Gli arabi avrebbero tutto da guadagnare dalla normalizzazione con Israele

Qualsiasi persona sana di mente sa, o dovrebbe sapere, che gli ebrei in questa regione non sono colonialisti, bensì un popolo indigeno

Di Rami Dabbas

Rami Dabbas, autore di questo articolo

Come attivista e scrittore arabo, esorto il mondo arabo a normalizzare le relazioni con Israele: una scelta che sarebbe quasi interamente a nostro vantaggio. Israele ricaverebbe ben poco da un tale sviluppo in termini pratici, mentre gli arabi avrebbero moltissimo da guadagnare. Lo stato di Israele è più forte e più stabile degli stati arabi sotto quasi tutti i punti di vista. Se tutti i confini con gli stati arabi fossero totalmente aperti, pochi o forse nessun israeliano fuggirebbe da Tel Aviv per stabilirsi nelle città arabe, ma sicuramente si assisterebbe a un flusso di persone nella direzione opposta, per la stessa ragione per cui moltitudini di arabi cercano di emigrare verso Europa.

Il conflitto circa la terra deve essere messo nella giusta prospettiva. La terra che è diventata ufficialmente lo stato di Israele era originariamente territorio ebraico, per poi cadere sotto il controllo di una serie di conquistatori, compresi gli arabi musulmani. Questi ultimi sono i veri occupanti e si stanno battendo per ribaltare il ristabilimento della sovranità ebraica. Qualsiasi persona sana di mente sa, o dovrebbe sapere, che gli ebrei in questa regione non sono colonialisti, bensì un popolo indigeno. Ma noi arabi siamo diventati talmente arroganti da voler negare tutte le testimonianze storiche della sovranità ebraica che precedeva il dominio arabo-musulmano in Medio Oriente. Anche solo la lingua ebraica è una prova sufficiente della lunga storia ebraica in Terra d’Israele.

Anche nel mio paese, la Giordania, che è ufficialmente in pace con Israele, si sente ancora parlare di “resistenza alla normalizzazione” con l’odiato “nemico sionista”. La mia gente non capisce che in realtà Israele è nostro amico, e che se seguissimo l’esempio dello stato ebraico anche noi diventeremmo prosperi come l’America e l’Europa. Invece rimaniamo sotto l’influenza di una colonizzazione islamica che continua a farci vivere un’esistenza arretrata e primitiva. Qualche esempio? Si dia un’occhiata alle università israeliane rispetto alle nostre, agli ospedali israeliani rispetto ai nostri, alla tecnologia di Israele rispetto alla nostra (ammesso che ne troviate una). La ricerca scientifica israeliana è spesso più avanzata di quella che arriva dall’Europa e dall’America, mentre noi arabi ci crogioliamo nell’era dell’oscurantismo.

Frammento di giara proveniente dagli scavi del palazzo del VII-III sec. a.e.v. presso il kibbutz Ramat Rachel (alle porte sud di Gerusalemme). La scritta in caratteri ebraici è “Yahud”, Giudea, il nome della regione

Nonostante tutta la nostra ostilità, Israele desidera ancora vivere in pace con gli arabi. Davvero possiamo incolpare gli ebrei per aver ristabilito la loro sovranità in una terra dalla quale vennero espulsi con la forza?

La vera ragione per cui i paesi arabi si oppongono alla normalizzazione con Israele è che respingono la civiltà occidentale. Lo stato d’Israele è un paese civile e democratico come quelli europei, e a volte anche di più. Il mondo arabo è stato allevato nell’odio verso questo emblema di civiltà. Ciò che constatiamo, alla fine, è che coloro che incitano a resistere alla normalizzazione con Israele spesso non capiscono nemmeno contro cosa stanno protestando. Vorrebbero i benefici della civiltà europea e israeliana, ma poi respingono con disprezzo il vivo esempio di quella civiltà che è proprio qui accanto a noi.

Faccio notare che quella che oggi è la civiltà “europea” è in gran parte scaturita dalla civiltà ebraico-cristiana, originata dagli ebrei del Medio Oriente. La nostra regione è in effetti la patria delle culture ebraica, aramaica e siriaca. Gli arabi arrivarono dalla penisola arabica e colonizzarono e cancellarono quelle culture indigene. Nel corso del tempo, quelle popolazioni originali iniziarono a dimenticare e abbandonare le loro culture assimilandosi alla civiltà araba. Gli arabi sono gli occupanti e non hanno il diritto di negare il ritorno della nazione ebraica.

E’ per questo che esorto alla normalizzazione: per il riconoscimento del diritto degli ebrei di esercitare la sovranità nelle loro terre ancestrali. Noi arabi siamo venuti dall’Hijaz, dal Najd e dallo Yemen. Abbiamo occupato questa terra e l’abbiamo resa araba. Gli stessi nomi geografici siriaci, aramaici ed ebraici ancora oggi in uso, così come quelli dei siti scoperti negli scavi archeologici, attestano che non siamo noi gli abitanti originali.

È tempo di risolvere questo conflitto, e ciò deve iniziare con noi arabi che accettiamo l’autentico legame storico del popolo ebraico con questa terra. Abbiamo tutto da guadagnare a farlo.

(Da: Times of Israel, 10.5.19)