Gesù, il primo terrorista palestinese

E’ così che lo descrivono esponenti e propagandisti sia dell’Autorità Palestinese che delle organizzazioni islamiste

Gesù descritto come “combattente” e “martire” palestinese, rilanciando anche l’accusa antisemita di deicidio

Non contenti di trasformare il giudeo (ebreo) Gesù in un “palestinese” (arabo musulmano), i propagandisti della distorta versione palestinese della storia trasformano Gesù in un terrorista, elevandolo a primo “martire” palestinese ucciso “dagli ebrei o israeliani”. I capi ed esponenti sia dell’Autorità Palestinese che delle organizzazioni islamiste spesso e volentieri si riferiscono a Gesù come a un “martire” (shahid) o un “combattente votato al sacrificio di sé” (fida’i, pl. fedayyìn), esattamente gli stessi termini con cui si riferiscono ai terroristi palestinesi morti nel compiere attentati.

Qualche esempio:

Primo ministro dell’Autorità Palestinese Muhammad Shtayyeh: “Il compleanno di nostro signore Gesù, la pace sia con lui – il primo combattente palestinese votato al sacrificio di sé, da cui abbiamo appreso il martirio-morte e che ha pagato con la vita la sua missione – cade in concomitanza con l’anniversario dello scoppio della rivoluzione palestinese [= l’anniversario del primo attentato terroristico di Fatah contro Israele ndr] per la quale migliaia di martiri hanno pagato con la vita affinché noi potessimo vivere e rimanere, e i nostri figli sognare un futuro migliore”.
(Da: Al-Hayat Al-Jadida, quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, 28.12.20)

Muwaffaq Matar, editorialista regolare del quotidiano dell’Autorità Palestinese nonché membro del Consiglio rivoluzionario di Fatah che fa capo ad Abu Mazen: “Era nostro destino che il primo combattente votato al sacrificio di sé, Gesù, fosse palestinese e che anche il combattente votato al sacrificio di sé per la pace in terra di Palestina e sulla Terra fosse palestinese”.
(Da: Al-Hayat Al-Jadida, quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, 10.11.22)

Narratore della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Gerusalemme, la città dell’ascesa al cielo [del profeta Maometto ndr], di Al-Buraq [la cavalcatura alata di Maometto ndr] e della Via Dolorosa del profeta Gesù, dove salì al Golgota e al suo luogo di riposo e fu il primo martire e il primo combattente votato al sacrificio di sé”.
(Da: tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, 4.12.22)

L’accusa agli ebrei d’aver ucciso Gesù (la cosiddetta accusa di deicidio) è stata per secoli il principale tema dell’antisemitismo cristiano a partire sin dalla tarda antichità.

Omar Hilmi Al-Ghoul, editorialista regolare del quotidiano dell’Autorità Palestinese nonché consigliere per gli affari nazionali dell’ex primo ministro dell’Autorità Palestinese Salam Fayyad. Nel contesto di un più ampio attacco ai “sionisti”, Al-Ghoul ha affermato: “Per loro, un arabo palestinese buono è un palestinese morto, assassinato e crocifisso proprio come crocifissero Gesù, il primo combattente palestinese votato al sacrificio di sé”.
(Da: Al-Hayat Al-Jadida, quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, 20.6.22)

Nell’ambito di un discorso sul fatto che “il popolo palestinese è alla vigilia di una grande intifada”, il membro del Comitato centrale di Fatah Abbas Zaki ha affermato: “Quando Gesù, il figlio di Maria, che era palestinese, ascese al cielo, quando gli israeliani o gli ebrei [sic] lo crocifissero, noi [musulmani] diciamo che ascese al cielo”.
(Da: pagina Facebook di Abbas Zaki, 31.5.22)
Pochi giorni prima, Zakki aveva dichiarato: “[Chiunque] si sia venduto al movimento sionista sa che Gesù, il figlio di Maria, è palestinese”.
(Da: Canale YouTube della tv libanese Al-Mayadeen, 28.5.22)

Conduttore della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Guardiamo la canzone Save Palestine, che ha partecipato al Premio Yasser Arafat in Zimbabwe”.
Testo della canzone in inglese: “Gesù è un palestinese. Quelli che lo combatterono 2.000 anni fa, ora stanno distruggendo il suo popolo”.
Ambasciatore dell’Olp in Zimbabwe, Tamer Al-Masri: “È stato concordato con l’Unione dei giornalisti dello Zimbabwe che un premio denominato Premio Yasser Arafat per il giornalismo sarebbe stato assegnato come parte dei premi annuali per l’eccellenza”.
(Da: Tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, 21.11.21)

Testo sulla vignetta: “Samer Arbid”

Il 23 agosto 2019, una cellula terroristica palestinese appartenente al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (classificato come terrorista da Stati Uniti, Giappone, Canada, Australia e Unione Europea), fece esplodere una bomba sul ciglio della strada uccidendo Rina Shnerb, una ragazza israeliana di 17 anni, mentre il padre e il fratello rimasero gravemente feriti. Il terrorista che, insieme ad altri, aveva pianificato e compiuto l’attentato si chiamava Samer Arbid. Dopo il suo arresto, ecco come lo ritraeva una vignetta apparsa sul quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida

 

(Da: palwatch.org, israele.net, 25.12.22)