“Fatah deve riattivare la lotta armata”

Lo dice un esponente palestinese, secondo il quale Fatah non deve diventare un semplice partito politico

image_2568A pochi giorni dall’inizio del congresso di Fatah, riportiamo di seguito alcuni brani da un’intervista concessa il 13 luglio scorso alla tv Al-Quds da Hatem Abd Al-Qader, ex ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari di Gerusalemme.
Hatem Abd Al-Qader: “Dobbiamo generare una ben congeniata separazione tra il movimento Fatah e l’Autorità Palestinese . Il movimento Fatah, in quanto organizzazione, in quanto impresa nazionale e movimento di liberazione, deve essere separato dall’Autorità Palestinese e deve avere la sua propria piattaforma, la sua agenda e strategia, basata sui principi di Fatah”.
Intervistatore: “Deve comprendere anche la resistenza [lotta armata]…”
Hatem Abd Al-Qader: “Sì, anche sua propria resistenza”.
Intervistatore: “Dentro Fatah, chi prende le decisioni riguardo alle Brigate Martiri di al-Aqsa?”
Hatem Abd Al-Qader: “Le Brigate Martiri di al-Aqsa sono ancora le Brigate Martiri di al-Aqsa. Forse, a causa di circostanze politiche locali, le operazioni delle Brigate sono state interrotte. Ma lasciate che vi dica: le Brigate Martiri di al-Aqsa ci sono ancora, e sono pronte a rispondere all’appello del movimento Fatah in qualunque scontro futuro con Israele. […] Il movimento Fatah si rifiuta di essere trasformato in un partito politico. Noi ci opporremo lealmente staunchly a qualunque tentativo di trasformare Fatah da movimento di liberazione nazionale in partito politico. […] Fatah non ha ancora completato il suo percorso e non ha ancora conseguito i suoi obiettivi. È ancora un movimento di liberazione nazionale che fa affidamento sulla resistenza oltre che sulla politica. Quindi, nel prevedibile futuro, Fatah deve restare un movimento di liberazione nazionale finché il popolo palestinese avrà realizzato tutti i suoi obiettivi: libertà, indipendenza creazione di uno stato con Gerusalemme capitale e ritorno dei profughi [in Israele]. Senza questo, il movimento Fatah non può diventare un partito politico: resterà un movimento di liberazione la cui strategia fa affidamento sulla resistenza. […] Chiunque pensi che sia possibile arrivare alla pace con gli israeliani alla luce delle attuali circostanze e della costellazione [politica] in Israele non fa che illudersi. Noi non siamo ancora qualificati a firmare un accordo di pace con Israele perché, innanzitutto, non abbiamo alcun potere. In secondo luogo, la spaccatura fra palestinesi ha intensificato la furia di Israele riguardo alla questione palestinese. […] Sono convinto che non vi sia alternativa se non ripristinare l’unità e la coesione palestinese, e riattivare l’opzione della resistenza contro l’occupazione”.

(Da: Memri, 29.07.09)

Per vedere il filmato dell’intervista (con sottotitoli in inglese): http://www.memritv.org/clip/en/2184.htm