Giornalista libanese: A cento anni dalla Dichiarazione Balfour gli arabi hanno fallito dove Israele eccelle

Un secolo sprecato a combattere il sionismo anziché coltivare scienza, cultura, economia e diritto

Di Karam Al-Hilu

Karam Al-Hilu, autore di questo articolo

In un articolo pubblicato sul quotidiano Al-Hayat lo scorso novembre in occasione del centesimo anniversario della Dichiarazione Balfour, il giornalista libanese Karam Al-Hilu ha messo a confronto le scarse realizzazioni del mondo arabo negli ultimi cento anni con quelle del resto del mondo, e in particolare di Israele. Secondo Al-Hilu, il primato d’Israele in settori come la scienza, l’economia, la società e la politica è la vera fonte della sua forza, e la ragione del fallimento degli arabi nell’affrontarla. Quelli che seguono sono ampi stralci dell’articolo di Al-Hilu comparso il 25.11.2017 sul quotidiano arabo edito a Londra Al-Hayat (e diffuso in versione inglese da MEMRI-Middle East Media Research Institute).

Un secolo dopo la Dichiarazione Balfour gli arabi non sono riusciti a costruire uno solo Stato che sia abbastanza dotato di conoscenza, giustizia e capacità economiche, sociali e umane tanto da poter affrontare il sionismo. Cento anni sprecati, sotto ogni aspetto. Durante gli stessi anni, gli arabi hanno affrontato Israele mentre le loro infrastrutture culturali erano in crisi nei campi della conoscenza, della politica, dell’economia, della società e del pensiero. Secondo il rapporto Onu del 2014 sulla conoscenza nel mondo arabo [Arab Knowledge Report], nonostante le 500 università arabe con nove milioni di studenti e 220.000 docenti, l’istruzione superiore nel mondo arabo è molto povera nella ricerca scientifica per il suo mancato adattamento alla cultura digitale e per la sua incompatibilità con la cultura scientifica e umana universale. La spesa per la ricerca scientifica è estremamente insignificante, anche in Egitto che è il paese arabo in cui il risveglio culturale è più radicato, con soltanto lo 0,43% del Pil destinato alla ricerca scientifica, contro il 4,04% della Corea del Sud e il 3,39% del Giappone [il 4,3% in Israele ndr].

I primi paesi in ordine di investimenti per Ricerca&Sviluppo come percentuale del Pil

Pertanto, nel mondo arabo scienziati e risultati della ricerca sono una rarità e le ricerche che vi vengono pubblicate costituiscono solo lo 0,8% della media globale. Il numero di brevetti registrati dagli arabi negli ultimi 50 anni non supera il numero di quelli registrati dalla sola Malesia. Non una sola università araba figura tra le 500 migliori al mondo, mentre Israele supera gli arabi a un tasso astronomico in fatto di invenzioni ed esportazioni hi-tech. Israele ha completamente eliminato l’analfabetismo tra i suoi cittadini, mentre tra gli arabi il 23% degli abitanti è ancora analfabeta.

Nei cento anni di conflitto con il sionismo, gli arabi non sono riusciti a costruire un singolo Stato che fosse uno stato di diritto e giustizia. Il rapporto 2017 sulla trasparenza internazionale [Transparency.org Corruption Perceptions Index] mostra che 6 dei 10 paesi più corrotti al mondo sono arabi. Mentre l’Egitto e la Tunisia sono classificati al 108° posto per corruzione, e il Libano al 136°, Israele risulta al 33° posto [più esattamente al 28° posto ndr], il che lo colloca fra i paesi sviluppati.

Gli arabi non sono neanche riusciti a costruire una “nazione”, una “patria” e una “società”, per usare le parole dell’intellettuale siriano Constantin Zureiq [pioniere negli studi sul nazionalismo arabo ndr] perché le divisioni tribali impediscono loro di conseguire l’unità pan-araba. Non sono riusciti a istituire un solo Paese in cui vi fosse giustizia economica: i divari di classe tra arabi sono molto grandi e la disoccupazione, in particolare tra i giovani, supera il 35,7% in Egitto, il 32,1% in Iraq e il 45,3% in Mauritania [in Israele a gennaio è scesa sotto il 4% ndr].

La resistenza degli arabi contro Israele dovrebbe iniziare dalla lettura di questi numeri e di questi fatti. Gli arabi non hanno risparmiato sangue, martirio e sacrifici, ma hanno trascurato la scienza, l’economia, la società e la politica che sono la fonte della forza di Israele, così come sono la fonte del nostro fallimento nell’affrontarla.

(Da: Memri, 20.2.18)