Gli obiettivi delloperazione a Rafah

La campagna propagandistica anti-israeliana si è spinta al punto di accusare Israele daver deliberatamente distrutto un piccolo zoo a Rafah.

image_215Lo scopo principale delle operazioni a Rafah era quello di affrontare alle radici le strutture del terrorismo, e in particolare di quel traffico di armi ed esplosivi dall’Egitto a Gaza che alimenta gli incessanti tentativi di realizzare attentati, anche suicidi, contro civili e militari israeliani. Lo ha spiegato domenica il ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz alla riunione di governo.
Il metodo scelto, ha spiegato Mofaz, è stato quello di isolare Rafah da Khan Yunis, entrare nei quartieri che confinano con la Philadelphia route (la zona cuscinetto fra striscia di Gaza ed Egitto, controllata da Israele in base agli accordi di Oslo), assumerne il controllo, arrestare i terroristi e coloro che li proteggono, cercare i tunnel usati per il traffico di armi ed esplosivi, combattere con i terroristi armati che aprono il fuoco sulle forze israeliane, e garantire libertà di movimento in quelle aree.
Il ministro della difesa ha aggiunto che, come di consueto, la propaganda palestinese ha cercato di descrivere una tragedia umanitaria, con tanto di centinaia di case distrutte e migliaia di profughi. Ma la realtà dei fatti è totalmente diversa. Soltanto alcuni singoli edifici sono stati abbattuti o in vario modo danneggiati nel corso dei prolungati combattimenti. Le Forze di Difesa israeliane si sono preoccupate di assicurare aiuti umanitari alla popolazione, compreso l’accesso delle ambulanze e la fornitura di medicinali e generi di prima necessità.
Circa il malaugurato incidente del 19 maggio, sul quale è in corso un’inchiesta, Mofaz ha ribadito che furono otto i palestinesi rimasti uccisi dalle schegge di un colpo di carro, che non era diretto contro la manifestazione. I militari israeliani sapevano che c’erano palestinesi armati mescolati alla folla che si dirigeva verso di loro. Per questo vennero sparati colpi d’avvertimento verso un campo aperto e contro un edificio deserto. Le Forze di Difesa israeliane hanno espresso profondo rammarico per aver causato vittime civili, ma bisogna ricordare che la manifestazione, organizzata dall’Autorità Palestinese con la partecipazione anche di uomini in armi, è stata instradata verso una pericolosa zona di combattimenti, e che le Forze di Difesa israeliane avevano invano detto agli organizzatori di non condurre i dimostranti in quella direzione.
La campagna propagandistica anti-israeliana si è spinta al punto di accusare le forze armate israeliane d’aver “deliberatamente distrutto” un piccolo zoo di animali esotici nel quartiere Brazil di Rafah.
“Le strade su cui dovevano operare le truppe – ha spiegato in proposito un portavoce delle Forze di Difesa israeliane – erano infestate di ordigni esplosivi. Per raggiungere gli obiettivi senza mettere a repentaglio la vita dei soldati, si è scelto un percorso alternativo che passava attraverso il parco zoologico. Per risparmiare gli animali, i soldati sono usciti dai blindati, a loro rischio e pericolo, e hanno aperto le gabbie rilasciando alcuni degli animali”. Secondo il proprietario dello zoo, mancano all’appello un leopardo, alcune decine di pappagalli, alcuni rettili e una scimmia.

(Da: Jerusalem Post, 24.05.04)