Finalmente l’Onu sembra dare ascolto alle ong che da anni chiedono di riformare l’Unrwa

Ci sono voluti i recenti scandali per corruzione ai vertici dell’agenzia perché le Nazioni Unite iniziassero a ripensare il ruolo dell’ente preposto a perpetuare in eterno la piaga dei profughi arabi palestinesi

Di Ariel Kahana

Ariel Kahana, autore di questo articolo

Le Nazioni Unite hanno iniziato ad esaminare eventuali alternative al mandato dell’Unrwa, l’agenzia creata nel 1949 per assistere unicamente i profughi arabi palestinesi (mentre tutti gli altri profughi del mondo sono assistiti dall’Alto Commissario Onu per i rifugiati).

Le recenti mosse giungono sullo sfondo di gravi accuse di corruzione e malversazione ai vertici dell’agenzia: alti dirigenti dell’Unrwa sono stati accusati d’aver abusato dell’autorità per il loro guadagno personale e d’aver soppresso legittime espressioni interne di dissenso “per conseguire altrimenti loro obiettivi personali”. L’amministrazione Trump ha premuto per varare riforme nell’Unrwa arrivando a sanzionare l’agenzia per le sue pratiche finanziarie fallimentari trattenendo oltre 100 milioni di dollari di finanziamenti. Da anni Israele accusa l’Unrwa di essere gravemente faziosa, mentre le scuole per bambini palestinesi finanziate dall’Unrwa sono criticate per l’uso di libri di testo che istigano apertamente all’odio e demonizzano Israele.

In questo contesto, Israel HaYom ha appreso che l’ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto ad organizzazioni non governative che difendono le ragioni di Israele di presentare proposte circa le attività dell’Unrwa. Una delle ong contattata dall’ufficio di Guterres è il Center for Near East Policy Research, guidato dal giornalista David Bedein, da lungo tempo un critico esplicito dell’Unrwa. Decenni fa, Bedein fu tra i primi a gettare luce sulle gravi carenze nelle attività dell’Unrwa e oggi è considerato una voce autorevole sull’argomento. Inizialmente Guterres si è incontrato personalmente con Bedein e il suo associato, il rabbino Abraham Cooper, direttore della Global Social Action Agenda del Simon Wiesenthal Center di Los Angeles. Cooper è una voce di spicco nella lotta all’antisemitismo e da anni cerca di promuovere riforme nell’Unrwa. Dopo l’incontro, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha incaricato uno dei suoi consiglieri di continuare a tenere consultazioni con Bedein e Cooper.

Mappa del Medio Oriente pubblicata in un libro di testo in uso nelle scuole dell’Unrwa: è indicata la “Palestina”, Israele è cancellato dalla carta geografica

“Non sono contro l’Umrwa e certamente non sono contro i palestinesi – spiega Bedein a Israel HaYom – Ho affrontato questo problema perché di formazione sono assistente sociale e volevo contribuire alla riabilitazione dei profughi. Ma dal momento in cui ho scoperto che l’Unrwa ha adottato i principi dell’Olp, che aspira a cancellare lo stato di Israele, e non i valori delle Nazioni Unite che aspirano a risolvere i conflitti e ad adoperarsi per la riconciliazione e la pace, ho capito che i profughi arabi palestinesi non potevano essere riabilitati in modo professionale. Ecco perché l’imminente estensione del mandato dell’Unrwa deve essere condizionata alla trasparenza e a un cambiamento sostanziale del sistema educativo dell’agenzia”.

Cooper aggiunge di essere particolarmente sconcertato per il fatto che paesi come la Germania e il Giappone chiudano un occhio sulla questione. “Questi due paesi – spiega – hanno deciso di supplire al budget e alle donazioni che l’amministrazione americana ha smesso di versare. Anche se non sono d’accordo, posso capirlo. Ciò che non riesco a capire, tuttavia, è il motivo per cui questi paesi accettano di donare decine di milioni di dollari senza esigere supervisione e trasparenza. Mi pare una cosa inaudita”.

Finora i rappresentanti della ong e quello dell’Onu hanno tenuto quattro incontri sulla questione, e un quinto incontro è previsto per metà novembre. Durante i colloqui Cooper, Bedein e altri ricercatori hanno presentato al rappresentante di Guterres ciò che hanno scoperto circa le gravi carenze dell’Unrwa, ponendo particolare accento sulla diffusa istigazione contro Israele ed ebrei nelle scuole gestite dall’Unrwa attive a Gerusalemme est, in Giudea e Samaria (Cisgiordania), nella striscia di Gaza, in Giordania e in Libano. Al funzionario Onu è stata anche dimostrata la netta differenza che c’è tra il mandato conferito dall’Onu all’Unrwa e quello conferito all’Alto Commissario Onu per i rifugiati, che si occupa di tutti gli altri profughi nel mondo. Basti ricordare che l’Alto Commissario Onu per i rifugiati è tenuto a promuovere la riabilitazione dei profughi di sua competenza, mentre l’Unrwa per mandato perpetua all’infinito la condizione di profughi dei rifugiati arabi palestinesi. I palestinesi sono gli unici titolati a tramandare lo status di profughi di generazione in generazione in perpetuo, mentre gli altri rifugiati in tutto il mondo perdono lo status di profugo dopo una o due generazioni (a maggior ragione se assumono la cittadinanza del paese ospite, come i palestinesi in Giordania, o se vivono all’interno del loro paese, come i “profughi” palestinesi che vivono in Cisgiordania e Gaza, ndr). Di conseguenza, le centinaia di migliaia di arabi fuggiti da Israele durante la guerra d’indipendenza del 1948, da allora anziché diminuire sono cresciuti a dismisura fino a toccare i 5 milioni di profughi assistiti dall’Unrwa, un fenomeno senza eguali nel mondo.

La misura più urgente che è necessario adottare per una gestione corretta dell’Unrwa, hanno detto Bedein e Cooper ai funzionari delle Nazioni Unite, è aumentare la supervisione sull’agenzia e la sua trasparenza, poiché gli stessi paesi donatori sono all’oscuro su come vengono spesi i loro soldi. Il funzionario delle Nazioni Unite ha chiesto proposte più dettagliate e le parti hanno convenuto che le alternative verranno presentate nel quinto incontro, fra un paio di settimane.

(Da: Israel HaYom, 3.11.19)