False immagini che aizzano assassini veri
Menzogne spudorate che calunniano Israele e aizzano gli antisemiti sanguinari.
Si considerino queste foto che nei giorni scorsi hanno avuto vasta diffusione su internet come prova dei crimini di Israele contro bambini palestinesi. Sono tutte false.
Foto 1 – E’ stata lanciata su Tweeter il 10 marzo scorso da Khulood Badawi, una funzionaria dell’Ufficio Coordinamento Affari Umanitari dell’Onu con base a Gerusalemme, dove opera come Coordinatrice Informazione e Mass-media. Badawi ha diffuso la foto spacciandola per l’immagine di una ragazzina palestinese uccisa il giorno prima dagli israeliani a Gaza (“Un’altra bambina uccisa da Israele – scriveva – un altro padre che porta sua figlia al cimitero”). MA È UN FALSO. In realtà si tratta di una foto scattata dalla Reuters nel 2006 relativa a una bambina di Gaza vittima di un incidente stradale che non aveva nulla a che a fare con Israele. Ecco cosa aveva scritto a suo tempo la stessa Reuters: «CAPTION CORRECTION: Gaza, 9 agosto 2006 – Un uomo palestinese porta il corpo di Raja Abu Shaban, 3 anni, inizialmente definita vittima di un raid aereo israeliano su Gaza, in realtà morta in un incidente come ha confermato il giorno dopo il personale sanitario palestinese dell’ospedale Shifa di Gaza».
“Non solo un funzionario dell’Onu ha postato una foto con una didascalia falsa che demonizza Israele con una spudorata montatura – ha commentato su Facebook il portavoce del ministero degli esteri israeliano, Yigal Palmor – ma il suo superiore Max Gaylard (coordinatore umanitario, si badi bene) le dà pieno appoggio, mentre la sede di New York della sua agenzia archivia questa vergogna come una semplice “opinione personale” che non riguarda le Nazioni Unite!”.
Foto 2 e 3 – Nella versione tagliata questa immagine circola su Tweeter e su Facebook da almeno sei mesi, spesso accompagnata da didascalie secondo cui si tratterebbe di una bambina palestinese tenuta a terra con lo scarpone da un soldato israeliano che le punta contro il mitra. Abbastanza curiosamente, all’inizio la stessa foto veniva presentata come un’immagine della repressione in atto in Siria. Solo nelle ultime settimane è stata “ribattezzata” come un’immagine degli “orrori dell’occupazione israeliana”. MA È UN FALSO. Le incongruenze rilevate da alcuni blogger sin dal primo momento circa molti dettagli (le scarpe, la divisa e l’arma – un Kalashnikov! – non corrispondono a quelle usate dalle Forze di Difesa israeliane) hanno trovato spiegazione nella scoperta da parte del blogger Omar Dakhane che si tratta in realtà (nella versione intera) dell’immagine di una “performance teatrale” inscenata in una strada del Bahrain durante una manifestazione anti-israeliana. Naturalmente la foto era stata accuratamente tagliata per nascondere l’evidente messinscena.
Foto 4 – Anche questa immagine ha destato molto scalpore sul web, dove è stata ripetutamente rilanciata dopo che era stata pubblicata su Twitter dal palestinese Nour Abed con la didascalia: “Un bambino palestinese lava il sangue di suo fratello”. La foto era già stata pubblicata nel giugno 2011 su un blog anti-israeliano con la dicitura: “Un bimbo palestinese lava il sangue di suo fratello ucciso da una bomba delle forze d’occupazione israeliane”. MA È UN FALSO. In realtà l’immagine proviene da un sito di foto artistiche (http://500px.com/) e mostra “un bimbo palestinese mentre pulisce il pavimento dopo l’abbattimento di una vacca nel mattatoio dei suoi parenti a Ramallah”.
Secondo quanto ha riferito ai giornalisti il ministro degli interni francese Claude Gueant, l’estremista islamico Mohamed Merah (accusato di 7 omicidi e asserragliatosi mercoledì in una casa circondata dalla polizia francese) ha dichiarato alla polizia che, con la strage alla scuola ebraica di Tolosa, voleva “vendicare i bambini palestinesi”. Forse tutti coloro che hanno lanciato e rilanciato queste immagini, e altre analoghe calunnie infondate, dovrebbero farsi un esame di coscienza.
“Dobbiamo combattere la straordinaria opera di propaganda contro israeliani ed ebrei innocenti, che conduce gente come questa a commettere gesti così disumani”, ha dichiarato mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando il ministro degli esteri francese Alain Juppe giunto a Gerusalemme per presenziare ai funerali delle vittime della strage di Tolosa (Jonathan Sandler, di 30 anni; i suoi figli Gabriel e Arieh di 3 e 6 anni; Myriam Monsonego, di 8 anni, figlia del preside della scuola Ozar HaTorah). “La lotta contro il terrorismo richiede estrema chiarezza – ha continuato Netanyahu – Il terrorismo è un’aggressione sistematica contro civili indifesi, una deliberata aggressione contro i bambini. C’è una differenza fondamentale fra l’attacco deliberato contro civili e i danni non intenzionali a civili nel corso della legittima lotta per difendersi dal terrorismo. Se non facciamo questa distinzione, se lasciamo passare false definizioni, allora il terrorismo ha già vinto”.
(Da: israele.net, HonerstReporting, Jersualem Post, Los Angeles Times, Focus On Israel, Ha’aretz, marzo 2012)
Si veda anche (su israele.net):
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