Gambizzato parlamentare riformista palestinese

Mentre i giornalisti palestinesi vengono minacciati dal sindacato filo-Arafat.

image_300Nabil Amr, parlamentare ed ex ministro palestinese, è stato ferito alle gambe martedì sera, nella sua casa a Ramallah, da colpi d’arma da fuoco esplosi da uomini con il volto coperto. Poco prima Amr aveva parlato alla televisione criticando la corruzione che imperversa nell’Autorità Palestinese e sollecitando Yasser Arafat ad attuare le riforme promesse.
Nabil Amr, affiliato al movimento Fatah (presieduto da Arafat), è nato 48 anni fa nel villaggio di Dura, presso Hebron (Cisgiordania) ed è membro del Consiglio Legislativo palestinese dal 1996. In passato, è stato rappresentate dell’Olp in Unione Sovietica. Dopo il suo ritorno in Cisgiordania nel 1994 grazie agli accordi di Oslo, Amr ha fondato e diretto a Ramallah il quotidiano Al-Hayat Al-Jadeeda, sul quale ha iniziato a pubblicare articoli che invocano riforme all’interno dell’Autorità Palestinese. Due anni fa, Amr aveva sorpreso il pubblico palestinese pubblicando una lettera aperta ad Arafat nella quale accusava il presidente dell’Autorità Palestinese d’aver perso un’occasione storica rifiutando l’offerta di accorto di pace al vertice di Camp David del luglio 2000. Poche settimane dopo, uomini con il volto coperto esplodevano raffiche di arma da fuoco contro la sua abitazione, nel quartiere Tirah di Ramallah, senza peraltro ferirlo. Fonti vicine ad Amr avevano attribuito l’aggressione a uomini di Arafat.
Anche la “gambizzazione” di martedì scorso viene collegata dalle fonti palestinesi alle costanti critiche di Amr verso Arafat e la sua corrotta amministrazione. Amr è considerato uomo vicino all’ex primo ministro palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che fu costretto a dimettersi da Arafat nel settembre scorso.

Nel frattempo, i giornalisti palestinesi hanno subito un pesante avvertimento a non occuparsi delle proteste e degli scontri fra opposte fazioni armate palestinesi nella striscia di Gaza. L’avvertimento è giunto dal Sindacato dei Giornalisti Palestinesi, guidato da uomini fedeli ad Arafat. Dopo una riunione d’emergenza, il Sindacato ha intimato a reporter e fotografi palestinesi di non coprire fatti che “conducono a una escalation negativa sul fronte interno”, se non vogliono incorrere in severe punizioni. Ai giornalisti palestinesi è stato detto che devono riferire soltanto su questioni e fatti “che consolidano il fronte interno e l’unità nazionale”.
Nei giorni scorsi diversi giornalisti palestinesi nella striscia di Gaza avevano lamentato d’essere stati minacciati dalle opposte fazioni, mentre funzionari dell’Autorità Palestinese avevano sostenuto che servizi e reportage sulle violenze intestine palestinesi causano grave danno alla causa palestinese. “Le immagini da Gaza incoraggiano le violenze – ha dichiarato un funzionario palestinese – Noi vogliamo calmare la situazione, e i giornalisti palestinesi non devono fare il gioco dei gruppi rivali”.

(Da: Jerusalem Post, 21.07.04)

Nella foto in alto: Nabil Amr