Finti feriti israeliani per disinnescare l’escalation

Come previsto da Israele, Hezbollah ha colto al volo l’occasione per cantare vittoria e chiedere di cessare i combattimenti

Un “ferito” israeliano viene caricato sull’elicottero

Fin dall’inizio le Forze di Difesa israeliane avevano preparato l’esca. Pochi minuti dopo il lancio di missili anticarro Kornet da parte di Hezbollah, due soldati distesi sulle barelle con sangue e bende finte venivano trasportati in elicottero al Rambam Medical Center di Haifa. L’esercito ha inscenato il finto soccorso per disinnescare l’escalation sul confine nord, e Hezbollah ha abboccato: si è vantato del trionfo e ha dichiarato chiuso l’incidente.

Yedioth Ahronoth ha ricostruito la successione degli eventi. Alle 16.15 di domenica (ora locale) Hezbollah dirama una dichiarazione in cui annuncia che una squadra di combattenti (intitolata al nome dai due terroristi uccisi la scorsa settimana in Siria quando Israele ha sventato un attacco di droni esplosivi pianificato dall’Iran) ha distrutto un veicolo militare israeliano vicino al villaggio frontaliero israeliano di Avivim e che diversi soldati israeliani sono stati feriti e uccisi. Quindici minuti dopo, alle 16.30, il portavoce militare israeliano diffonde questo comunicato: “Diversi missili anticarro sono stati lanciati dal Libano verso una base e veicoli delle Forze di Difesa israeliane presso Avivim. Alcuni colpi sono andati a segno e le Forze di Difesa israeliane  stanno rispondendo al fuoco contro l’origine dell’attacco, nel sud del Libano. Ulteriori dettagli saranno forniti in seguito. Chiediamo a tutti di evitare di diffondere notizie non ufficiali”.

Per alcune lunghe ore l’esercito non specifica esplicitamente se l’attacco Hezbollah abbia causato vittime fra i soldati. Nel frattempo Israele invia un elicottero sulla scena, lasciando circolare immagini drammatiche dello sgombero di un paio di soldati “sanguinanti” e bendati.

Un “ferito” israeliano viene sbarcato al Rambam Hospital di Haifa

La scena induce le tv pro-Hezbollah al-Mayadeen e al-Manar a confermare trionfanti che un certo numero di israeliani sono stati feriti dall’attacco, aggiungendo che “la principale preoccupazione d’Israele è l’evacuazione delle loro vittime dalla zona” e che “ci sono almeno quattro feriti israeliani” (con il raddoppio delle cifre tipico di queste fonti). Alle 17.10, mentre continua il fuoco di reazione israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu dà disposizione ai ministri di non rilasciare dichiarazioni sull’incidente.

Alle 18.20 le Forze di Difesa israeliane dichiarano ufficialmente che nessun soldato è rimasto ferito nell’incidente, e Netanyahu si presenta alla tv per confermare che nessun militare si è fatto “nemmeno un graffio”. Alle 18.30, mentre il fuoco di risposta israeliano va spegnendosi, il Rambam Medical Center di Haifa rilascia una dichiarazione in cui afferma che i soldati portati all’ospedale sono stati brevemente esaminati e dimessi senza richiedere alcun trattamento.

Nel frattempo Hezbollah continua coi suoi comunicati trionfanti che diventano vagamente grotteschi. Naim Qassem, vice del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, dichiara: “Oggi Hezbollah ha saputo mostrare la sua vera forza: occhio per occhio, dente per dente, uccisione per uccisione. Hezbollah mantiene la sua deterrenza: siamo sulla strada per la vittoria, sia a parole che nei fatti”.

Alle 21.30 le autorità militari dichiarano il cessate allarme nelle aree di confine con il Libano e autorizzano la pubblicazione dei dettagli sulla messinscena.

Fonti militari hanno successivamente confermato che da tempo le Forze di Difesa, aspettandosi un attacco “di vendetta” da parte di Hezbollah, avevano preparato la finta operazione di salvataggio contando sul fatto che Hezbollah, ritenendo d’aver causato “abbastanza vittime”, avrebbe colto al volo l’occasione per fermare lo scontro e dichiarare chiuso l’incidente.

Un incendio in un campo sul versante libanese del confine con Israele, causato dalla reazione d’artiglieria israeliana all’attacco Hezbollah

Lunedì un alto ufficiale della Difesa israeliana ha detto che lo scontro di frontiera di domenica si è concluso rapidamente perché il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha chiesto a Israele di cessare i combattimenti, dopo che Israele aveva risposto all’attacco con un centinaio di proiettili d’artiglieria sparati contro obiettivi in Libano. Attraverso vari intermediari tra cui il primo ministro libanese Saad Hariri e funzionari di Francia, Egitto e Stati Uniti, Nasrallah ha fatto arrivare il messaggio che “dal punto di vista di Hezbollah l’evento era terminato”. “Abbiamo ricevuto messaggi dal Libano attraverso paesi terzi, in cui ci veniva chiesto di porre fine ai combattimenti – ha spiegato la fonte della Difesa – A quel punto per noi era chiaro che Nasrallah voleva concludere lo scontro finché poteva ancora uscirne salvando l’onore. La cosa non ci disturba, una volta che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. La sintesi finale è che Hezbollah ci ha chiesto di fermarci”.

Naturalmente, lunedì alti esponenti di Hezbollah hanno sostenuto alla tv Al-Mayadeen che Israele mente quando dice di non aver subito vittime. La tv Al-Manar ha trasmesso immagini di celebrazioni nel sud del Libano, con bandiere di Hezbollah e attivisti con altoparlanti sulle auto che inneggiavano alla “vittoria conseguita contro il nemico israeliano”, dicendo che “ora è Israele quello che ha paura e subisce la deterrenza”. “In realtà – ha commentato un ufficiale israeliano – in un paese come Israele non si potrebbe tenere nascosti dei veri feriti per più di mezz’ora”. “Il fatto che Nasrallah ha mancato l’obiettivo e non ha ucciso nessun israeliano ha salvato Hezbollah da una destante distruzione del suo programma missilistico di precisione – ha detto un altro ufficiale, citato dalla tv Canale 12 – I nostri aerei erano già pronti in volo”.

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Jonathan Conricus, ha affermato lunedì che l’esercito considera terminato domenica sera “l’evento tattico sul campo”, ma che permane la più ampia minaccia strategica rappresentata da Hezbollah ai confini.

(Da: YnetNews, Times of Israel, Jerusalem Post, Ha’aretz, 2.9.19)