Forze di sicurezza palestinesi infestate da corruzione e bande di teppisti

Lo afferma il Ministro degli interni dellAutorità Palestinese

image_744All’interno delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese circolano teppisti e gangster responsabili dello stato di anarchia e caos che continua a imperversare nei territori di Cisgiordania e striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli interni palestinese Nasser Youssef intervenendo giovedì scorso a Ramallah in una riunione speciale a porte chiuse del Consiglio Legislativo (parlamento palestinese) dedicata al problema del crescente disordine nelle aree sotto controllo dell’Autorità Palestinese. Youssef ha anche rivelato che alcune forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese intrattengono rapporti diretti con servizi di intelligence stranieri.
Diversi parlamentari del Consiglio Legislativo hanno lamentato il fatto che in molte aree le forze dell’Autorità Palestinese non sia adoperano per imporre il rispetto della legge, soprattutto nella striscia di Gaza dove di fatto spadroneggiano bande di palestinesi armati affiliati a varie fazioni. Durante lo scorso fine settimana alcuni membri dei Comitati di Resistenza Popolare, una sigla ombrello che raccoglie vari gruppi armati palestinesi, hanno aperto il fuoco per due volte contro l’abitazione di Rashid Abu Shabak, comandante del Servizio di Sicurezza Preventiva dell’Autorità Palestinese. Gli attaccanti hanno anche ingaggiato scontri per le strade della città di Gaza con membri delle forze che fanno capo Abu Shabak. Non vi sarebbero state vittime.
Secondo Mufid Abed Rabbo, un parlamentare che era presente alla sessione a porte chiuse a Ramallah, il ministro Youssef, sotto la cui responsabilità dovrebbero ricadere gli apparati di sicurezza palestinesi, ha sostenuto che sta facendo tutto il possibile per riformare le forze palestinesi (come richiesto anche dalla Road Map). “Ha detto che vi sono bande di hooligans, e si è impegnato ad eliminare le centrali di potere all’interno delle forze di sicurezza”, riferisce Abed Rabbo. “Alcuni paesi europei e i loro servizi di intelligence – avrebbe poi affermato il ministro palestinese stando al resoconto del parlamentare – mantengono rapporti diretti con alcune forze di sicurezza palestinesi, in violazione delle legge dell’Autorità Palestinese. L’inviato Usa William Ward è intervenuto presso questi paesi, chiedendo che interrompessero tali rapporti per accrescere il ruolo del ministro degli interni”.
Il ministro palestinese ha anche rivelato che agenti della sicurezza palestinese sono risultati coinvolti in crimini di vario tipo, compreso il traffico di droga. Facendo un implicito riferimento a Yasser Arafat, Youssef ha affermato che negli ultimi dieci anni la dirigenza dell’Autorità Palestinese non aveva fatto nulla per migliorare l’operato delle forze di sicurezza. “Quando ho ricevuto questo incarico – ha detto il ministro – non ho ricevuto nulla, neanche un centesimo. Le forze di sicurezza e i ministeri non cooperavano con noi. Mi sono ritrovato con un establishment della sicurezza infestato da corruzione e caos, pieno di bande e centri di potere”.
Youssef ha detto che recentemente l’Autorità Palestinese ha deciso di congelare il reclutamento di altri 5.000 poliziotti a causa del grande numero di candidati. In poche settimane sono arrivate 60.000 candidature, rendendo impossibile una selezione appropriata.
Secondo il ministro palestinese, attualmente vi sono grandi quantità di armi nelle mani di gruppi e singoli palestinesi, un fatto che contribuisce allo stato di caos e anarchia. Il ministero sta cercando di affrontare questo fenomeno, tenendo conto tuttavia della delicata circostanza per cui molte di queste armi sono in possesso di palestinesi che figurano sulle liste di ricercati da Israele per terrorismo.

(Khaled Abu Toameh su Jerusalem Post, 14.06.05)