“Falsificazione, falsità, miti deliranti, bugie, calunnie, leggende e furto di patrimonio culturale”

Ecco come l’Autorità Palestinese definisce la storia ebraica in Terra d’Israele e a Gerusalemme

Di Itamar Marcus

Itamar Marcus, autore di questo articolo

Giovedì gli ebrei hanno celebrato Tisha B’Av, la giornata in cui ricordano la distruzione dei due Templi di Gerusalemme ad opera dei babilonesi nel 586 a.e.v. e dei romani nel 70 e.v. Migliaia di reperti archeologici come monete, sigilli, iscrizioni in ebraico e altro, molti dei quali risalenti al periodo del Primo Tempio, sono testimonianza della fiorente storia ebraica in Terra d’Israele.

Gli arabi palestinesi, che mirano a creare uno stato su questa terra nella quale non possono vantare una storia antica, né nazionale né politica, si sentono minacciati dagli oltre 3.000 anni di storia ebraica così ampiamente documentata. Di conseguenza, la negazione della storia ebraica in Terra d’Israele, e specialmente a Gerusalemme, è diventata una componente centrale dell’ideologia politico-nazionale dell’Autorità Palestinese, regolarmente rilanciata dal presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas ), dai suoi alti funzionari e dai suoi mass-media.

Di recente la tv dell’Autorità Palestinese ha mandato in onda un intermezzo video in cui Abu Mazen nega di nuovo la storia ebraica a Gerusalemme dicendo che i palestinesi devono “affrontare i complotti israeliani che vengono tramati contro Gerusalemme allo scopo di falsificare la sua identità e cambiarne il carattere”. Le parole di Abu Mazern sono accompagnate da immagini di ebrei che visitano il Monte del Tempio.

Grida della folla: “Allahu Akbar! Allahu Akbar! [Allah è il più grande]”
Voce del residente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen: “Oggi siamo qui, con la nostra nazione, i nostri popoli e tutti i musulmani e i cristiani della nostra regione e del mondo dietro di noi, per salvare Gerusalemme e difenderla, e confrontarci con i complotti che vengono tramati contro di essa per falsificare la sua identità [immagini di ebrei religiosi che visitano il Monte del Tempio] e cambiarne il carattere [immagine di un ebreo ultra-ortodosso che recita preghiere al Muro Occidentale], specialmente dopo le recenti decisioni americane che violano il diritto internazionale e provocano la sensibilità di tutti i musulmani e i cristiani”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 27.6.20)

L’Autorità Palestinese ribadisce costantemente la menzogna secondo cui gli ebrei non avrebbero una loro storia nella Terra d’Israele in generale, e a Gerusalemme in particolare. Per spiegare le migliaia di reperti che testimoniano la ricca storia ebraica, l’Autorità Palestinese sostiene che Israele si inventa tutto usando vari espedienti, compreso quello di “fabbricare e piazzare” false tombe antiche.

In un programma della tv dell’Autorità Palestinese dedicato a una campagna palestinese contro la creazione di un parco pubblico nella valle di Hinnom, a sud della Città Vecchia di Gerusalemme, la conduttrice ha affermato che Israele ha piazzato false tombe “per dimostrare un’antica presenza israeliana ed ebraica”, subito sostenuta in collegamento-voce dal direttore del centro informazioni di Wadi Hilweh. In realtà, a Gerusalemme si trovano numerosissime tombe ebraiche vecchie di molti secoli, alcune risalenti persino al periodo del Primo Tempio, quasi 3000 anni fa.

Conduttrice della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Nell’immagine ci sono tombe falsificate che l’occupazione ha piazzato per dimostrare di avere un’antica presenza nel quartiere della Valle di Hinnom. Quello che vedete, le pietre nel terreno, sono tombe inventate che sono state piazzate in passato per dimostrare che la valle di Hinnom ha un’antica presenza israeliana ed ebraica”.
Jawad Siyam, direttore del centro informazioni di Wadi Hilweh: “Come avete detto, queste sono solo pietre posizionate per prendere il controllo del cimitero”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 3.7.20)

Allo stesso modo, il conduttore di un programma della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese dedicato ai verdetti religiosi ha affermato che Israele è “il più grande bugiardo” e che “ruba il retaggio palestinese”: un’affermazione ribadita dal massimo funzionario religioso dell’Autorità Palestinese, il presidente del Consiglio Supremo della Fatwa e Gran Mufti Muhammad Hussein, il quale ha affermato che Israele finge di avere un retaggio nel paese, mentre in realtà si tratta di “una bugia, una falsificazione e una calunnia”.

Conduttore della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Per quanto riguarda le bugie, il più grande bugiardo è l’occupazione che ruba le nostre terre, espelle i nostri residenti e ruba il nostro retaggio”.
Il presidente del Consiglio Supremo palestinese della Fatwa e Gran Mufti Muhammad Hussein: “E cerca di sostenere che ha diritto a questa terra, che ha un retaggio in questa terra. E certamente, come avete notato, tutto ciò con bugie, falsificazioni, calunnie e il tentativo di ribaltare i fatti, di cambiarli”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 19.6.20)

Lo stesso presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen promuove da anni la menzogna secondo cui gli ebrei non hanno una loro storia a Gerusalemme, sostenendo che si tratta di “miti deliranti”:

Presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen: “Le autorità di occupazione israeliane si stanno affrettando, in un modo senza precedenti, usando i mezzi più spregevoli e pericolosi, per portare a termine quella che considerano la battaglia finale della loro guerra per cancellare e rimuovere il carattere arabo-islamico-cristiano di Gerusalemme est. Le autorità d’occupazione continuano coi loro sforzi per raggiungere il loro obiettivo finale di giudaizzare Gerusalemme, agendo in diversi modi. Tra questi, innanzitutto il tentativo di cambiare i fatti del paesaggio di Gerusalemme in ogni dettaglio e sostituirlo con un paesaggio diverso, il cui scopo è servire miti deliranti e l’arroganza del potere. Pensano di poter inventare, con questa forza bruta, una storia [ebraica], avanzare rivendicazioni e cancellare solidi fatti religiosi e storici”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 17.2.14)

Come si è detto, il tentativo di convincere la loro popolazione che gli ebrei non hanno nessuna storia in Terra d’Israele non è nuovo, ma risale all’inizio dell’Autorità Palestinese. Qualche anno fa, la tv ufficiale dell’Autorità Palestinese sintetizzava in questo modo la narrazione di fantasia dell’Autorità Palestinese sulla storia ebraica a Gerusalemme.

Voce narrante della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “La storia del Tempio non è altro che una raccolta di leggende e miti per motivi politici. Loro [gli ebrei] hanno preso la Palestina e Gerusalemme come obiettivo e hanno usato i miti al servizio dei loro obiettivi dichiarati di occupazione e imperialismo. Nello spirito degli inganni e delle leggende, cercano di sbarazzarsi della moschea al-Aqsa e di stabilire il loro cosiddetto Tempio, il più grande crimine e la più grande falsificazione della storia”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 1.8.15)

Alla stessa stregua, l’Autorità Palestinese si riferisce regolarmente sia al Primo che al Secondo Tempio di Gerusalemme con il termine di “presunto tempio”, negando che sia mai esistito.

(Da: palwatch, 29.7.20)