accusata di pregiudiziale faziosità, il gruppo di personalità in questione, tra cui degli ex capi di stato, ha potuto contare sulla cooperazione di Israele sia a livello politico che militare. Il gruppo si è avvalso di undici personalità provenienti da Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Australia e Colombia guidate dal generale tedesco Klaus Naumann, ex capo di stato maggiore della Bundeswehr e presidente del Comitato Militare NATO. Fra i componenti del gruppo, l’ex ministro degli esteri italiano Giulio Terzi, l’ex ambasciatore itinerante del Dipartimento di Stato Usa per i crimini di guerra Pierre-Richard Prosper, l’ex comandante delle forze britanniche in Afghanistan, colonnello Richard Kemp.

“La nostra missione in Israele non ha precedenti – ha detto il gruppo riassumendo le proprie conclusioni – Siamo il primo gruppo multi-nazionale di questo tipo a visitare il paese. Ci è stato concesso un livello di accesso al governo israeliano e alle Forze di Difesa israeliane che non era stato concesso a nessun altro gruppo: dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della difesa Moshe Ya’alon fino ai comandanti incaricati di condurre la battaglia sul campo”.

Il gruppo dice di essere a conoscenza delle accuse di crimini di guerra mosse a Israele, ma afferma di essere arrivato alla conclusione opposta secondo cui Israele, al contrario, aveva cercato per mesi di evitare il conflitto nonostante subisse lanci di razzi sui civili, e infine è stato costretto a combattere una guerra difensiva. Il gruppo definisce invece chiari crimini di guerra ad opera di Hamas il mirare deliberatamente ai civili israeliani e l’uso di civili palestinesi come scudi umani. “Hamas – dice il rapporto – non ha fatto nessuno sforzo per sgomberare i civili, ed anzi vi sono casi documentati di civili costretti a rimanere o tornare nei luoghi dove erano preannunciati attacchi israeliani”.

Un comunicato ufficiale con cui il “ministero degli interni” di Hamas dice ai civili di non prestare attenzione ai preannunci di attacco delle Forze di Difesa israeliane e di non sgomberare gli edifici (dalla pagina Facebook del ministero degli interni della striscia di Gaza, 10 luglio 2014)

Un comunicato ufficiale con cui il “ministero degli interni” di Hamas dice ai civili di non prestare attenzione ai preannunci di attacco delle Forze di Difesa israeliane e di non sgomberare gli edifici (dalla pagina Facebook del ministero degli interni della striscia di Gaza, 10 luglio 2014)

“Riteniamo che in generale le forze israeliane abbiano agito in modo proporzionato, come richiesto dalle leggi dei conflitti armati, e spesso siano andate al di là dei principi giuridici di proporzionalità, necessità e differenziazione – si legge nel rapporto del gruppo – Spesso le misure adottate sono state molto superiori a quanto richiesto dalle Convenzioni di Ginevra, tanto da essere costate a volte vite israeliane. In una certa misura queste procedure hanno anche compromesso l’efficacia delle stesse operazioni militari israeliane dando respiro a Hamas, che poteva così riorganizzarsi e rifornirsi. Siamo d’accordo con il capo di stato maggiore degli Stati Uniti, generale Martin Dempsey, che a seguito di una missione d’inchiesta del Pentagono in Israele ha detto lo scorso novembre che nel conflitto di Gaza dell’estate 2014 Israele si è sforzato in modo straordinario per limitare danni collaterali e vittime civili”.

Il rapporto dice che il conteggio dei morti palestinesi in quei 50 giorni deve tener conto anche di decessi non correlati con i combattimenti e di quelli legati ad errori e falliti attacchi della stessa Hamas. Oltre a questi, il rapporto riconosce che vi sono stati civili palestinesi uccisi a causa di errori di valutazione o di conduzione da parte israeliana, ma riconosce anche che “la maggior parte di questi decessi sono stati la tragica fatalità che deriva dal doversi difendere contro un nemico che effettua deliberatamente attacchi dall’interno della popolazione civile. Quindi per la grande maggioranza delle morti a Gaza della scorsa estate dobbiamo considerare responsabili Hamas e i suoi alleati terroristi in quanto aggressori e utilizzatori di scudi umani”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 13.6.15)